Review Tour per "LA CUSTODE DI PAROLE" di Alric & Jennifer Twice


Buona giornata! Oggi partiamo con il primo evento di aprile; ringrazio molto Mondadori per avermi consentito di organizzarlo e tutti i blog che hanno aderito al Review Tour.
Al termine del post troverete il calendario con le date e le tappe. 
Seguite le recensioni per farvi un'idea di questa lettura!

Arya Rosenwald è una delle tante giovani donne che popolano il regno di Hélios. Ha una passione, però, che la distingue e la divora, tenendola sveglia la notte: le parole. Perdersi tra le pagine consumate dei volumi che affastella nella sua stanza le permette di viaggiare con la fantasia e immaginare di essere una delle protagoniste dei romanzi che tanto ama.
Di assaporare emozioni ed esperienze che difficilmente potrebbe sperimentare nella vita di tutti i giorni, legata com’è al suo piccolo mondo rassicurante fatto di lezioni col precettore, l’aiuto alla madre pasticcera, i giochi con i fratelli, gli sguardi bonari del padre, gli incontri segreti con il principe Aïdan, suo grande amico. 
Quando però una minaccia invisibile, subdola e spaventosa si allunga sul regno di Hélios mettendo in pericolo quanto ha di più caro al mondo, qualcosa in lei cambia. Arya scopre che un grande destino la attende. Un destino che, ancora una volta, ha a che fare con le Parole, e con la magia racchiusa in esse. Parole che aspettano di essere chiamate dalla persona giusta per poter dare una nuova speranza al mondo intero.

Alric Twice, Jennifer Twice
La custode di parole
Editore: Mondadori
540 pagine
4 aprile 2023


Tratti i libri come persone. 
Alcuni parlano con il gatto o con le piante, tu invece parli ai libri. 
Invidio il legame profondo che intrattieni con le parole.


Sono stata attirata subito dalla trama di questa dilogia francese, non appena ho visto che aveva a che fare con il potere dei libri e della parola scritta, un potere legato in modo indissolubile alla libertà e alla conoscenza.

La vicenda si svolge in una terra immaginaria, con più regni e luoghi accomunati un tempo da un'antica  tradizione di magia. Ma la magia non è sempre bianca e positiva, porta anche al caos e al predominio dei fatati sugli umani; oltre vent'anni prima il sovrano del regno di Hélios ha cercato di attenuare questa confusione e di imbrigliare il caos all'interno di regole e, soprattutto, di un Trattato, che viene rinnovato di anno in anno e che sinora ha mantenuto la pace.

Tuttavia, per una maggioranza contenta di vivere isolata e con semplicità, c'è sempre una minoranza che vuole invece tornare al passato e che preferisce meno sicurezza e più libertà.
Certo, anche questo è un vero dilemma: meglio prosperi,, ma al prezzo di restare chiusi tra confini serrati, oppure liberi di viaggiare e di essere curiosi, con il rischio di accettare anche invasioni e turbolenze?
Confesso che, per come si snoda la vicenda raccontata, non è che la seconda ipotesi sia così preferibile. I manifestanti che si oppongono al sovrano auspicano la liberalizzazione dei vecchi poteri, ignorando che l'anarchia non corrisponde esattamente alla non violenza.
(Tra l'altro, è la prima volta che mi capita di vedere facinorosi e ribelli qualificati come "manifestanti"; di solito il termine ha una connotazione positiva, perché individua proprio la libertà di parola). 

Arya Rosenwald, la protagonista, è sì un'amante dei libri in modo viscerale, così come il suo amico principe Aidan, ma i due, anziché presentarsi come eroi avidi di sapere e di scoperte, si riducono in buona sostanza a personaggi insoddisfatti. Quando la sicurezza del Trattato viene meno, è alla ragazza che viene affidato il compito di richiamare il potere salvifico delle Parole, l'unico tipo di magia in grado di riequilibrare la situazione.

A parte il fatto che il tutto è narrato in prima persona, e una ragazza che già presenta se stessa come una con gli occhi di un "viola unico" e circondata da un'aura idilliaca, non suscita facili simpatie, occorre dire che ho trovato il il ritmo narrativo di questi autori abbastanza lento; oserei dire che ci sono quasi duecento pagine dove non accade quasi nulla. 
Si riesce a proseguire grazie ai comprimari, Killian Nightbringer, il ladro tuttofare, e Saren, il generale. Sono questi due che, accompagnando Arya nel suo viaggio (una sorta di percorso di crescita/maturazione) sostengono e salvano la storia.
Di contro, il worldbuilding mi è parso un po' pasticciato e sono giunta al termine con le idee confuse circa l'effettivo valore delle Parole (e del ruolo della Custode), ma immagino che occorra il secondo volume per avere una visione completa e più generale.

Sul percorso di una Custode di Parole non ci sono coincidenze, soltanto segni.

Amarilli





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