Pensieri su "LEGEND" (Shades of Magic #2) di V.E. Schwab

Dopo la Notte Nera, una nuova minaccia incombe su Londra Grigia, Londra Bianca e Londra Rossa.

Sono passati quattro mesi da quando Kell ha trovato la pietra nera. Quattro mesi da quando ha incrociato il suo cammino con quello di Delilah, Rhy è stato ferito e i terribili gemelli Dane sono stati sconfitti. Ma, soprattutto, quattro mesi da quando la terra ha inghiottito il corpo di Holland insieme alla pietra, trascinandoli per sempre a Londra Nera. 

Le vite di Rhy e Kell ora sono indissolubilmente legate: se Kell muore, muore anche Rhy. Di notte, gli incubi perseguitano Kell con le immagini vivide degli eventi magici che si sono susseguiti e con il ricordo di Lila, sparita come era sua intenzione sin dall’inizio. 

Intanto, mentre a Londra Rossa fervono i preparativi per i Giochi degli Elementi, una competizione magica internazionale, un’altra Londra si sta lentamente risvegliando. Come un’ombra che, invece di dissolversi al mattino, accresce la sua oscurità, Londra Nera sta nuovamente interferendo con l’equilibrio magico. E per ripristinare l’ordine è necessario che un’altra Londra cada…


V.E. Schwab
LEGEND
Serie: Shades of Magic #2
Newton Compton
Pagine: 512
Uscita: 11 ottobre 2018




La gente parlava di sentire la magia, di odorarla, ma mai di vederla. Certo, si potevano vedere gli effetti che aveva sulle cose, gli elementi che possedeva, ma mai la magia stessa. Era come l’anima in un corpo, pensò. Potevi vedere la carne, il sangue, ma non ciò che conteneva.

Avevo un po' di timore ad affrontare questo secondo volume, dopo che il primo mi era piaciuto così tanto. E invece... f.a.v.o.l.o.s.o!
Dopo poche pagine mi sono sentita trasportata di nuovo nell'universo particolarissimo delle quattro Londra (nera, grigia, bianca e rossa), di nuovo insieme a Mastro Kell e ai suoi compagni.

Prima di tutto, ho davvero apprezzato che la storia sia spaccata in diversi filoni e in ambienti diversi, perchè così il lettore si sente ancor più coinvolto nelle vicende narrate.
Quindi troviamo Kell alle prese con quanto è accaduto alla fine del primo volume, con la propria vita legata per sempre al "fratello" (non di sangue) Rhy. Quest'ultimo lo adora, ma è pur sempre l'erede al trono, gravato da precisi obblighi, e a questo punto è divenuto il bene più prezioso per il re e la regina. Insomma, Kell non se la passa bene, vive circondato dalla diffidenza e dal sospetto, e mi si è straziato il cuoricino quando lo vediamo tornare nei luoghi condivisi con Lila, per avere notizie di lei.
Lila, eccola. Grazie mia autrice per averci dato un personaggio femminile così meravigliosamente testardo, coraggioso e imperfetto. Adoro Lila, perchè è una ladra ed è fiera di esserlo, e per come osa sfidare convenzioni elitarie e maghi più esperti di lei.
Quando ho visto il torneo tra maghi, ho sperato che non fosse un simil HP, e per fortuna non è così.

Poi c'è il filone dedicato ad Alucard Emery. Questo giovane capitano-mago-nobile entra di prepotenza in scena e spariglia tutte le aspettative per il suo fascino e la sua ambiguità: si continua a non capire se ci si può fidare o no di lui, ma poi arriva la sorpresa e il botto!
Non voglio rivelare nulla perchè altrimenti farò spoiler, MA se mi chiedevo perchè tanti lettori stranieri avessero inserito questa trilogia anche in categoria MM, ho avuto la mia risposta. Sono poche pagine, molto YA e soft, ma descrivono un amore struggente e un'attrazione che ha ancora molto da dare. Anche questo bonus + 1 stellina.

E poi - ultimo bonus - un altro filone dedicato al mio personaggio preferito del primo volume, che è ancora nel team #malvagi ma a cui spero ardentemente che venga data una seconda possibilità. Anche qui non voglio fare spoiler: dico solo... H.
Finale al cardiopalma con colpo di scena che ti molla lì, ma stavolta ci sta: assolutamente perfetto per questo secondo volume.
DATEMI IL TERZO.

Si concentrò sull’acqua sotto di lei, e quando lo fece cercò di spingere indietro la corrente, di allontanarla. L’onda più vicina esitò, ma le altre vennero avanti. Iniziò a dolerle la testa, a pulsare secondo il ritmo delle onde, ma Lila si aggrappò al corrimano scheggiato, determinata. Immaginò di poter sentire l’acqua: non solo la vibrazione che si trasmetteva alla barca, ma l’energia che la attraversava. Non si diceva forse che la magia fosse presente in ogni cosa? Se era vero, allora il punto non era muovere l’acqua, ma muovere la magia.


Amarilli


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