Pensieri su "Q*pid" di Xavier Mayne

Il programma di un computer può comprendere l’amore meglio del cuore umano?

Archer, l’intelligenza artificiale del servizio di incontri online Q*pid, è consapevole che gli esseri umani non prendono sempre le decisioni migliori, e per questo motivo comincia a prenderne di bizzarre al posto loro.

Fox Kincade è l’ultimo scapolo superstite nel suo gruppo di amici ed è al settimo cielo quando scopre di avere un nuovo match sulla sua app di incontri Q*pid: quel match, secondo l’avanzata stregoneria di Archer, dovrebbe essere l’amore della sua vita. Si aspettava una donna, ma si ritrova abbinato a Drew Larsen, un timido dottorando dall’aria un po’ nerd, che come lui ha cominciato a perdere le speranze in amore.

Drew e Fox hanno poco in comune, a parte il fatto di essere entrambi etero. O così hanno sempre creduto. Tuttavia, mentre imparano a conoscersi, si rendono conto che Archer potrebbe aver avuto l’idea giusta. Il loro percorso non è facile: hanno bisogno di lasciarsi alle spalle l’immagine che hanno sempre avuto di loro stessi e del vero amore, ma con l’aiuto di Archer – e di alcuni amici che sono rimasti loro fedeli durante gli alti e bassi di quella nuova relazione – forse troveranno il modo di intrufolarsi l’uno nel cuore dell’altro.


Titolo: Q*pid
Autore: Xavier Mayne
ISBN-13: 978-1-64080-957-4
Pagine: 312
Copertina: Adrian Nicholas
Traduttore: Veronica Zana
Editore: Dreamspinner Press
Genere: contemporaneo, MM
Edizione originale: Q*pid, uscita contemporanea USA

Uscita: 27 agosto 2018



"Ma non mi piacciono gli uomini."
"Sei solo un ragazzo. Se devi cominciare, adesso è il momento giusto per farlo, prima di diventare troppo vecchio per provare cose nuove."

Questo libro nasce con l'espresso intento di dimostrare come le tensioni/preferenze affettive siano in realtà il frutto di condizionamenti/etichette che noi/gli altri abbiamo e ci autocostruiamo: di conseguenza, se questi cosiddetti "parametri di blocco" dovessero venire tolti, le nostre scelte potrebbero sorprenderci.

Salvo che poi la dimostrazione (la rimozione dei blocchi) viene affidata a un programma software (anzi, una IA) che non fa altro che prendere e incasellare le nostre azioni (soprattutto sui social, e questo già dovrebbe farci rabbrividire, visto che niente è più fake del nostro manifestarci sui social...) e piazzarci una nuova etichetta sopra. 
Alla fine, non vedo quale sia la differenza tra un matrimonio combinato (in cui i genitori pensano di sapere cosa è meglio per noi, esempio usato proprio dall'autore) e il mio io ridotto a un puro logaritmo (in cui una IA "sa" cosa è meglio per me).
Questo piccolo preambolo era per dare l'idea di quanta tristezza mi ha dato questo libro e su cui però ho cercato di soprassedere.

Lasciando perdere il messaggio sociologico sotteso (e che forse non ho proprio la capacità per valutare), mi limiterò a un giudizio da lettrice "di panza": sebbene all'inizio la storia di Drew e Fox mi avesse incuriosita, la stessa è stata poi soffocata - letteralmente - da una marea di dialoghi e rimuginamenti cerebrali abbastanza inutili. 
Un conto era vedere la coppia alla prova dei fatti, un conto è vedere le loro azioni analizzate di continuo con gli altri. 
L'80% del libro è occupato dai dialoghi di Drew con la (peraltro simpatica) anziana vicina, di Fox con gli appiccicosi amici Chad/Mia, poi dei programmatori con l'IA e poi dalle varie reazioni di camerieri, barman e camerieri (perchè i due non fanno altro che mangiare, ingollare alcol e ubriacarsi sino a svenire - il che a mio parere la dice lunga, sociologicamente parlando, sul concetto di relazioni amorose che hanno oltreoceano... e che sono ben contenta di non condividere...).

Il restante 20%? Rimane un po' d'amore, ma anche qui sembra così... artificiale.

Come dicevo, di pancia: un libro stancante.

Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.