Pensieri su "Rendezvous" di Amanda Quick



 
Augusta Ballinger era certa che si trattasse di un terribile errore. Il borioso e inquietante conte di Graystone non poteva certo desiderare di sposarla. Si diceva che la sposa prescelta dovesse essere un vero e proprio modello di virtù ed era risaputo che Augusta era una donna a cui non interessava sottostare alle regole imposte dalla società. Per questo motivo, aveva pianificato un incontro di mezzanotte per mettere in guardia il conte e convincerlo che sarebbe stata una pessima moglie. 
Ma intrufolandosi nel suo studio attraverso la finestra, Augusta non fece altro che rafforzare il proposito di Harry: baciare quella bocca impertinente e insegnarle come avrebbe dovuto comportarsi una vera lady! E il conte come poteva sapere che sarebbe stato proprio lui a ricevere una bella lezione dalla sua sfacciata fidanzata intenta a conquistare il suo cuore? E come affrontare un vecchio nemico giunto a minacciare il loro amore, l’onore e le loro stesse vite?

Rendezvous
di Amanda Quick
Editore: Leggereditore *
 * ringrazio molto la CE per la copia fornita
Uscita: 21 febbraio 2023
336 pagine



Una Ballinger del Northumberland preferirebbe correre qualche rischio 
piuttosto che seppellirsi sotto il peso di tante noiosissime virtù.


Direi che per questo romanzo il trope #forcedmarriage è perfetto, non tanto perché si basa sull'evitare il solito rischio di scandalo, ma proprio perché Augusta non ha alcuna possibilità di decisione in merito. Suo zio dà il consenso e si limita a comunicarle l'accordo raggiunto.
L'ultima dei Ballinger del Northumberland si ritrova perciò, nonostante i suoi molti progetti e sogni, sposata a un conte all'apparenza rigido e bacchettone.

E la nostra Augusta, a suo modo, giganteggia nell'impari confronto.
Certo, non riesce subito a capovolgere la situazione, ma cos'avrebbe dovuto fare? 
Siamo in un periodo in cui una ragazza come Augusta non aveva voce in capitolo, semplicemente non aveva diritti all'interno del matrimonio.
Perciò lei glissa, aggira gli ostacoli con il sorriso, sembra cedere e sottomettersi, ma in realtà, se ci pensate, finisce per imporre la propria visione nella conduzione familiare, nelle sue passioni da portare avanti, nel suo carattere, nell'educazione della figliastra, nella difesa disperata e totale delle proprie origini e dell'onore del fratello morto.

E sì, Harry è solo in apparenza un eroe romantico; in realtà è un moralista, convinto del predominio maschile e del suo essere padrone assoluto di tutto e tutti.
Già il suo voler cercare una moglie stilando liste di requisiti, come fosse una compravendita di puledre di razza, e nel soppesare pro e contro, con la convinzione di poter modellare e rendere conforme la sua sposa non lo mette in buona luce.
Concordo con chi, al di là della solita patina degli occhi seri e (falsamente) sexy, ha intravisto un uomo odioso, egocentrico e manipolatore.
Ma anche qui occorre mettere in luce la sua redenzione: Henry abbaia tanto ma non morde, si riduce a rincorrere la temibile moglie, preoccupandosi per lei e proteggendola, ma, alla fine e in ogni caso, accontentandola com'è. Finché impara a fidarsi di lei.

Ed è ecco perché ho comunque apprezzato questa versione introspettiva, meno ironica e divertente, della Quick.
Credo che l'autrice abbia voluto regalarci una protagonista diversa ma coerente al suo tempo: non la fanciulla anticonvenzionale e non credibile, ma l'acqua cheta che scorre e smussa pietre angolose. Perché nei secoli noi ragazze siamo sopravvissute grazie alla resilienza e alla capacità di portare avanti le nostre conquiste pian piano, a testa bassa, con profonda determinazione.


Se gli era rimasto qualcosa che lei potesse definire amore,
era dietro una porta chiusa a chiave da qualche parte nel profondo di lui
e sapeva che quella porta non sarebbe mai stata aperta.

Amarilli

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