PENSIERI E RIFLESSIONI SU “SETTE GIORNI” DI CRISTINA BRUNI

Titolo: Sette giorni
Autore: Cristina Bruni
ISBN: Edizione Ebook 978-88-98426-54-6
Lunghezza: 244 pagine
Collana: Rainbow
Genere: M/M
Prezzo: 4,99


Trama: Durante un torneo di golf in Virginia, il giovane Reginald Weston conosce Russell Lee, campione inglese ed ex numero uno del mondo. Tra i due nasce una bella amicizia e l’uomo prende il ragazzo sotto la propria ala, insegnandogli i trucchi del mestiere.
Reginald ben presto si innamora di Russell, ufficialmente eterosessuale, pensando che sia ovviamente un sentimento a senso unico. Ma in realtà l’inglese è gay ed ha trascorso gran parte della sua vita soffocando il suo vero io, per non deludere la severa madre.

Il pensiero di Amarilli73

«Prima di un tiro difficile, chiudi gli occhi. Il mondo non esiste più; ci siete solo tu, il tuo ferro e la pallina. Lasciati andare, libera te stesso ed entra in contatto con il tuo respiro, Reggie...»

Reginald obbedì: fece scivolare le palpebre a coprire gli occhi come se stesse davvero per tirare il colpo più importante della sua intera carriera. Si sentiva completamente in balia di Russell in quel momento e, per la prima volta, desiderò che potesse essere così per il resto della sua vita.

Non credo che sette giorni sia un tempo troppo breve per innamorarsi. Ci sono amori che sbocciano e si smarriscono in periodi molto più brevi.
Questa storia parte benissimo, con una tensione narrativa (e pure sensuale) in crescendo, con l’amore che nasce e irrompe sul prato e tra le buche, attraverso gli occhi di un dolcissimo Reggy. Sino all’ultima giocata del torneo l’ho trovato praticamente perfetta.
Poi deraglia all’improvviso in troppo zucchero e perde un po’ l’equilibrio. Secondo me, dopo la giovinezza acerba e l’entusiasmo di uno dei protagonisti sarebbe stato il caso di bilanciare con la maturità e con il carattere più rigoroso e determinato dell’altro. Invece Russell nella seconda parte si spegne, si affievolisce rispetto a un Reginald che continua ad essere nitido e ben delineato.
E’ come se l’autrice avesse tirato il freno a mano proprio in vista del finale.
Un po’ mi è dispiaciuto, perché lo stile della Bruni è come sempre notevole, l’ambientazione diversa e interessante, e lei ha tutte le potenzialità per far scoppiare i fuochi d’artificio.
Ma forse è un mio gusto strettamente personale. In ogni caso, merita la lettura.

«Sai, Weston» iniziò Lee, mentre si chinava sulla buca, «un giorno vincerai il tuo primo torneo e io sarò lì a complimentarmi con una pacca sulla spalla. Considerala una promessa.» 
A Reginald sembrò di morire e rinascere in una volta sola, il cuore che schizzava dritto in cima alla gola e le orecchie che fischiavano senza ritegno. Fu come se Russell Lee si fosse accostato alle sue labbra e le avesse accarezzate con le proprie. Come se avesse messo una mano sul petto di Reginald all’altezza del cuore prima di rivelargli che lo amava.

Amarilli 73

Nessun commento:

Powered by Blogger.