Speciale #graphicnovel: "GRASS KINGS" - I RE DELLA PRATERIA - la trilogia di Matt Kindt e Tyler Jenkins

Il Regno della Prateria è una strana, inquietante enclave della profonda provincia rurale americana: all’apparenza si tratta semplicemente di uno squallido campo caravan sulla riva di un lago nei pressi di Cargill City. 
Qualcuno dice che ci abiti un serial killer. 

Ma in realtà è una sorta di terra promessa per ogni specie di disperati e derelitti. E soprattutto è il regno dei tre Grass Kings, i re della Prateria, tre fratelli in lotta da tempo con le istituzioni locali e soprattutto con lo sceriffo di Cargill, Humbert. 

Il più anziano è Bruce: ex sceriffo della città di Raven, passa le giornate a pattugliare il Regno, ne è diventato la polizia non ufficiale. 
Robert, suo fratello minore, è il vero sovrano, ma è anche il più solo e infelice: qualche anno prima la figlia Rose è scomparsa nei pressi del lago, e di lì a poco anche della moglie si è persa ogni traccia. Infine c’è Ashur, il fratello più giovane, appena un ragazzo.

E poi c’è Maria: è emersa un giorno dal lago, davanti alla porta di Robert, in cerca di rifugio. Lui l’ha accolta, l’ha accudita fino a che Maria non ha recuperato le forze, nell’illusione che quella giovane donna misteriosa possa essere la figlia perduta. Ma forse la sua decisione porterà alla rovina quel misero regno.



Grass Kings. La trilogia
Autori: Matt Kindt, Tyler Jenkins
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Genere: Graphic Novel a colori
ISBN: 9788804714712
448 pagine
Prezzo: € 30,00
In vendita dal 18 febbraio 2020






Paradossalmente, il mio interesse per le graphic novel ha cominciato a crescere con l'avanzare dell'età, mentre uno sarebbe più portato a ritenerle una lettura adatta a gusti giovanili.

In realtà credo di averle persino disprezzate per un po,' finché non ho cominciato a capire il valore e la complessità della sceneggiatura che sta dietro a un lavoro così, tanto quanto la bravura di rendere una storia livello visivo con il problema di conferire uno stile riconoscibile al tratto e al 


In questo senso GRASS KINGS è notevole, perchè la mano di Kindt si sbizzarrisce nel corso dell'opera, provando a fornire differenti variazioni sul tema, come tante cover diverse, e cimentandosi ogni volta con uno stile e un'impronta diversa. 
Come dire: guardate, sono capace di disegnare così, ma potrei farlo ed essere ugualmente bravo anche con questa grafica fatta in un modo alternativo... 

Ma veniamo alla storia rappresentata, una sorta di panoramica collettiva su una comunità indipendente e  fortemente armata, orgogliosa di autoamministrarsi e di resistere all'autorità statale (stile Waco, per intenderci).

Mi è piaciuto moltissimo l'alternare passato e presente, all'inizio di ogni capitolo, raccontando il lago e la lunga scia di vite e di morti nelle sue acque e lungo le sue rive.

Il Regno della Prateria è una striscia di terra che è stata a lungo contesa e che è stata luogo di conquista, rovina, accaparramento, fuga, ribellione e libertà.
Al momento il suo re è Robert, il mediano di tre fratelli, che ne ha affidato la sorveglianza e la sicurezza al fratello maggiore Bruce, già sceriffo in una vita precedente. Ma il Regno è illegale, non riconosce leggi e tasse, se non le proprie, ed è anche un'autarchia fragile, in cui riparano persone bisognose di un rifugio o di un nascondiglio. 
Quindi basta poco per far franare l'equilibrio che si è creato tra questi disperati e illusi, o addirittura sognatori, a seconda di come li si vuole vedere. 
Basta l'arrivo di un'esterna, una donna con una situazione irregolare, peraltro moglie di un grande nemico del Regno, uno sceriffo brutale e vendicativo; basta il ricordo di un serial killer che ha ucciso e non è stato mai punito; bastano dolori mai sopiti e rimpianti, ma anche tradimenti e rimorsi.

Altra cosa molto bella è il muoversi della storia attraverso i vari punti di vista dei personaggi, che aggiungono ciascuno un tassello su misteri e vecchi rancori. 
Potremmo vedere questa terra come un grande tappeto usurato, sotto cui per decenni e decenni, gli abitanti hanno nascosto sotto la polvere.
Finché il tappeto si sposta o si solleva, facendo vedere cosa c'era...

GRASS KINGS diventa così una storia corale, che va oltre i tre fratelli, oltre i loro vicini di casa, oltre i confini con Raven, Cargill e il lago nero, oltre i federali che premono per attaccare e riportare ordine e (vera?) legalità, tutto filtrato attraverso un velo di amarezza, colori tenui o spenti, immagini vivide e talora semplicemente cupe, uno scorcio di un'arma, la scena di un'azione, il dolore di un padre che piange sulla foto di una bambina non più ritrovata.

Testi e immagini sono senza fronzoli, schietti, crudi e crudeli se vogliamo, elementi di una struttura che non ha eroi e non ne ha granché bisogno, che e non regali grandi vincitori, limitandosi a narrare, rivelare, descrivere senza giudicare.
Talvolta il lago inghiotte, talvolta restituisce, talvolta risparmia.
Ma resta sempre là, indifferente ai mortali che vivono e patiscono intorno.

Interessante, assolutamente da sfogliare, anche solo per una sbirciata.

Amarilli





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