Recensione #gemella su "Potete baciare la sposa" di Lisa Berne - Serie Penhallow (Vol. 1)


Dopo anni trascorsi in viaggio in qualità di diplomatico, Gabriel Penhallow si rende conto che è giunta l'ora di assolvere al suo compito dinastico: trovare una moglie e generare un paio di eredi che si rincorrano nelle stanze di Surmont Hall, la sua tenuta di famiglia. Cecily Orr è la candidata perfetta al ruolo di consorte: figlia di una viscontessa, di bell'aspetto e beneducata, ha tutte le carte in regole per diventare la futura signora Penhallow. Tuttavia, poco prima di fare la proposta a Cecily, Gabriel si imbatte in Livia Stuart, un'orfana di mezzi modesti, incantevole e dalla lingua tagliente, e ne rimane completamente affascinato. Livia è diversa dalle ragazze che ha incontrato finora, non lo adula, gli sfugge, lo sfida, eppure lo attrae come nessun'altra. Dopo l'ennesimo battibecco, Gabriel cede alla passione e la bacia, ma i due vengono colti sul fatto. Per salvaguardare l'onore e la reputazione di entrambi, e certi di non essere innamorati l'uno dell'altra, Gabriel e Livia si accordano per un'unione di facciata. Però, man mano che il grande giorno si avvicina, i sentimenti irrompono nel fidanzamento e scombinano tutti i piani. E se il loro, alla fine, non fosse più un matrimonio di convenienza? 

Potete baciare la sposa
Lisa Berne
Serie: Penhallow (Vol. 1)
Editore: Sperling & Kupfer
29 marzo 2022
343 pagine


«Ecco, ora che inizio più o meno a padroneggiare le norme del galateo, trovo che sia incredibilmente facile. A dire il vero, da me ci si aspetta ben poco. Qualche monosillabo di tanto in tanto, una risata, un sorriso, e sono una di voi. Basta attenersi alle regole.»


Oggi vi propongo una #recensione speciale, per una lettura che ho fatto insieme a Antonietta Maria Tortorici, un'altra lettrice appassionata come me di romance e, soprattutto, historical romance.
CERCATE l'altra recensione in ISTAGRAM 

Per l'occasione, abbiamo scelto di iniziare una nuova serie portata in Italia da Sperling & Kupfer, sempre sull'onda del successo televisivo dei Bridgerton.

Vi svelo subito che con la saga della Quinn questo primo volume ha in comune in realtà soltanto l'epoca regency (siamo nel 1811), nonché il fatto che anche qui ogni volume sarà dedicato a un membro della famiglia Penhallow (tutti cugini, però, non fratelli).

Protagonista del primo volume è la simpatica e schietta Livia Stuart, orfana, ospite e mantenuta con grande disappunto da zii che non vedono l'ora di liberarsene. Livia vive in condizioni talmente modeste da dover accettare i vestiti usati dell'onorevole Miss Cecily Orr, un po' la sua nemesi.
Se infatti Livia è semplice, sognatrice e rassegnata a cercarsi un'occupazione per vivere, miss Cecily è bella, vanitosa e sta vagliando con la madre i possibili candidati nobili da conquistare e sposare. Tant'è vero che ha già adocchiato lord Gabriel, erede dei ricchissimi Penhallow e unico nipote di una terribile matrona, padrona dei salotti.
Per quanto a Livia non importi proprio nulla di mettersi in luce, si ritroverà suo malgrado coinvolta in uno scandalo e legata proprio a questa particolarissima famiglia: la nonna, appunto, devota alle diete e alla cura delle acque termali di Bath, in quanto seguace di un inflessibile professore tedesco; la leale ma triste dama di compagnia; Gabriel, che rimpiange la carriera diplomatica e la vita piena, annoiato da frivolezze e obblighi matrimoniali; Hugo, il cugino militare e povero, tornato ferito per sistemarsi.
E sarà un fidanzamento lungo e irto di insidie, perchè è difficile mettere d'accordo mondi e personalità tanto diverse (e in più un po' tutti, in verità, si caratterizzano per una certa tontolaggine che li fa cadere di continuo in errori e incomprensioni).

Una lettura discreta, che mi ha stupito per essere riuscita a unire elementi divertenti con altri sviluppi più introspettivi, regalando una trama a lieto fine, però combattuta e non scontata, con un sottofondo agrodolce.
Non conoscevo la Berne: la sua è una penna che di certo ha tratto insegnamento dai capisaldi del genere; però si vede che è ancora un po' acerba, il ritmo a volte è lento (se siete fan dello #slowburn, qui ne troverete tanto) e a mio parere ci sono davvero tante cose caricate dentro, con lo scopo di arricchire il testo ma con l'inevitabile conseguenza che non tutte hanno il giusto spazio.

Tuttavia voglio dare una possibilità a questa serie, anche perchè nel prossimo volume ci sarà Alasdair Penhallow, laird e rappresentante del ramo scozzese.

Amarilli

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