PENSIERI E RIFLESSIONI SU “(ES)SENZA DI TE” DI CORINNE SAVARESE

(ES)SENZA DI TE 
CORINNE SAVARESE
MOOD IRONICO

Come nella più classica delle favole vissero per sempre profumati e contenti!
Può un profumo scatenare reazioni erotiche incontrollate, rapire il cuore di un uomo e incatenarlo per sempre? La dottoressa Juliette Rocher, delusa dall'amore e in cerca di riscatto, si trasferisce da New York a Grasse dove una prestigiosa casa produttrice di profumi la mette a capo del progetto L'essenza dei sogni, il cui compito è proprio quello di verificare la possibilità che alcune essenze influenzino le relazioni amorose. Ben presto Juliette si accorge che, oltre alle sue abilità di ricercatrice scientifica, il nuovo incarico richiede anche una fase di test sul campo: è l’inizio di una serie di situazioni imbarazzanti e paradossali, assurde e sconvenienti. Che non aiutano a gestire la neonata relazione con Miguel, l’affascinante ragazzo spagnolo che Juliette non vuole proprio lasciarsi sfuggire. Che fare? Cercare di guidare il destino con la chimica o lasciarsi travolgere dall’amore, quello vero, quello scritto nel destino? Un romanzo divertentissimo, un bouquet irresistibile che miscela con sapienza l’ironia più graffiante all’essenza dell’amore più puro.

Il pensiero di Amarilli73

Finalmente siamo io e lui, soli, al centro del mondo, sopra il mondo, mentre le parole della canzone diventano le nostre. Io e lui, nessuno intorno. 
Stiamo girando, stiamo danzando occhi negli occhi, così per sempre.

La dottoressa Rocher è una tipa che piace subito, se non altro perché la vita sotto una campana di vetro le sta molto stretta, e anche perché esordisce nella trama dilettandosi in vendette immaginarie contro ex fedifraghi e parecchio noiosi. E poi la simpatia persiste quando, per il suo primo vero lavoro lontano da casa, le viene assegnato un incarico semplicissimo: scovare il profumo che “inginocchi l’uomo ai piedi della donna, che lo faccia strisciare sino allo zerbino di casa e lo porti ad ululare sotto la sua finestra”. E che ci vuole? Non è il lavoro ideale? Ops, il tutto tra colleghe invidiose, maschi latini che scaricano cassoni di vino a petto nudo, varie cavie maschili da non sperimentare e prati di lavanda tutt’intorno.

Un racconto sbarazzino e oggettivamente divertente (in almeno due punti potrebbe scattare lo sghignazzo da matta se state leggendo in luoghi pubblici), e certo questa è la cifra stilistica che meglio caratterizza l’autrice. Però io ho trovato anche varie parti dolci e intense. Insomma, non fatevi ingannare solo dalle battute: tra queste righe si annida una vera romanticona.

Consigliato per rallegrare giornate temporalesche.
Amarilli73

2 commenti:

  1. Che carino questo libro! Ci faccio un pensierino e lo aggiungo in WL! Un'ottima compagnia per le piovose giornate invernali :D Ciao Maria

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