I ROMANZI VINTAGE: COMPLETIAMO LA SAGA DEI PRINCIPI DI ELIZABETH HOYT

Dopo IL PRINCIPE E LA PREDA (trovate la mia recensione QUI ), oggi completiamo la lettura della trilogia dei Principi di Elizabeth Hoyt.
Per me una trilogia che si inserisce a pieno titolo nei romance “indimenticabili” (e infatti io mi sono presa l’edizione originale in inglese, per via delle magnifiche copertine).

Titolo: Il principe e il desiderio
Autore: Elizabeth Hoyt
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Passione
Data di Pubblicazione: Marzo 2009
Titolo originale: The Leopard Prince
Ambientazione: Inghilterra, 1760


Trama - Lady Georgina Maitland non ha bisogno di un marito. Vuole solo un uomo che la aiuti a condurre la tenuta nello Yorkshire che ha appena ereditato. E incontrando Harry Pye, amministratore della proprietà, Georgie sente di aver trovato l’uomo giusto: competente e avvenente. E fin troppo sensuale...

Il pensiero di Amarilli73


«Mi bacerete di nuovo?» sussurrò dandogli ancora le spalle.
Lui staccò di colpo le mani. «No.»
La precedette e le aprì la porta. Doveva tenere le mani occupate per non afferrarla, stringerla a sé e baciarla all'infinito.

Il secondo episodio della trilogia è dedicato al mistero e all'intrigo, un intrigo che parte da diciotto anni prima e pesa sul presente dei personaggi, con una tensione erotica che attraversa ogni pagina.
C’è la nobildonna fintamente svampita, ma in realtà lucida e piena d’iniziativa, e c’è il semplice amministratore di terre, un uomo non nobile, che lei non dovrebbe neppure prendere in considerazione e da cui invece è attratta in modo magnetico. All’inizio credevo fosse una vaga rivisitazione de L’Amante di Lady Chatterley, con i due che s’incontrano furtivamente tra cottage e boschetti. In realtà la trama si distacca completamente da questa prima apparenza, ha un suo proseguo vivace e avvincente, e un protagonista, Harry Pie, non bello in senso classico, ma che buca le pagine con la sua riservatezza, i suoi silenzi, le sue figurine intagliate nel legno.
Il principe Leopardo è un uomo inusuale, né il brutto buono del primo libro, né il bello maledetto del terzo. Un uomo nella media, che non osa desiderare troppo, che non osa guardare troppo lontano, e che conquista a poco, a poco, facendo innamorare noi come Lady Georgina.
Deliziosi anche i fratelli di Milady, fracassoni e uniti, e splendida la scenetta del matrimonio, con il prete spazientito e lo pseudo-fidanzato riluttante Cecil (“Se proprio devo…).
Un romance che ha tutto: passione, risate, romanticismo e azione.

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Titolo: Il principe e il tormento
Autore: Elizabeth Hoyt
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Passione
Data di Pubblicazione: Settembre 2009
Titolo originale: The Serpent Prince
Ambientazione: Inghilterra, 1760

Trama - Lucy Craddock-Hayes, tanto splendida quanto generosa, non ha un solo momento di esitazione nel prestare soccorso al giovane che trova nella brughiera, gravemente ferito. Uno scontro fra malfattori? Tutto il contrario: un duello tra blasonati. Nel quale il visconte Simon Iddesleigh ha avuto la peggio. Ben presto Lucy scopre in lui un fascino a cui non può resistere, ma è solo un interludio di desiderio prima della nuova tempesta. Il nemico di Simon intende chiudere la partita. A qualsiasi costo, e calpestando ogni sentimento.

Il pensiero di Amarilli73


Il suo angelo arrossì, ma non abbassò lo sguardo, e Simon si rese conto che se fosse rimasto lì ancora a lungo sarebbe annegato in quegli occhi color topazio, ringraziando il Signore per quella fortuna anche mentre stava affondando.

Incominciata con un uomo rovinato nell’aspetto, la trilogia prosegue con un uomo rovinato nel passato e poi finisce con uomo rovinato nel presente.
Simon Iddesleigh è apparentemente affascinante, vizioso, annoiato. In realtà è un uomo corroso da un desiderio di vendetta e soprattutto da una vendetta divenuta per lui non più sopportabile.
Spesso nei romanzi appare il bello maledetto, qui la Hoyt è riuscita a delineare fin quasi alla perfezione un uomo logorato sotto il peso dell’onore, dell’odio, del sangue. Un uomo disperato e cosciente della propria disperazione, un eroe tragico che uccide ed è pronto a uccidere persino un amico. Quando Simon dice a sua moglie: “Ho provato. Senza di te non c’è luce.” la storia ha raggiunto il suo culmine di tristezza e di buio. E arrivare al finale, poi, è come una catarsi. C’è l’amore, forte, c’è il sesso, impetuoso. Ma non c’è zucchero, non c’è il lieto fine delle grandi favole. Nella fiaba di Simon, in fondo, il principe Serpente viene sacrificato, e anche se alla fine tutto sembra cambiare, anche se alla fine sua moglie modifica la versione originale, rimane sempre un sottofondo cupo, amaro, un’ombra che grava sull’intera famiglia Iddesleigh.
Una Hoyt al meglio, tragica e appassionata.
Due personaggi di luce e d’ombra che non si possono dimenticare facilmente.

Lui la provocava stuzzicava di continuo. Pretendeva più di una semplice conoscenza. Voleva vedere la sua reazione. La faceva sentire viva in un modo che lei non aveva nemmeno pensato possibile. Come se prima del suo arrivo lei non avesse fatto altro che vivere come una sonnambula.
Amarilli73


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