Pensieri su "IL PORTALE DEGLI OBELISCHI" (La Terra Spezzata #2) di N.K. Jemisin


La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine.
Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai.

E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto.

Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.

N.K. Jemisin
Il Portale degli Obelischi. La terra spezzata – Libro 2
Collana: Fantastica
Editore: Mondadori
ISBN: 9788804713975
444 pagine
Uscita: 12 maggio 2020




I morti non hanno desideri. 


Questo secondo capitolo mi ha coinvolto più del primo (che invece mi aveva lasciata tiepida), grazie al fatto che il ritmo si è velocizzato (non so, a questo punto, se lo stagnamento precedente fosse appositamente voluto dall'autrice) e ho cominciato a prendere una certa confidenza con i personaggi.

Se l'esistenza di Essun mi aveva esasperata con il suo carico di disgrazie, qui l'ho ritrovata personaggio evoluto, conscia delle sue possibilità di orogena sei/sette anelli o forse di più, non più una reietta della società (quanto meno per se stessa e per gli amici della com che ha eletto come nuovo rifugio), addirittura guerriera contro nemici, custodi e mangiapietra (cosa impensabile nella sua vecchia vita).

In contemporanea, Nassun ha acquistato un ruolo tutto suo. Se prima la bambina era un nome, una meta da inseguire, adesso possiamo vedere anche la sua crescita, tra alti e bassi, piccole conquiste e tanta fragilità.

E Alabaster? Credo che lui resti il mio personaggio preferito, salvatore suo malgrado, genitore ferito suo malgrado, destinato a una solitudine costante, eppure vero eroe nella sua aura tragica.

All'inizio il romanzo parte ancora lento, si fatica un po' a carburare, ma poi è un continuo crescendo, scorre via tra rivelazioni e sorprese.
Per carità, permane una certa tristezza/fatalità di sottofondo, ma è già più accettabile, parte integrante di uno scenario che comincia a espandersi in modo notevole, grazie appunto alla presenza di vari colpi di scena che arrivano al momento giusto.

Ci voleva proprio questa parte per prepararci al gran finale de IL CIELO DI PIETRA.


Dormi, amore mio. Guarisci. 
Resterò a vegliare su di te, e sarò al tuo fianco quando riprenderai di nuovo il cammino. Naturalmente. La morte è una scelta. Me ne assicurerò, per te.

Amarilli

2 commenti:

  1. altra serie di cui ho sentito parlare e che mi incuriosisce. ma chissà quando potrò ai leggerla

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