Review Tour per "La ragazza che cadde in fondo al mare" di Axie Oh



Tremende tempeste devastano da secoli il paese di Mina. È la furia del Dio del Mare, un tempo benigno, che si scatena, crede la gente. Per placarlo tutti gli anni una fanciulla viene gettata tra le onde.
Sono in molti a pensare che la bellissima Shim Cheong, fidanzata del fratello di Mina, Joon, porrà fine a tutta quella sofferenza. Ma la notte in cui Cheong dovrebbe essere sacrificata, Joon la segue, pur sapendo che ciò significherà morte certa. Per salvarlo, Mina si getta tra i flutti al posto di Cheong.

Trasportata nel Regno degli Spiriti, la ragazza si mette in cerca del Dio del Mare, ma quando lo trova scopre che è prigioniero di un sonno incantato. Con l’aiuto di un giovane uomo misterioso e di una bizzarra banda di demoni e spiriti, Mina decide che risveglierà il Dio del Mare e farà terminare una volta per tutte le tempeste assassine.
Ma un essere umano non può vivere a lungo in mezzo agli spiriti. E c’è qualcuno disposto a tutto pur di non risvegliare il Dio del Mare.

Axie Oh
La ragazza che cadde in fondo al mare
Editore: Mondadori 
 * ringrazio la CE per la copia digitale fornita e vi invito a seguire tutte le tappe dell'evento!
396 pagine
11 aprile 2023




«Il Dio del Mare non è arrabbiato, Mina. È smarrito. Aspetta nel suo palazzo, ben oltre questo mondo, qualcuno così coraggioso da andare a cercarlo.»


Dopo averlo molto atteso, ho trovato questo libro discreto, ma non indimenticabile.
Mi avevano parlato del retelling di una leggenda della tradizione orientale e così mi è parsa: all'inizio il tono è in effetti fiabesco, in alcuni passaggi persino lirico, tuttavia in altri la narrazione risulta abbastanza scontata, statica, finendo per risultare infantile e molto allungata. 
E, in buona sostanza, son sempre le stesse cose che si ripetono: i draghi, la perla del desiderio, gli spiriti degli antenati, il filo rosso del destino, eccetera. 
Se in occidente tutti i libri sui fae ultimamente si somigliano, i romanzi a tematica orientale sembrano non schiodarsi da qua. La mania del retelling dilaga ovunque 😒, perciò ci si aspetterebbe un guizzo originale, qualcosa di nuovo per rendere una lettura diversa dalle altre.

Da cento anni gli abitanti del villaggio sacrificano una fanciulla all'anno per placare il dio del mare che sembrerebbe aver abbandonato gli uomini al proprio destino, come se li avesse dimenticati.
Mina decide di sacrificarsi al posto della ragazza amata dal fratello e così si immola, pur di salvare le persone che ama. Ma, ovviamente, nell'aldilà l'attende un premio: dopo tante tribolazioni giunge addirittura l'amore.

Sono sono entrata in un mondo nuovo. 
Un mondo fatto di draghi, di dei dai poteri imperscrutabili, di assassini che si muovono invisibili tra le ombre, dove la tua voce può essere trasformata in un uccello e poi rubata, e dove chi amo non può raggiungermi.

Ora, vero che questa fiaba-leggenda è un inno allo spirito del sacrificio e all'abnegazione, eccetera, ma stiamo pur sempre parlando della versione, zeppa di retorica, di quella che è stata, per secoli, una realtà di sacrifici per placare questo o quello spirito della natura. La cosa è comune a tante civiltà, anche se, casualmente, le vittime erano spesso bambine e ragazze.

Quindi mi ha abbastanza infastidito che, riprendendo il canovaccio nel ventunesimo secolo, la Oh non abbia sentito il bisogno di rendere almeno giustizia a questa scia di sangue innocente. Invece no, tutte  queste ragazze vanno incontro alla morte per annegamento con il sorriso sulle labbra, così desiderose di sposare il Dio del mare, di rabbonire gli dei e di essere prescelte... Possibile che nessuna si sia mai ribellata? 
Anche il finale è così artificioso e poco rassicurante: per una Mina che trova la soddisfazione dei suoi desideri, e un altro paio di spose che raggiungono un destino roseo, che fine fanno le altre novantasette sacrificate inutilmente?

Un testo buonista, quasi dottrinale: la fanciulla pia che annienta se stessa per il bene degli altri e trova la sua ricompensa eterna. Mi pare quasi di vedere impartire la lezione ai prigionieri in un campo di rieducazione.


Le tempeste spazzano via il raccolto, ma loro continuano a portare offerte agli dei. 
Perché il mondo sarà anche corrotto e cattivo, ma finché ci sono gli dei, la speranza è intatta.

Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.