Pensieri su "LA STORIA DEL DIVORATORE DI CORPI" di Francesca Bufera

Nella città portuale di Novas l’erede della Contea viene ritrovato nel suo letto sotto forma di nient’altro che sangue e ossa, ben spolpate da una qualche forza sovrannaturale. Tutta la città pensa all’opera di una strega: esse sono infatti in quel mondo presenze spaventose e infestanti e i cacciatori di streghe vengono pagati profumatamente per permettere al popolo di liberarsi di tale minaccia. 

Il Conte di Novas, preoccupato per l’incolumità propria e della sua discendenza rimasta, assolda il figlio di uno dei più grandi cacciatori del territorio, Flevin, morto da poco. Il giovane Iulius, attratto dalla prospettiva di un facile guadagno, accetta così di prendere per la prima volta il posto di suo padre, ignaro però dei tanti segreti che nasconde la città di Novas. Scoprirà presto, infatti, che non si tratta affatto di un omicidio isolato.

In lotta per scoprire la verità, Iulius troverà strani alleati, nemici inquietanti e Judd, un guerriero destinato a diventare la sua nemesi, con cui intreccerà un rapporto di profonda rivalità e attrazione.


Titolo: La storia del divoratore di corpi
Serie: Cacciatori di streghe n.1
Autrice: Francesca Bufera
Editore: Triskell Edizioni
Genere: Dark fantasy
Lunghezza: 367 pagine
ISBN ebook: 978-88-9312-681-6
ISBN cartaceo: 978-88-9312-683-0
Prezzo: € 4,99
Uscita : 17 febbraio 2020



La storia del divoratore di corpi è il primo libro di una nuova serie fantasy sulle streghe e affini. 
La storia si apre con un sanguinolento ritrovamento e un insondabile mistero: infatti per venirne a capo viene chiamato un cacciatore di streghe, o meglio il figlio del cacciatore più attivo nella contea del Sapone, nome evocativo da cui si suppone che la città di Novas commerci in tale merce. 

Tuttavia in genere le supposizioni rimangono tali, infatti la costruzione delle scene è tutta a carico del lettore, non c’è accenno ai luoghi, ai costumi, nessuna descrizione delle imprimiture, elemento importantissimo del testo. 
Questo mondo magico rimane con contorni confusi e incerti, viene usato ben poco inchiostro per le descrizioni, tutto è accennato e a volte neanche quello, niente che alletti l’immaginazione visiva e decisamente non quello che ci si aspetta da chi traccia le coordinate per un mondo nuovo, un mondo fantastico. 

La storia a grandi linee c’è e poteva essere una bellissima storia, ma anche qui troppe pecche e troppa poca cura per i dettagli. 

Il personaggio che viene chiamato ad investigare Iulius, è come già detto il figlio ventenne di un cacciatore di streghe, mi viene da dire senz’arte né parte visto che non ha mai partecipato all’attività paterna, nemmeno intende seguirne le orme e non viene citata nessun’altra attività degna di nota, cosa che mi ha stupito vista l’età non proprio virgulta. 
Anche sorvolando sulla genesi del personaggio principale devo dire che non mi è proprio piaciuta la staticità dello stesso, “nasce” già compito, maturo, saggio, fortissimo e retto, è tale sin dalla prima apparizione e così rimane, nessuna evoluzione, nessuna sfumatura. Un cartonato. 

Questa caratteristica di non caratterizzare i personaggi vale per tutti i comparenti delle vicende, sono lì solo per la storia che si sta narrando ma non hanno spessore, non hanno vita. 
Unica eccezione per il divoratore, figura che ho molto apprezzato, cangiante e dinamico, efferato ed umano. 

La storia, come detto, poteva essere molto più bella, la risoluzione del mistero affascina, gli efferati assassinii incuriosiscono, l’accomunarsi degli intenti tra i personaggi appassiona, c’erano buoni spunti per colpire la fantasia e il sentimento del lettore, andavano solo gestiti meglio. 
Poteva essere un potente lancio per il seguito di una nuova saga, ma chissà se non ci si rifarà nei prossimi capitoli, con più e più accurate descrizioni, personaggi più sfaccettati, la libertà di osare e la gioia di stupire. 

Le mani calavano come pesantissime zampe e, nonostante il suo aspetto e i suoi gesti non avessero niente di animalesco, gli effetti delle sue azioni erano quelli di un predatore selvaggio.

Lucia

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