PER LA RUBRICA W EWWA (17) - “E COSI’ VUOI LAVORARE NELL’EDITORIA. I DOLORI DI UN GIOVANE EDITOR” DI ALESSANDRA SELMI

Titolo: E così vuoi lavorare nell'editoria. I dolori di un giovane editor
Autore: Alessandra Selmi
Editore: Editrice Bibliografica
Collana: I libri di Wuz
Data di Pubblicazione: Aprile 2014
ISBN: 8870757765
ISBN-13: 9788870757767
Pagine: 125
Prezzo: € 9.90

Sinossi - Il tuo veterinario ha scritto un libro. Anche la moglie del tuo panettiere ha scritto un libro. E ieri sera il benzinaio ti ha guardato strano, quando gli hai detto che lavori in editoria. Stamattina hai scoperto che pure il tuo amministratore di condominio ha scritto un libro; anzi lui ha già pubblicato un libro, ma naturalmente, dopo il plauso di amici e parenti, ora ha deciso di volerlo "migliorare un po'", prima di sottoporlo ai Grandi Gruppi Editoriali, o di candidarsi alla seconda edizione di Masterpiece. In cima a questa scala sociale ci sei tu, che hai scelto di lavorare in editoria, di sacrificare i tuoi anni migliori al culto delle virgole altrui, al fascino dei riscontri, all'altare della "passione per la lettura". Una fregatura? Uno slalom tra precariato e incubi a base di refusi e strafalcioni d'autore? In un paese in cui tutti scrivono e pochi leggono, Alessandra Selmi ci accompagna in casa editrice, ci racconta con humour come i libri si fanno (e spesso si disfano, per renderli migliori) e come sopravvivere alla fatidica frase "Che bel lavoro che fai! Quanto ti invidio!". 

Il pensiero di Amarilli73

Se pensate che i dolori di un giovane editor nascano dopo la nascita di un libro, vi sbagliate. Ovunque c’è qualcuno che, armato, di computer o macchina da scrivere o carta e penna o tavoletta d’argilla, sta pensando di scrivere un libro, là un editor agonizza.

Questa non è una vera recensione, perché questa piccola opera verrebbe sminuita a cercare di classificarla in qualche modo. In realtà, come si potrebbe definire? Una velocissima autobiografia (dalle didascalie per le foto di moda al controllo certosino dei refusi dell’ultimo capolavoro appena uscito) della Selmi? Di più. Un commovente storia familiare in cui apprendiamo i progressi della nonna dell’autrice nel capire che tipo di lavoro faccia la nipote? Di più. Un resoconto di gioie e dolori patiti dalla Selmi nel valutare i manoscritti altrui? Ancora di più. Un vademecum su come non proporsi mai a una casa editrice e su come non scrivere mai al tuo editor in pausa pranzo, orario notturno, week-end e feste comandate? Molto di più.

Qui si narra di un mestiere, delle sue origini, delle difficoltà di intraprenderlo e di portarlo avanti, e dell’importanza di un ruolo che si tende a dimenticare, persino negare.

Quante volte nelle recensioni su Amazon leggiamo “tanti errori ortografici, ma si legge comunque.” Comunque? Un libro non è solo trama, scene di sesso o dialoghi strappalacrime. Un libro è anche cura del dettaglio, rispetto per il lettore, amore per la bellezza di una lingua in cui si è scelto di scrivere.
La Selmi ce lo dimostra con i suoi modi spicci, concreti e assolutamente incontestabili. Ci rivela che a volte anche a un editor può sfuggire il refuso (la sua peggiore onta!) e che spesso lo scrittore (“s” volutamente minuscola) è un autodidatta senza umiltà e con parecchia arroganza.

Un’operetta deliziosa, divertentissima (confermo mio mancamento per il ridere e conseguente preoccupazione dei viaggiatori in autobus con me) e che ha pure un motivo di lode in più: l’autrice-editor crede ancora nel suo lavoro. Incredibile ma vero, LE PIACE!!! 
Questo non basta a sconvolgervi, in un paese di piagnoni e mai contenti?
Amarilli73

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