Pensieri su "VICTORIA" di Daisy Goodwin

Vittoria ha solo diciott'anni quando, nel 1837, la morte dello zio Guglielmo IV la innalza al trono d'Inghilterra. Esce da un'adolescenza malinconica e nei suoi primi giorni da regina viene guardata a vista dalla madre e dall'onnipresente e ambizioso Sir Lord Conroy, che esercita una grossa influenza sugli affari di stato e si sente minacciato dal carattere indipendente della giovane sovrana. 

Sebbene il potere la seduca fin da subito e le conferisca una straordinaria energia, le prime mosse dell'inesperta Vittoria sono però piuttosto avventate, soprattutto quando solleva pesanti, e ingiusti, sospetti contro l'inseparabile dama di compagnia di sua madre, accusata di intrattenere una relazione con l'odioso Conroy. Questo e altri passi falsi gettano una luce sinistra sulla regina, che non piace né al parlamento né ai sudditi. Gli scandali si succedono, insieme agli intrighi della corte per ostacolare la sua ascesa. Inoltre, agli stentati inizi sembra che stia per aggiungersi un matrimonio di pura convenienza dinastica. 

E invece... Le nozze con il cugino Albert si riveleranno il felice punto di svolta della vicenda pubblica e sentimentale di Vittoria d'Inghilterra, destinata, grazie alla non comune abilità politica e all'intrepida personalità, a segnare l'Ottocento britannico e a diventare una delle più grandi figure femminili della storia.


Autore. Daisy Goodwin
Titolo originale. VICTORIA
Pagine: 432
Editore: Sonzogno
Uscita: Giugno 2017


Historical Fiction
3 stelle

All'inizio avevo preso il libro per mio padre, poi avevo visto che era uscita la serie tratta dal libro, quindi dovevo partecipare a una Reading Challenge, e così, da cosa nasce cosa...
Ecco spiegato perchè mi sono ritrovata a leggere questo libro, impiegando almeno una settimana... ronf... per finirlo.

Direi che il "ronf" sintetizza la mia opinione al termine della lettura.

Per prima cosa, ho fatto fatica ad inquadrarlo. 

Dovrebbe essere una specie di biografia romanzata o di romanzo storico, però non ne ha proprio lo spessore.
Più che altro sembra la sceneggiatura televisiva - quindi una lunga carrellata di varie scene, dipinte in modo cinematografico, con i dialoghi sempre sopra le righe e le battute a effetto - un po' rimpolpata per farne un volume cartaceo.

Non posso dire che la Goodwin non sappia scrivere. Il suo "L'EREDITIERA AMERICANA" mi era piaciuto moltissimo, per l'accuratezza della ricostruzione storica e per il ritmo della narrazione.
Ma qui sembra veramente un testo storico "annacquato".
Nel senso che vengono praticamente tagliati via tutti i riscontri storici e politici dell'epoca, il contesto culturale e ideologico in cui è stata cresciuta e vive poi Victoria, in favore di gossip, dialoghi smelensi, ripicche tra madre e figlia e poi tra la regina e le dame o i rappresentanti politici.

Ne deriva il ritratto (forse ingiusto) di una ragazzina immatura e viziata, che pensa solo a come procurararsi la sua rivincita sulla madre e il di lei compagno, e sbava dietro il povero Melbourne (trasformato in una specie di belloccio sfortunato, che deve il suo successo più al fatto che doveva sembrare un figo da paura alla diciottenne vergine, oltre a cavalcare con lei e farle l'occhiolino di nascosto durante i seriosi ricevimenti, che non piuttosto al carisma e all'intraprendenza politica, a volte anche in anticipo sui tempi).
E Victoria e Albert?
Per carità, non so chi dei due avesse di più la puzza sotto il naso... Persino i capitoli del loro innamoramento mi sono sembrati insipidi e davvero noiosi da superare.

In conclusione un libro che mi ha lasciato perplessa, mi ha TEDIATO abbastanza, e non mi ha dato nessuna notizia in più neppure dal punto di vista storico, visto che tutte le vicende reali sono abbondantemente riportate in centinaia di testi e non ne sono che un misero compendio.

Terribile a dirsi, ma dopo un libro a lei dedicato, non ho una gran simpatia per questa regina.
Salvo solo lord Melbourne :) )))

Amarilli



Nessun commento:

Powered by Blogger.