Pensieri su “Dolce ricatto” di Christina Dodd



Minacciate da un gruppo di ribelli, Clarice e le sue sorelle, principesse del regno di Beaumontagne, sono costrette a vivere sotto mentite spoglie e in esilio. Senza denaro, Clarice inizia a lavorare come venditrice ambulante e un giorno giunge nel villaggio di Robert MacKenzie, conte di Hepburn, il quale decide subito di invitarla nel suo castello. 
Attratti inesorabilmente l’uno dall’altra, i due diventano presto amanti, ma Robert intende sfruttare la straordinaria bellezza di Clarice per i suoi progetti di vendetta: la costringe così a fingersi la donna, un tempo sedotta e abbandonata, dell’infido colonnello Ogley, suo nemico. Clarice deve accettare, ma per Robert sarà molto difficile riconquistare il suo cuore…

Titolo: Dolce ricatto
Autrice: Christina Dodd 
Collana: I Romanzi – Oro 242
Ambientazione: Scozia, 1808
Uscita: gennaio 2023

LA SERIE "PRINCIPESSE PERDUTE (LOST PRINCESSES)":
1) DOLCE RICATTO (Some Enchanted Evening) 
2) TENERA RECLUSIONE (The Barefoot Princess)
3) RAPITA DA UN PRINCIPE (The Prince Kidnaps a Bride)




A volte ti imbatti in vecchi libri che ti fanno pensare che, in quel momento, l'autrice avesse più che altro bisogno di pagare le bollette, motivo peraltro del tutto giustificabile, però bastava davvero un piccolo sforzo per rendere il canovaccio, quanto meno, credibile.
Purtroppo, l'intera vicenda risulta imbastita in modo superficiale e quasi di malavoglia.

Non ho particolari pregiudizi contro la creazione di regni immaginari, anche se, trattandosi di uno storico, non si capisce perché non limitarsi a prendere materiale dalla realtà senza scorrazzare a bordo fantasy. Ci sono tre principesse in fuga (sin da bambine) da un regno minuscolo dei Pirenei, insieme a un principe di un ulteriore regno immaginario, anche lui esiliato. A casa è rimasta una nonna non proprio simpatica che resiste per riprendere il potere, ma intanto il gruppo si è perso di vista e ritroviamo due ragazze in Scozia.

Poiché non hanno di che vivere (ma sinora come hanno fatto?), una di esse, Clarice, s'inventa venditrice ambulante di creme e pozioni, che hanno effetti miracolosi e istantanei sulla pelle consunta dei villici scozzesi. E già qui si resta basiti.
Clarice, che dovrebbe vivere in incognito, si presenta a tutti come "io sono la principessa Clarice" o "la principessa del regno perduto", e nel romanzo lo ripeterà decine di volte. Il risultato è che sembra una ciarlatana che vende illusioni e per di più matta forte.

Il colpo di grazia giunge quando viene notata dal signorotto del luogo, il quale pensa bene di sfruttarla come esca per i nemici. E se ancora il lettore non ha la mascella completamente crollata, aggiungo che la cara Clarice, lungi dal sentirsi usata, dopo tempo tre secondi ne è profondamente innamorata, esempio fulgente di vittima inconsapevole di relazione tossica e non certo romantica.
Mentre tutti, senza fare una piega, accettano in società la presenza di questa ex-stracciona che non è solo aristocratica, ma addirittura principessa (anche se il suo regno non c'è più).

Evito di infierire ancora e lascio i coraggiosi alla lettura, però i due non resteranno nel mio firmamento di coppie amate.

PS. Penso di proseguire la serie non per farmi del male, ma perché le recensioni sul secondo volume sono nettamente migliori, quindi voglio dare una possibilità.


Amarilli

Nessun commento:

Powered by Blogger.