Thursday's Book: il libro del giovedì (127)
Buon giovedì a tutti!
Questa sera vorrei proporvi un romanzo dello scrittore sudafricano (naturalizzato australiano) John Maxwell Coetzee.
Coetzee è sicuramente un figura molto particolare. Poco amante della notorietà e molto riservato, è cresciuto in Sud Africa in una famiglia che ha portato sempre avanti orgogliosamente le proprie opinioni. Il padre avvocato, infatti, perde il posto di impiegato pubblico per la sua posizione anti- apartheid per poi divenire allevatore. Coetzee stesso si è spesso impegnato in attività e campagne per diverse cause etiche e sociali, dall'apartheid alla guerra in Vietnam, l'AIDS e, negli ultimi anni, il maltrattamento degli animali.
Nel mondo letterario, Coetzee è rinomato per il suo stile estremamente eterogeneo e brillante, tanto che ha ricevuto numerosi premi (ben due Booker Prize) ed ha coronato la sua carriera nel 2003 ricevendo il Premio Nobel per la letteratura.
Il romanzo che vi propongo questa sera è una delle sue prime opere. Scritto nel 1980, Aspettando i barbari è stato anch'esso premiato con il James Tait Black Memorial Prize e il Geoffrey Faber Memorial Prize.
Ora vi lascio alla scheda del libro, vi ricordo che, in caso vogliate partecipare alla rubrica e fare voi una segnalazione, basta lasciare un commento al post oppure mandare una mail a illibrodelgiovedi@gmail.com. Il vostro consiglio sarà pubblicato in questo spazio dedicato. A presto e buona lettura!
Titolo: Aspettando i barbari
Autore: John Maxwell Coetzee
Collana: Einaudi tascabili. Scrittori
ISBN: 8806228579
ISBN-13: 9788806228576
Sinossi:
Un magistrato bianco che per decenni si è occupato degli eventi del piccolo insediamento di frontiera in cui vive, ignorando la guerra tra i barbari e l'Impero che pure incombe sulla cittadina, si trova all'improvviso a confrontarsi con la realtà: dapprima comincia a simpatizzare con i prigionieri angariati durante gli interrogatori, poi si innamora di una di loro, una barbara. Tanto l'amore quanto la dura condizione carceraria lo spingono a compiere, finalmente, un atto di ribellione.
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