Pensieri su “Il ballo di mezzanotte” di Lila DiPasqua (Fiery Tales #1)

Figlia di un famoso e ricco drammaturgo, Sabine Laurent è sempre stata innamorata in segreto di Jules de Moutier, primogenito del marchese di Blainville. 

Ma ormai quei tempi sono lontani: la sua famiglia è caduta in disgrazia, le proprietà vendute, il padre è mancato, la sua gemella scomparsa e, se non riuscirà a pagare le tasse e i debiti, il suo destino sarà la prigione o la morte. Così Sabine è disposta a tutto, persino a recitare la parte della prostituta per rubare il bottino di una banda di pirati che si sono accampati lì vicino. 

Ma che sorpresa quando scoprirà che il comandante di quella masnada è proprio Jules! Riuscirà Sabine ad attenersi al suo piano?

IL BALLO DI MEZZANOTTE (A Midnight Dance) è la prima opera di Lila DiPasqua che viene pubblicata nella collana I Romanzi. Si tratta del primo romanzo della serie ‘Fiery Tales’, così chiamata perché le vicende dei romanzi che la compongono sono ispirate a celebri fiabe.
La serie proseguirà con “Undone”, di prossima pubblicazione.


Titolo: Il ballo di mezzanotte
Autrice: Lila DiPasqua 
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Extra Passion 121
Ambientazione: Francia, 1600
Uscita: gennaio 2021




Leggo spesso erotici, se poi hanno anche un'ambientazione storica ben venga. 
Non conoscevo quest'autrice, però va detto che nei siti di recensioni americane gode di un notevole numero di recensioni e critiche positive, quindi mi sono buttata.

In realtà non so bene cosa ho letto, perché è un tale canovaccio caotico. 
Il romanzo non è neppure breve, sono pagine e pagine di avvenimenti, dove i protagonisti corrono di qua e corrono di là, sempre dietro a delle casse piene di argento rubato, ma confesso che quando ho chiuso il libro ho tirato un sospiro di sollievo e avevo già scordato tre quarti degli avvenimenti, tranne alcune scene.

Due certezze, comunque.
La prima è che pensare a un'ispirazione legata a Cenerentola, sarebbe come dire che lo era anche Il diavolo veste Prada, perchè anche là c'erano tante scarpe...
La seconda è che la parola chiave di questo libro è "capezzolo".

Certo, è un erotico. 
Però le scene di sesso non dovrebbero essere talmente tante da rallentare addirittura la narrazione. 
Dopo cinque pagine Jules deflora Sabine (credendola una prostituta) e poi inizia a leccarla praticamente in ogni dove, nella foresta come nelle locande, durante gli inseguimenti, mentre sono inseguiti; anche se c'è una minaccia Jules ha altre priorità, Sabine dice no, sei mio avversario, non mi avrai, e giù, si ricomincia.
Consideriamo pure che lui viene da un periodo di astinenza, ma complici - appunto - i capezzoli sensibili di lei, nominati circa una trentina di volte nel libro (non sto scherzando), è veramente un continuo. 
Tanto che uno viene indotto a saltare pur di vedere se riescono a riprendere la ricerca.

Quindi, nel complesso, è un ni. 
3,5 per la trama (extra-sesso), 2,5 per il sesso.

Amarilli







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