Pensieri e riflessioni su "Eterna" di Victoria Alvarez

Victoria Álvarez 
ETERNA 
Fanucci Editore
Collana Tif Extra 
Pagine 512 
16,90 euro 

Sinossi:
Londra, 1888. 
Annabel Lovelace è cresciuta nel cimitero di Highgate, e non conosce nulla al di fuori delle sue alte mura. Abbandonata a soli quattro anni dalla madre, ha come unico affetto la cara zia Heather. Senza di lei non potrebbe affrontare il terribile zio Tom, custode del cimitero. A sei anni, dopo aver sofferto di cuore sin dal primo anno di vita, il medico di famiglia le prescrive una medicina che dovrà accompagnarla per sempre... Sei gocce di digitale purpurea per mantenerla in vita, sei gocce rosse come il sangue che la strapperanno alla morte. Insieme alle preziose gocce, arriverà per Annabel una sorpresa sconvolgente, che marcherà la sua esistenza fino alla fine dei suoi giorni. È in grado di comunicare con l’aldilà, di dare voce a coloro che l’hanno persa per sempre. Dieci anni dopo, Annabel è divenuta la medium più affermata del Paese, attirando l’interesse e le invidie dell’aristocrazia londinese. Se da un lato i suoi poteri verranno utilizzati da Scotland Yard per risolvere i casi più intricati, dall’altro la porteranno ad avvicinarsi a una presenza oscura e intrigante, alla quale non potrà fare a meno di legarsi... 
E per rimanergli accanto, sfiderà il tempo e lo spazio, fino a varcare la soglia stessa della vita. Un romanzo che parla di amore eterno e di intrighi, con una dose di suspense che avvolge il lettore in una spirale travolgente. Pagina dopo pagina l’autrice ci immerge in un’atmosfera ricca di rimandi alla Londra dell’800, dal sapore dickensiano, con una maestria propria dei grandi del genere.

Il mio pensiero:
"Eterna" è il primo romanzo nato dalla fantasia e dalla penna della giovane autrice spagnola Victoria Alvarez ed edito dalla Casa Editrice Fanucci lo scorso 15 novembre.

Romanzo autoconclusivo che grazie al suo stile viene affiancato ai grandi classici dell'Ottocento ed in particolare al talento di Charles Dickens, richiamando contestualmente l'eleganza di una delle maestre del romanzo femminile contemporaneo come Kate Morton.

Un libro diviso in tre atti che vi condurrà sino all'ultima pagina non senza colpi di scena e con le lacrime agli occhi.
Un romanzo che val la pena di leggere e che resterà nei vostri cuori a lungo sia per la trama ben congegnata, che per la perfetta ed adeguata ambientazione nella lontana Londra gotica del 1888, e per i personaggi in grado di scalfire i cuori dei lettori.
Un unico messaggio: la magia dell'amore vince sulla morte e sul tempo divenendo Eterna.

Un romanzo a tratti malinconico se pensiamo che si apre narrando di una bambina di soli sei anni cresciuta in un cimitero, i cui unici amici sono i tristi angeli in pietra che fanno da guardiani alle tombe e che ha per letto una piccola bara.

C'è pathos, c'è amore, c'è sentimento che si sprigiona dalle pagine.

Il 1888 per i londinesi è una data nefasta: è l'anno in cui imperversò per i bassifondi di una cupa e nebbiosa Londra il tanto temuto omicida soprannominato Jack lo squartatore.

Un romanzo consistente, corposo, proprio per chi ama le storie che non finiscono troppo presto. Per chi ama il thriller e la suspense e le vicende d'amore senza tempo.

«Nel frattempo, finché sarò un'anima in pena, mi voterò a te completamente»

«Ciò che fa più male non è pensare a ciò che accade nell'aldilà... ma piuttosto cosa ci attende in questa dimensione. La parte più importante della nostra coscienza sparisce insieme ai nostri morti. Così tutti siamo un po' morti, in un certo senso»

L'autrice ci conduce per mano verso una storia che appassiona e incuriosisce sempre più proprio perché non rivela sin da subito quale sia la meta verso cui ci vuole far approdare.
Quando l'autrice svela le sue carte, allora si è già talmente presi dalla forza dei personaggi che non si può far altro che divorare le parole fino all'ultima riga.

«Dicono che soltanto due cose possono portare un essere umano alla disperazione: 
l'amore non corrisposto e il senso di colpa»

Leggendo il libro, si ha la consapevolezza di crescere insieme ai personaggi e soprattutto di provare una profonda tenerezza per quella bambina dai lucenti capelli rossi e dagli ammalianti occhi verdi.
Ci si infatua delle maniere e della gentilezza di quel Victor: il cavaliere nero dei nostri sogni.
Si resta colpiti dalle descrizioni così limpide che l'autrice regala: leggere questo romanzo è proprio come guardare un film a colori.
Insomma, perché leggerlo? Perché è un romanzo che si fa apprezzare molto in queste fredde sere invernali, letto magari sotto le coperte e con la sola compagnia di una candela e dei nostri pensieri.
Ottimo: io ne sono rimasta molto colpita e ve lo consiglio vivamente.
Stefania


1 commento:

  1. Sono davvero incuriosita da questo libro!lo leggerei con le luci accese però...non solo una candela!fifona come sono io, al buio, mi lascerei spaventare dall'atmosfera del cimitero e dei suoi "cadaveri" :D

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