Uscita #MM #urbanfantasy "HINDSIGHT" di Enys LZ (con estratto da leggere)

Sean è una macchina della verità: capisce se qualcuno mente guardandolo negli occhi. Quando Raphael arriva al Rifugio senza alcun ricordo oltre al suo nome, è Sean a dover decidere se accoglierlo e dargli fiducia.

Sean, però, non è infallibile. Ha già commesso un grave errore ed è tormentato dai sensi di colpa. Raphael sembra sincero, ma cosa si nasconde nel suo passato? Perché i suoi incubi lo perseguitano con visioni di fuoco e morte?

Sean sa di dovergli stare lontano... ma non ha fatto i conti con i sentimenti di entrambi e con il ritorno di una spietata nemica.


Titolo: Hindsight 
Autore: Enys LZ 
ASIN: B08RDXJ4SK 
ISBN: 9798587593510 
Genere: romance, MM, urban fantasy 
Editore: self; LuxLab
Trigger Warning: scene di sesso esplicito 
Link di acquisto su Amazon
(ebook): https://www.amazon.it/dp/B08RDXJ4SK

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ESTRATTO

«Allora, cosa ne pensi?» 
Sean inspirò a fondo e azzardò un’occhiata attraverso il vetro unidirezionale che occupava quasi l’intera parete. Il prefabbricato era stato costruito in fretta e furia per quella funzione e quella soltanto. Non c’era molto altro attorno a lui: un tavolino con una macchinetta per il caffè che non funzionava da mesi, due sedie da ufficio e un paio di piccole casse collegate a dei microfoni piazzati nella stanza illuminata al di là dello specchio. Niente di avanzato o anche solo al passo coi tempi. Era sempre più raro che quel bungalow venisse utilizzato, come dimostrava lo spesso dito di polvere su ogni superficie. Quel pensiero lo distrasse abbastanza a lungo da ritenersi fortunato di aver ceduto le uniche sedie a disposizione a Madalyn e Irvin, visto che aveva avuto la malaugurata idea di indossare dei jeans chiari. 
«Sean?» 
La voce di Madalyn lo fece tornare al presente. 
«Scusa,» Sean distolse lo sguardo dalla figura oltre lo specchio e lo posò sugli occhi scuri e antichi della donna, che lo fissava accigliata. «Non so cosa pensare. È senza dubbio uno di noi, ma non ricorda niente oltre al suo nome. Potremmo chiudere qui e trasferirci tutti nella Stanza dei Test, ma…» 
Sean sospirò di nuovo, passandosi una mano tra i capelli fino a rendere vana la cura con cui, quella mattina, li aveva pettinati. La frangia gli ricadde pesante sulla fronte e lui sbuffò da un angolo della bocca per allontanare una ciocca dagli occhi. 
Madalyn annuì, pensierosa, senza insistere perché continuasse. 
Irvin non aveva distolto gli occhi dalla figura oltre lo specchio nemmeno per un secondo da quando si era seduto nella stanza in penombra. Sean sapeva che stava registrando ogni più piccolo particolare, ogni movimento volontario o involontario, ogni tic, ogni parola, ogni sospiro, e stava immagazzinando ogni informazione nel suo cervello per analizzare tutto con calma in un secondo momento. Era sempre piuttosto disturbante vederlo all’opera, con l’intensità degli occhi di un falco concentrato sulla preda. Nemmeno quando parlò si permise di distogliere lo sguardo. 
«C’è qualcosa che non va. Non è spaventato.» 
«Esatto,» concordò Sean. «Se mi trovassi in un luogo sconosciuto, tra persone sconosciute, senza ricordi oltre il mio nome… non so, non sarei così tranquillo.» 


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