Pensieri su "ALLEVATO DAI LUPI" di Patricia Gaffney

Lo chiamano l’“Uomo perduto”, è stato allevato dai lupi e non conosce la civiltà. Un vero caso da letteratura scientifica! 
Ora che è stato catturato, il giovane bello e selvaggio dell’Ontario è allo studio di un gruppo di scienziati e solo Sydney, figlia di uno dei rinomati studiosi di biologia etica che lo tengono prigioniero, cerca di scrutare l’animo dello sconosciuto oltre ogni apparenza. 
C’è qualcosa di irresistibile in quello sguardo che la implora di salvarlo, nonostante la ruvidezza dell’aspetto. Sydney si adopera con dolcezza per ottenere la sua fiducia. 
Guidata dalla compassione e dal desiderio riesce a instaurare un rapporto così intenso da scatenare nel selvaggio i ricordi di una passata tragedia, ma soprattutto un nuovo, accesissimo sentimento…

ALLEVATO DAI LUPI è una delle opere più famose di Patricia Gaffney, celebre autrice di numerosi romanzi sia storici sia contemporanei di varia ambientazione.

Autore: Patricia Gaffney
Titolo originale: Wild at Heart
Epoca: Usa, 1893
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi Introvabili n. 47
Uscita: dicembre 2018




Gli introvabili di dicembre 2018 sono stati davvero una scelta azzeccata, perché erano libri che meritavano d'essere ristampati e riscoperti.

Anche di questo romanzo della Gaffney avevo sentito parlare molto, ma non avevo mai avuto occasione di leggerlo.
L'inizio mi ha ricordato, a tratti, il tema della "Figlia del matematico" (Flowers from the storm) di Laura Kinsale, visto che il protagonista è ritenuto malato e demente, e perciò relegato in prigionia, considerato pericoloso, studiato e sbeffeggiato.
Soltanto Sydney e il fratellino Sam comprendono come l'Uomo perduto sia in realtà un ragazzo spaventato, che ha perso la capacità di comunicare a parole e che nasconde un passato normale, pure con una certa istruzione.
Da qui l'intera famiglia passa ad adottare Michael e a insegnarli ciò che può (pure il fratello maggiore Philip ci mette del suo...), finché il ragazzo-lupo reagisce a certi aspetti del progresso umano che gli sembrano inaccettabili.
Poi la storia assume i contorni della fiaba, anche troppo rosei e con il sapore di un figlio perduto e ritrovato, però nel complesso è senza dubbio un romanzo dolce, a tratti intenso, e scritto bene.
Un protagonista incontaminato e gentile, una storia d'amore che nasce tra lui e la giovanissima vedova che ha smesso di sognare.
Inoltre l'autrice è stata abile a non tralasciare nessun aspetto e ad approfondire l'ambientazione dell'epoca, gli studi di antropologia del tempo, la personalità di Michael prima e dopo il suo ritrovamento/ritorno alla civiltà.

Una piccola perla, che resterà uno dei romance più particolari del 2018.

Amarilli


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