Pensieri su "ROUGE CLUB" di A.I. Cudil



Ho iniziato a lavorare al Rouge Club perché avevo bisogno di soldi e qui la paga è ottima, ma chi l’avrebbe detto che rimettere a posto un cliente dalle mani lunghe avrebbe fatto di me Lady Mimì? Lady Mimì, la sensuale guardia del corpo che vigila sugli incontri clandestini del club. Tutto sommato sarebbe un lavoro fantastico se non fosse per lui, il mio capo: Raul Schiavone. È pericoloso, dallo sguardo tagliente e il modo in cui mi parla e mi guarda scatena in me brividi di paura e di piacere. So di dovergli stare lontana, ma proprio non ci riesco.
Scegliere Miriam per il lavoro di Lady Mimì è stata un’ottima idea, mi piace quella ragazza, è bellissima, intelligente e non ha paura di tenermi testa. Da molto non incontravo qualcuno di così intrigante, ma devo starle lontano, la mia vita è complicata, pericolosa e non voglio che una creatura di luce come lei si possa spegnere nelle trame oscure che costellano la mia esistenza. Perché io sono Raul Schiavone e il mio nome è una condanna a morte.

Tra le luci soffuse del Rouge Club le maschere nascondono i volti e le vite di chi le indossa, fino a che non arriverà il momento per Miriam e Raul di capire chi vogliono essere davvero.
Il prezzo che la verità esige potrebbe però essere davvero troppo alto e loro dovranno capire se sono disposti a pagarlo.

A.I. Cudil
ROUGE CLUB
Editore: self *
 * ringrazio moltissimo l'autrice per la copia (e la dedica!)
Pagine: 321
Uscita: 8 novembre 2022


Anche se il #mafiaromance non è un genere per cui mi strappo i capelli, ogni tanto mi concedo un'incursione se la penna ne vale la penna.
Inoltre, avendo letto molto (credo tutto) della Cudil, ero curiosa di vedere il suo approccio. E come al solito, non mi ha deluso.

Il cuore nero della nostra storia si colloca nella ricca terra veronese, in un locale dalle molte ombre e dai privé riservati, dove si va a giocare, puntare, bere e svagarsi.
Ma, volendo, c'è anche la possibilità di osare in altro modo, esprimendo a voce alta i propri desideri conturbanti, al riparo di una maschera: l'anonimato, si sa, rende più coraggiosi.

Così Miriam, da cameriera in bolletta, si ritrova promossa a responsabile della sicurezza del Rouge Club e poi, ancora, elevata al ruolo di lady Mimì, un' enigmatica figura, la cui voce sussurra ordini proibiti negli auricolari dei clienti.
Ovviamente, questo locale oscuro, ha un suo signore e padrone ancora più buio, un Raul dagli sguardi impenetrabili, dal passato pesante e dal futuro incerto.

Pochi giorni, rari incontri, e Miriam è invischiata fino al collo, come una mosca in una ragnatela.
Non è un amore che definirei romantico, ma piuttosto una relazione abbastanza tossica, tra alti e bassi, tradimenti, offese e riprese.

In effetti, a mio parere, il personaggio più #morallygrey si è rivelato proprio Miriam: Raul è tutto sommato coerente, è il "cattivo" per definizione e non deve chiedere scusa per questo; lei, per essere una poco più che ventenne, è una vera gatta morta navigata, volubile e abbastanza leggera nel concedersi, salvo fare tutte le faccette sdegnose quando serve (o struggersi per l'uomo che non può avere, mentre se ne sta con un altro).

Ho quindi apprezzato molto di più l'arco di evoluzione del personaggio di Raul, il suo voler risollevarsi e redimersi, anche a costo di restare lontano per non rovinare gli aspetti "puliti" della propria esistenza.
Bella anche la struttura narrativa, con vari colpi di scena dosati a poco a poco, e sempre con un ritmo incalzante.
Un romanzo che ha il pregio di catapultarti dritta nel club e di tenertici immersa per qualche sera, tra luci soffuse e atmosfere ambigue.

Amarilli

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