Review Tour per "C’era una volta un libro" di Naoki Matayoshi e Shinsuke Yoshitake



Questa favola è per tutti i cacciatori di storie.
È un omaggio alla lettura e narra con ironia l’amore per i libri e il loro straordinario potere.

Questa è la storia di un re molto anziano, avido lettore di libri, che decide di mandare due dei suoi sudditi in giro per il mondo a caccia di storie. I due uomini si mettono in viaggio e al loro ritorno, nell’arco di tredici notti, raccontano al re i libri che hanno scovato: c’è il libro che nessuno riesce a leggere perché va troppo veloce. Il libro ricercato in tutto il paese con la polizia alle calcagna. Il libro abbandonato sullo scaffale di una libreria dell’usato: felice, nonostante le pagine logore, perché ha accompagnato la vita di un uomo che lo ha letto mille volte. Ci sono libri che ridono, mangiano, salvano. Pagine che parlano e frusciano. Storie che devono ancora essere scritte e altre che non spariranno mai. E che, soprattutto, insegnano ad amare la complessità e la varietà del mondo.

C’era una volta un libro
Naoki Matayoshi, Shinsuke Yoshitake
Editore: Mondadori
ISBN: 9788804776116
200 pagine
Uscita: 30 maggio 2023
* ringrazio moltissimo la Ce per la copia. 
 
Seguite tutte le tappe dell'evento (trovate i calendario con i vai blog partecipanti qui sotto). 
 



Sinceramente non sapevo cosa aspettarmi da questo libretto, anche se è stata una sorpresa piacevole.

Diciamo che non è un vero testo narrativo, né una vera graphic-novel; è una sorta di ibrido, un'opera a metà, con una sua storia, ma anche no. In realtà, lo potremmo definire un inno delicato e struggente, più evocativo che altro, al notevole potere dei libri, ai loro messaggi, ai mutamenti che possono portare nella vita di ciascuno di noi.




Un vecchio re morente chiede a due uomini di girare per il mondo e di tornare a raccontargli tutte le storie contenute nei libri più rari. Poi i due tornano e incominciano a narrare, condividendo con il re il loro bottino.

Veniamo così a conoscenza dell'esistenza di libri così veloci che nessun lettore riesce a raggiungerli e a leggerli, di libri gemelli e con la polizia alle calcagna, romantici e dispettosi, da palleggio e rimbalzo, spigolosi e fruscianti, pieni di precetti politici o maledetti, invisibili o divoratori di segnalibri, noiosi o sorridenti.





Ci sono libri che si scelgono i propri lettori, che sono equilibristi, che mutano, che sono pieni di bontà, che si trovano dove non dovrebbero, comprese le scene del delitto.
E alcuni sono persino morsicati, fatti a pezzi, dimenticati; a volte sono pieni di ricordi, o ancora si sono formati come un diario (quello di Takeuchi e Misaki), altre volte raggiungono la persona per cui sono stati scritti, altre volte giacciono nel silenzio di una libreria.




Lo stile è decisamente giapponese: sapete quando si gira intorno e si è volutamente ambigui o criptici? Però traspare tenerezza e malinconia, non mi sono annoiata. E spesso mi sono ritrovata a riflettere.
Nel complesso, da tenere sul comodino e da sfogliare ogni tanto.

Il testo meritava forse una grafica più ricca e non così semplice.
 

 


Amarilli





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