Pensieri su "Giada Un amore colpevole" di Anna Chillon

Non ero pronta per lui, ma questo non gli importò.
Entrò come un tornado nella mia vita,
la stravolse spezzandomi il fiato
e mi rese donna,
a dispetto di tutto e tutti.

* * *

Il giorno del mio diciottesimo compleanno, spiando quel ragazzaccio condannato ai lavori socialmente utili, pensai che la vita stesse per sorridermi, lungi dall’immaginare cosa in realtà stesse per serbarmi. Qualcosa più grande di me mi avrebbe presto travolta, scossa alle fondamenta, gettando il mio corpo e il mio cuore in pasto a una persona con l’animo di un lupo selvatico. Per tutti sarebbe stato uno scandalo e una vergogna: nessuno avrebbe compreso, perché nessuno conosceva le molteplici verità che quel lupo era stato così bravo a celare. 
Forse un cuore, seppur logoro, l’aveva anche lui. 
E forse, se avessi lottato e ignorato le apparenze, prima o poi lo avrei scoperto.

Attenzione: romanzo erotico - contenuto per adulti.

Giada
Un amore colpevole
Anna Chillon
348 pagine
selfpublishing
(8 giugno 2016)
ISBN-10: 1533671281
ISBN-13: 978-1533671288


Ricordo questo romanzo e lo ricorderò per sempre perché il protagonista maschile, Vincent, mi è apparso subito chiaro nella mente come Vincent Cassel (coincide pure il nome). Lui è uno dei miei attori preferiti e mi piace proprio per quel suo fascino rude e la bellezza inconsueta. Inoltre parecchi ruoli interpretati fanno sì che venga facilmente associato all'uomo padrone di sé che affascina proprio per la sua rudezza. 
Il paragone era automatico: Vinc che si arrotola le maniche della camicia fino ai gomiti, i muscoli che si tendano sebbene non abbia una prestanza fisica da sportivo e il naso lungo e spigoloso. È lui, il "mio" Vincent.
Voi vedetelo pure come volete, ma a me è bastata la prima descrizione di quest'uomo, sui quarantatré anni per far scattar la similitudine e farmi innamorare del libro. Voi ve ne innamorerete comunque. Fidatevi.
Perché è così: non può essere diversamente con questa autrice. 
Vi adesca con la rudezza dei sui personaggi (penso anche ad Alakim) e le sue storie "niente zucchero".
Trame crude, a volte violente, in grado di emozionare piacevolmente e destare i bollenti spiriti anche con le scene più torbide.
Si arrossisce leggendola in pubblico (questo è poco ma sicuro) ma non riuscirete a lasciare il libro in borsetta nemmeno sul più affollato degli autobus. Voi dovrete sapere. Voi dovrete conoscere.

Romanzo autoconclusivo che narra il battesimo al sesso della giovane neodiciottenne Giada. 
Non pensate di leggere solo sesso perché non troverete solo quello; tra lacci, polsi segnati, punizioni, ordini e verità nascoste scoprirete che il vero amore non sempre necessita di tre cucchiaini di zucchero.
Vincent ha il fascino dell'uomo maturo, quello che è padrone di tutte le situazioni e Giada l'incoscienza, la schiettezza e la spregiudicatezza dell'adolescente che si approccia per la prima volta al sesso.

«Diamine, Giada…» mi biasimò per quell’eccitazione dilagata laggiù, che non avevo modo di celare.
Cazzo Giada, diamine Giada, Giada… ormai non faceva che accompagnare il mio nome a un’imprecazione, anche quando non l’esprimeva a voce. Ero una ragazzina ed ero inadeguata, ma non potevo farci nulla.

Non voglio dirvi niente della trama. Accontentatevi di quello che ha anticipato l'autrice e fidatevi del mio giudizio più che positivo per convincervi a leggerlo perché anche io mi sono abbandonata completamente alle parole della Chillon senza essermi volutamente documentata prima. Ed è stato molto meglio così. Pagina dopo pagina era una sorpresa.

La scrittura è quella raffinata che già abbiamo imparato ad amare negli altri suoi lavori; forse un po' meno ricca di barocchismi e più all'altezza di una ragazza diciottenne (apprezzabile dunque la capacità di adattarsi dell'autrice ai singoli ruoli che propone).

Ennesimo colpo a segno per questa autrice da medaglia d'oro (sono ancora in "clima olimpiadi").
Fidatevi di me: dovete leggerlo.

Stefania

4 commenti:

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