PENSIERI E RIFLESSIONI SU "SOLOSUA" DI ANNA CHILLON

Autrice: Anna Chillon
Titolo: Solosua
Editore: Self-published
Pagine: 361
Uscita: Marzo 2015
Formato: digitale


Sinossi:
Anna Chillon racchiude in quest’antologia di racconti le tante sfaccettature del suo modo unico di raccontare l’erotismo. 
Lo fa attraverso rapporti di dominio e sottomissione che si insinuano nella vita di ogni giorno come un gioco stimolante nel quale perfino le perversioni possono trovare appagamento. Ciò che va in scena in queste storie non è il mero modo di fare sesso, quanto il modo di soffrire, amarsi, odiarsi, fuggire o redimersi.
In un eterogeneo susseguirsi di situazioni e personaggi, la realtà si alterna al surreale, dando spazio a creature insolite animate da desideri oscuri e lussuriosi. Nel loro petto gridano istinti che non possono essere ignorati: reprimerli è impossibile. E quando anche l’ultimo briciolo di umanità scompare, non resta altro che dare libero sfogo alle proprie brame, siano esse di violenza, di sesso o perfino di sangue.

Il pensiero di Amarilli73:


Samuel tirò fuori la lingua e le diede una lunga lappata dalla base del seno fin sul collo. La sua pelle sapeva di primavera, di fiori e di erba fresca. Non aveva mai sentito una cosa del genere.


Più che un’antologia di racconti, questa raccolta sembra uno scrigno dei balocchi.
Ci sono racconti per tutti i gusti, dai contemporanei ai futuristici, sino all’urban-fantasy con incursioni tra licantropi o vampiri, ed è difficile non trovarne almeno uno che non conquisti.
Alcune sono vere e proprie storie appena abbozzate, che coinvolgono e incantano, lasciandoci col fiato sospeso, impazienti di sapere come andrà a finire: diventeranno un romanzo, avranno un seguito?
La narratrice è crudele (o, a suo modo, generosa) come i suoi personaggi. Non appena ti affezioni all’ambiente, brami di andare avanti, ecco che già cambia tutto, e sei trasportata in uno scenario diverso.
Sicuramente alcuni sono forti, espliciti, potrebbero urtare palati più “sensibili”, ma io li ho trovati splendidi, coraggiosi e spudoratamente sinceri, perché questi uomini crudeli sono più credibili ed accettabili dei tanti Mr. Grey che popolano tante nostre letture recenti.
Io trovo che sia molto più pericoloso mescolare le storie di dominazione/sottomissione con sentimenti sdolcinanti, facendoci passare certe brutalità come parte del quotidiano, come qualcosa di perdonabile perché, in fondo, le possiamo subire anche dal ragazzo della porta accanto. La Chillon, invece, non si affanna a presentarceli sotto un volto umano, a giustificare la loro violenza e la loro aggressività. No, la Chillon ci schiaffa sopra l’etichetta di “pericolo” ben in vista, li descrive come sadici senz’anima e li lascia al nostro giudizio come sadici senz’anima. Nudi e crudi, senza attenuanti e senza perdono.

Noi leggiamo, sappiamo che ci sono, li contempliamo attraverso la bravura trasparente dell’autrice e possiamo passare oltre, senza subire alcun fascino rischioso, se non la curiosità di leggere il racconto successivo.

Amarilli73

4 commenti:

  1. Risposte
    1. Eh, vedi che ci siamo trovate con il giudizio!! Adesso mi manca ancora il romance storico di quest'autrice.

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  2. io l'ho preso, ma non ancora letto.Mi piace l'autrice, sono andata a scatola chiusa, sono contenta allora di essermi fidata

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    1. Vedrai che li troverai davvero scritti bene. Ciao!

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