Pensieri su "LA SAGA DELLA SPOSA" - Volumi 1 e 2 - di Amalia Frontali e Amaryllis L. Medlar



La Saga della Sposa, una serie di romanzi epistolari a narrazione corale che accompagnano i numerosi personaggi, nella loro evoluzione personale e familiare, per tutta la seconda metà del XIX secolo, fra i fasti dell’Impero Russo, la notte artica di Svezia, le danze sfrenate della Puszta, passando per la perfida Albione, fino al selvaggio West.



Nel 1870 i destini di tre famiglie s’incrociano in una tenuta non lontana da San Pietroburgo. 
La giovanissima Ann di Salmis, nobile svedese e provetta scacchista, stringe un’amicizia indesiderabile con il calmucco Ivan Orchadev, figlio ventenne di una famiglia di mezzadri dei Principi Kuragin.
In una narrazione epistolare corale, che esplora la polifonia dei carteggi privati fra vari membri delle tre famiglie protagoniste e di altre disseminate per l’Europa, la storia di Ann e Ivan, una partita a scacchi dopo l’altra, si dipana negli anni, affrontando gli ostacoli delle differenze di censo e della disapprovazione familiare e sociale.

Il Prezzo della Sposa (Saga della Sposa Vol. 1)
Autrici: Amalia Frontali, Amaryllis L. Medlar
Editore: self
Genere: historical romance - EPISTOLARE
Uscita: Ottobre 2018


Ed ero con lei nel posto dove si sciolgono gli affanni. Ero dov’è Casa. 
Forse, però, avrei potuto trattenermi se avessi saputo prima quanto sarebbe stato difficile smettere dopo. Perché lei voleva essere baciata. E perché a quel punto, fra il suo desiderio e il mio, l’avrei baciata ancora, l’avrei baciata di più, e l’avrei baciata troppo. E le avrei tolto tutte quelle dannate forcine dai capelli, che così stretti e tirati sembrano prigionieri e, nella più totale confusione mentale, pensavo che se li avessi liberati, avrebbero acceso il sole e mutato quel crepuscolo innevato in un maggio radioso. Ma questo davvero non lo potevo fare. E non l’ho fatto.


Fresca della lettura del romanzo su Belzoni di Amalia Frontali, avevo acquistato B-Polaris, salvo poi accorgermi che era consigliato leggere prima questa saga, e infine, motivazione un po' frivola, mi piaceva l'idea di poter dire "AMARILLI HA LETTO AMARYLLIS"........
Così ho ho approfittato di un po' più di tempo durante le ultime vacanze per iniziare la lettura di questa saga familiare, ambientata in contesti storici insoliti per me, per cui ero totalmente impreparata su cosa aspettarmi.

Devo ammettere subito che la lettura del primo volume è stata per me molto ostica, quasi oltre la metà, non tanto per la trama e i personaggi, che mi sono parsi da subito vivi, molto intensi e sfaccettati, ma per la struttura epistolare.
La narrazione tramite carteggio non mi piaceva prima e continua a non piacermi, proprio non ne subisco alcun fascino.
Oltretutto posso tollerare una certa moda dei romanzi moderni di inserire qua e là email o brani di lettere, ma qui la scelta delle autrici è stata un vero atto di coraggio: centinaia e centinaia di pagine di sole lettere, bigliettini, foglietti rubati o segreti. E non con argomenti di facile intuizione, ma con un rigoroso utilizzo di appellativi, di termini russi o calmucchi, o anche francesi e inglesi. 

Proprio per questo mi sono trovata parecchio disorientata.
Sebbene le autrici abbiamo fornito un corredo di indicazioni di famiglie, di cenni all'epoca, di varie spiegazioni linguistiche (assolutamente preziose), procedevo a rilento, tornavo indietro, tanto che alla fine ho individuato un sotto-filone che mi interessava e l'ho seguito sino in fondo come una stella cometa, senza preoccuparmi se capivo chi scriveva a chi e su cosa nel resto del carteggio.

Ho premesso tutto questo, in realtà, non tanto come una critica al romanzo (che, alla fine, ho terminato con soddisfazione), ma, al contrario proprio per indurre quelle come me, diffidenti sull'epistolare a fare questo tentativo.
Prima ho parlato di sfide: io credo che sin dall'inizio le autrici sapessero di rischiare nel preferire questa struttura alla "banale" prosa, perché la sfida è rivolta proprio a noi lettori, così abituati alla comodità di un narratore esterno/onnisciente oppure di un racconto in prima persona che comunque ci guida, ci spiega e ci descrive scene, ambienti, luoghi, gli stessi aspetti fisici dove serve, da faticare non poco a dover far ciò tutto da soli, componendo i pezzi via via menzionati nelle comunicazioni incrociate dei personaggi.

Insomma, è una lettura su cui c'è da impegnarsi.
Però a cui ci si abitua. 
Poco a poco mi sono ritrovata all'interno delle famiglie, ho palpitato per Ann e per Ivan, ho capito l'importanza di una mossa di scacchi e del commento a una tattica (un grazie a mia figlia, scacchista in erba, che mi ha fatto capire che se uno vuol perdere apposta si capisce...), mi sono appassionata e il mio dito è volato ad acquistare il secondo volume non appena giunta alla fine.

Quindi, nonostante tutte le false premesse, consiglio questa saga che si fonda su un'accuratezza e su un lavoro di cesello narrativo non comune.
4 stelline -

Ho smesso di contare gli anni. Conto i mesi.
Kirsän


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Pest, 1876.
Liselotte Nilsson raggiunge la cugina in Ungheria, ospite a casa di ricchi borghesi e, fuori dal suo ambiente, in palese difficoltà linguistica, cerca conforto nella scherma, passione coltivata fin dall’infanzia. Inaspettatamente, s’imbatte in un tenace e valido avversario…

Nel frattempo il mondo attorno all’idillio matrimoniale di Ann e Ivan continua a girare.
I personaggi noti evolvono e vengono osservati da occhi e prospettive differenti, mentre l'arazzo complessivo si amplia di nuove voci e nuove situazioni, in una sinfonia poliedrica e variegata, ricca di contrappunti, in cui l’Amore, nelle sua varie e diverse forme, non tutte positive, non tutte romantiche, ma tutte reali, è il vero protagonista.

L'onore della Sposa (Saga della Sposa Vol. 1)
Uscita: Marzo 2019


Su un suo bellissimo affondo vincente in contropiede di parata, chiamai chiusura e mi levai la maschera e così fece lui. 
Mi piacque come mi guardò, finalmente pareva mi vedesse. 
Mi levai il guanto e avrei voluto stringergli la mano ma egli invece la baciò. 
E un piccolo, piccolo tuffo al cuore devo ammettere di averlo provato, quando mi guardò fissa negli occhi mentre la baciava.



Per il secondo volume non mi dilungherò sulla mia intolleranza al genere epistolare: continuo a non preferirlo, però una volta fatta l'abitudine ammetto che si riesce ad adeguarsi abbastanza in fretta.
Tanto è vero che questo mi è piaciuto nettamente più del primo.

Ah, sì. Ho amato subito Lise e il suo impetuoso schermidore con le orecchie lievemente a sventola, i loro contrasti, il loro rincorrersi nonostante tutto e tutti, e ho ovviamente trepidato per un certo bacio rubato contro ogni convenzione...

Tra l'altro in questa seconda parte sono riuscita a seguire bene le vicende degli altri personaggi, che comunque vivono storie e dilemmi non meno facili.
Ho trovato molto riuscito l'intreccio delle varie storie (che non voglio definire "minori"): dalla cantante lirica e la sua sfortuna in amore, alla reazione di alcuni personaggi già conosciuti dopo il lutto e la perdita di una persona amata, dalla tenacia della nobildonna che tenta con tutte le sue forze di poter studiare all'università, alla cugina bellissima e orgogliosa in cerca di fidanzati alla sua altezza, sino alla nascita di un amore segreto e proibito tra due giovani, per cui spero in un proseguo più roseo (non faccio nomi per evitare spoiler).

Le famiglie crescono, si uniscono e si dividono, sempre nella grande cornice della Storia, tra Russia, Svezia, Ungheria e Austria. 
Alla fine ci si sente quasi dei piccoli spioni a sbirciare nelle loro vite, nelle loro debolezze private, nei loro gesti affettuosi e in qualche meschinità, però ci si appassiona.
Ci credete che ho comprato il terzo volume?
4,5 stelline



Mi dispiace che la cosa ti offenda e ti faccia soffrire. Ma non posso cambiarla. Qualsiasi sangue sarà versato, sarà il Mio, del mio cuore. Tienine conto.
Lise




* con il permesso della autrici, allego anche un utile schema che fornisce un'idea della linea temporale e della collocazione delle varie saghe.

Amarilli


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