SEI RISPOSTE D’AUTORE - Dacia Maraini


Dacia Maraini


Sei risposte d’Autore:

1) Chi è Dacia Maraini?
Una donna che ama scrivere, ama guardarsi intorno e si indigna davanti alle ingiustizie.

2) Cosa le piace scrivere, come e quando?
I personaggi vengono a bussare alla mia porta. Io apro. Offro loro una poltrona e un tè coi biscotti. Loro si seggono, bevono, e mi raccontano una storia. Poi di solito se ne vanno. Quando un personaggio, dopo avere bevuto il tè, mi chiede la cena e poi un letto per dormire e la mattina dopo ricomincia a raccontare, significa che è arrivato il momento di scrivere un romanzo.



3) Com’è avvenuta la pubblicazione della sua opera prima?
Ho cominciato a scrivere molto presto, a 14 anni, per il giornale della scuola: racconti e poesie. A 17 ho fondato una rivista letteraria con altri giovani aspiranti scrittori. A 18 ho cominciato a scrivere il primo romanzo che ho pubblicato a 24 anni. Ho faticato a trovare un editore naturalmente, è sempre così. L’editore Lerici mi ha detto che me l’avrebbe pubblicato se gli avessi portato la presentazione di un grande scrittore, tipo Moravia. Io sono andata umilmente dal grande scrittore, gli ho fatto leggere il romanzo e gli ho chiesto se mi scriveva una prefazione. Lui, che era generoso coi giovani, e ne scriveva in continuazione, mi ha detto che il romanzo gli era piaciuto ed ha acconsentito a scrivere.
Così Lerici ha pubblicato il primo romanzo, LA VACANZA, che per fortuna è andato molto bene e da quel momento non ho più avuto bisogno di viatici letterari. Intanto ho fatto amicizia con Alberto che era un uomo straordinario, me ne sono innamorata e abbiamo vissuto insieme per 15 anni.



4) Cosa crede sia indispensabile per riuscire a pubblicare?
Avere uno stile proprio che riesca a comunicare col lettore. Non basta una bella storia, ci vuole uno stile originale che comunichi al lettore qualche emozione.



5) Cosa pensa sugli editori a pagamento, la self-publishing e l’editoria tradizionale?
Penso che non bisognerebbe mai pubblicare a pagamento. Al massimo ci si può impegnare a comprare una certa quantità di copie, ma gli editori a pagamento non si impegnano su un libro in cui non credono. Un editore serio rischia qualcosa su un libro che gli piace. Di questo è fatta la pratica editoriale.



6) Quale consiglio darebbe agli esordienti?
Appunto: mai pubblicare a pagamento. Non serve a niente. L’importante per un libro non è la mera pubblicazione ma la distribuzione e di solito gli editori che si fanno pagare non hanno distribuzione. Consiglio gli esordienti di cominciare con le riviste letterarie che sono affamate di racconti e poesie. Farsi le ossa in piccolo e poi passare al romanzo, è una pratica saggia.



      • Breve biografia:

Dacia Maraini è nata a Fiesole nel 1936. Autrice di romanzi, poetessa, saggista, drammaturga e sceneggiatrice, è oggi tra le più famose scrittrici italiane. Vissuta in Giappone, dove il padre – un famoso etnologo - ha vinto una borsa di studio, dal 1943 al 1946 la famiglia Maraini è internata in un campo di concentramento per essersi rifiutata di riconoscere il governo militare giapponese. Rientrata in Italia nel 1947, la famiglia si trasferisce in Sicilia. Dopo la separazione dei genitori, a 18 anni Dacia raggiunge il padre, che nel frattempo si è trasferito a Roma, e nella capitale riscuote il suo primo successo con il romanzo La vacanza (1962).
Seguono: L'età del malessere (1963), A memoria (1967), Memorie di una ladra (1972), Donna in guerra (1975), Il treno per Helsinki (1984), Isolina (Premio Fregene 1985), La lunga vita di Marianna Ucrìa ( Premio Campiello e Libro dell'Anno 1990), Bagheria (1993), Voci (1994), Un clandestino a bordo (1996), Dolce per sé (1997), la raccolta di racconti Buio (Premio Strega 1999), La nave per Kobe. Diari giapponesi di mia madre (2001), Amata scrittura. Laboratorio di analisi letture proposte conversazioni e Colomba (2004), Il gioco dell'universo (Premio Cimitile 2007), Il treno dell'ultima notte (2008), La seduzione dell'altrove (2010), La grande festa (2011), L’amore rubato (2012), Gita a Viareggio (2013), Chiara di Assisi: elogio della disobbedienza(2013) e La bambina e il sognatore (2015), .
Oltre ai romanzi, ha scritto diversi racconti, racconti per bambini, poesie, saggi e una sceneggiatura. Si è occupata anche di teatro e ha scritto molti testi teatrali rappresentati in Italia e all'estero.



 L’ultimo roomanzo di Dacia Maraini in libreria: La bambina e il sognatore - Rizzoli, Milano, 2015



Ci sono sogni capaci di metterci a nudo. Sono schegge impazzite, che ci svelano una realtà a cui è impossibile sottrarsi. Lo capisce appena apre gli occhi, il maestro Nani Sapienza: la bambina che lo ha visitato nel sonno non gli è apparsa per caso. Camminava nella nebbia con un’andatura da papera, come la sua Martina. Poi si è girata a mostrargli il viso ed è svanita, un cappottino rosso inghiottito da un vortice di uccelli bianchi. Ma non era, ne è certo, sua figlia, portata via anni prima da una malattia crudele e oggi ferita ancora viva sulla sua pelle di padre. E quando quella mattina la radio annuncia la scomparsa della piccola Lucia, uscita di casa con un cappotto rosso e mai più rientrata, Nani si convince di aver visto in sogno proprio lei. Le coincidenze non esistono, e in un attimo si fanno prova, indizio. È così che Nani contagia l’intera cittadina di S., immobile provincia italiana, con la sua ossessione per Lucia. E per primi i suoi alunni, una quarta elementare mai sazia dei racconti meravigliosi del maestro: è con la seduzione delle storie, motore del suo insegnamento, che accende la fantasia dei ragazzi e li porta a ragionare come e meglio dei grandi. Perché Nani sa essere insieme maestro e padre, e la ricerca di Lucia diventa presto una ricerca di sé, che lo costringerà a ridisegnare i confini di un passato incapace di lasciarsi dimenticare. Con questo romanzo potente, illuminato per la prima volta da un’intensa voce maschile, Dacia Maraini ci guida al cuore di una paternità negata, scoprendo i chiaroscuri di un sentimento che non ha mai smesso di essere una terra selvaggia e inesplorata.

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