PENSIERI E RIFLESSIONI SU “LA DUCHESSA AMERICANA” DI JOAN WOLF

Titolo: La duchessa americana
Autore: Joan Wolf
Titolo originale: The American Duchess
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Perle n. 10
Uscita: Marzo 2015

Trama- Per esaudire l’ultimo desiderio del padre, l’ereditiera americana Tracy Bodmin deve sposare un lord inglese. Adrian, duca di Hastings, ha bisogno di una moglie ricca per risanare le proprie casse, e non si lascia sfuggire la ghiotta occasione. Quando si incontrano decidono di sposarsi per dovere, pur scoprendo di essere attratti l’uno dall’altra. Tuttavia non è facile superare differenze e diffidenze: Adrian è un aristocratico in tutto e per tutto e Tracy, smaccatamente americana, non crede nella superiorità della nobiltà e si sente un pesce fuor d’acqua. Per di più, l’arrivo di un suo precedente corteggiatore complica la situazione…

Il pensiero di Amarilli73

Lady Bridgewater era fermamente convinta che qualsiasi giovane donna a cui fosse stata offerta l’occasione di sposare suo nipote – un nipote bello come un dio, nelle cui vene scorreva il sangue più blu d’Inghilterra, che era il duca di Hastings, ossia l’uomo più illustre d’Inghilterra, se non del mondo – l’avrebbe colta al volo, ringraziando il cielo in ginocchio per la fortuna capitatale.

La trama di questo breve romanzo (appena 150 pagine) mi ha ricordato fortemente un libro letto qualche tempo fa (L’ereditiera americana di Daisy Goodwin – trovate la mia recensione qui) e che avevo amato moltissimo. 

Ora, poiché il libro della Wolfe è uscito nel 1982 e quello della Goodwin nel 2010, direi che è invece il secondo ad essersi ispirato al canovaccio della Wolf.

Sì, perché in realtà, pur gradevole, a me sembra che quest’opera sia rimasta allo stato di canovaccio e che poi non sia stata adeguatamente sviluppata. Trama abbastanza scontata: il padre, borghese che ha fatto fortuna negli USA, torna per maritare l’unica figlia a un nobile inglese, ovviamente sull’orlo della bancarotta. Titolo nobiliare contro dote, sangue blu contro dollari preziosi. 

All’inizio si parte bene, con una lei repubblicana convinta, che mal sopporta le differenze di ceto e le formalità dell’etichetta inglese, e un duca giovane, bello, ma azzimato. Poi però – una volta superato lo scoglio-matrimonio – la storia si ferma. Non ci sono più idee né sviluppi degni di nota. Uno continua a leggere, aspettandosi chissà cosa dall’arrivo dagli USA dell’ex di Tracy, ancora innamorato, o dalla discesa in politica del duca, e invece… 

Finalino di maniera, insipido come un brodino dopo l’influenza.
Amarilli73

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