Pensieri su “Lord Pirata” di Sabrina Jeffries (Lord Trilogy #1)

Quando Sara Willis si imbarca su una nave di detenute dirette in Australia, con l’intenzione di aiutare quelle poverette, non si aspetta di essere catturata dai pirati. 

Stanchi di razzie e di navigare per l’oceano, il capitano Gideon Horn e i suoi uomini vogliono ritirarsi sulla loro isola e sistemarsi. Così quelle donne arrivano a proposito. E le carcerate non possono che essere grate a quei predoni, che le sottraggono alla dura vita che le sta aspettando. 

Ma Gideon non ha fatto i conti con la bella e fiera Sara e con le sue bizzarre pretese. Tuttavia, quando il piccante scontro di volontà avrà acceso la passione tra loro, Sara non ricorderà nemmeno più per cosa stia battagliando con il seducente capitano…

Titolo: Lord Pirata
Autrice: Sabrina Jeffries
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Oro 217
Uscita: Gennaio 2021
Ambientazione: Inghilterra + Oceano Atlantico, 1818 
Premi e riconoscimenti della critica: All About Romance DIK (Desert Isle Keeper)



La serie Lord Trilogy:
1) LORD PIRATA (The Pirate Lord);
2) PER SEMPRE NEL MIO CUORE (The Forbidden Lord);
3) UN LORD PERICOLOSO (The Dangerous Lord)




Mah. Di solito la Jeffries mi piace e anche qui l'inizio del romanzo è molto accattivante.
I nobili della situazione sono due fratellastri affiatati: lui, il conte, è tutto sommato un bravo ragazzo, occupato a proteggere la figlia della sua matrigna, ora che sono rimasti entrambi gli unici membri della famiglia; lei, nubile ma reticente a sposarsi, ha un profondo animo da riformista e vuole a sua volta vegliare sulle detenute inglesi condannate alla deportazione... 

Quindi la vicenda non sembrerebbe male, se non fosse che poi richiede una sospensione dell'incredulità che (per me) va oltre la normale accettazione.

Partendo da un fatto storico vero (ci fu almeno una nave-prigione diretta in Australia che venne assaltata dai pirati all'inizio del 1800, anche se delle donne prigioniere non se ne seppe più nulla), l'autrice immagina una ciurma di pirati romantici, d'animo nobile, tutti con tristi storie familiari, e soprattutto rispettosi neanche fossero i fidanzatini di Peynet. 
I pirati, alla fin fine, stanno solo cercando l'anima gemella e pazientano, corteggiano, obbedienti alle istruzioni del loro capitano, e tutto questo dopo che ci sono stati presentati come maschi isolati in mare per anni, impazienti di trovare qualche femmina da portare a vivere in un'sola che è una sorta di utopico rifugio segreto.

Nel complesso, non sono riuscita a farmi piacere del tutto questi personaggi improbabili e ho finito con il leggere il romanzo con il sopracciglio inarcato e dubbioso.

A tutto questo si aggiunga che Sara Willis è insopportabile, talmente saccente e convinta di essere sempre dalla parte della ragione, che non si accorge di ciò che le capita sotto il naso, di chi sta dalla sua parte, di chi intreccia relazioni, di quale carattere abbia Lord Pirata.
Insomma, ci arriva sempre per ultima, e vuole comunque fare di testa sua.

Tra i due, salvo certamente il Lord Pirata (anche solo per l'eroico coraggio di scegliersi la Willis tra le donne maritabili), per quanto il finale buonista e melassoso lo abbia reso anch'esso abbastanza forzato.
Stento a credere che ai suo tempi sia divenuto persino un DIK (Desert Isle Keeper).

Amarilli

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