Thursday's Book: il libro del giovedì (58)


Buon giovedì a tutti!
Questa sera vi propongo un libro che ho scovato un paio di anni fa al Salone del Libro di Torino.
Si tratta di Io sono un gatto, di Natsume Soseki
Il libro racconta della vita quotidiana di un bizzarro letterato giapponese e la sua particolarità sta nel punto di vista narrativo, ovvero quello di uno scettico quanto filosofo gatto tigrato.
Una curiosità? Il libro è stato scritto ad inizio secolo scorso, nel 1905, ed è considerato uno dei grandi libri della letteratura mondiale, facendosi ambasciatore del romanzo giapponese in occidente. 
Ora vi lascio alla scheda del libro, vi ricordo che, in caso vogliate partecipare alla rubrica e fare voi una segnalazione, basta lasciare un commento al post, oppure mandare una mail a illibrodelgiovedi@gmail.com . Il vostro consiglio sarà pubblicato in questo spazio dedicato. A presto e buona lettura!

Titolo: Io sono un gatto
Autore: Natsume Soseki
Editore: BEAT
Collana: BEAT
ISBN: 886559022X
ISBN-13: 9788865590225
Pagine: 476

Sinossi:
Il Novecento è appena iniziato in Giappone, e l'era Meiji sta per concludersi dopo aver realizzato il suo compito: restituire onore e grandezza al paese facendone una nazione moderna. Il potere feudale dei daimyo è un pallido ricordo del passato, così come i giorni della rivolta dei samurai a Satsuma, e l'esercito nipponico contende vittoriosamente alla Russia il dominio nel Continente asiatico. Per Nero, il gatto di un vetturino che spadroneggia nel quartiere in cui si svolge questo romanzo, i frutti dell'epoca moderna non sono per niente malvagi: ha un pelo lucido e un'aria spavalda impensabili fino a qualche tempo fa per un felino di così umile condizione. Per il protagonista di queste pagine, invece, un gatto dal pelo giallo e grigio, che i suoi simili sbeffeggiano chiamandolo "Senza nome", le cose non stanno così: dinanzi ai suoi occhi si dispiega tutta l'oscura follia che aleggia in Giappone all'alba del XX secolo. Il nostro eroe vive a casa di un professore che si atteggia a grande studioso e che, quando torna a casa, si chiude nello studio. Di tanto in tanto il gatto va a sbirciarlo e puntualmente lo vede dormire. Certo, il luminare a volte non dorme, e allora si cimenta in bizzarre imprese. Compone haiku, scrive prosa inglese infarcita di errori, si esercita maldestramente nel tiro con l'arco, recita canti no nel gabinetto, spettegola della vita dissoluta di libertini e debosciati... Insomma, mostra a quale grado di insensatezza può giungere il genere umano in epoca moderna...

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