Pensieri su "CENERE" di Paola Velo

Phobos ricorda bene il giorno in cui l'uomo che amava è morto, bruciato vivo davanti ai suoi occhi. Settecento anni non sono riusciti a sbiadire il ricordo, né il dolore, a causa del quale è diventato uno stregone immortale. Affine alla magia nera e a tutto ciò che essa comporta, Phobos prospera nel caos, fino al giorno in cui un gruppo di soldati, votati a sterminare ogni creatura magica, si mette sulle sue tracce. Non sarebbero una vera minaccia per lui, eccetto che per due piccole, quasi insignificanti condizioni: quei fanatici sembrano immuni alla sua magia; l'assassino inviato per portare a termine l'opera assomiglia in modo straordinario all'amante che Phobos ha perduto tanti secoli prima.

Aidan ha giurato di sterminare ogni stregone, fino a quando non sarà certo che quello che ha ucciso il suo ragazzo non sia morto insieme a tutta la sua specie abbietta. E sa fare il suo lavoro come se lo facesse da secoli, non da pochi anni. Ma il suo attuale bersaglio, uno stregone oscuro, si comporta in modo assurdo, cercandolo e avvicinandosi a lui invece che scappare e nascondersi.

In una strana danza tra preda e cacciatore, in cui i ruoli si scambiano e si mischiano, Aidan e Phobos si ritroveranno uniti dal caos e da un fuoco che rinasce costantemente dalle proprie ceneri.



TITOLO: Cenere
AMBIENTAZIONE: Spokane
AUTRICE: Paola Velo
COVER ARTIST: Angelice Graphics and book cover Designer
SERIE: La Convergenza #1
GENERE: Fantasy Travel Time
FORMATO: E-book (Mobi, Epub, Pdf) e cartaceo
PAGINE: 297
PREZZO: 3,99 € (e-book) su Amazon, Kobo, iTunes, Google Play, Store QE
DATA DI USCITA: 10 dicembre 2018



"Tu sei unico", spiegò Aidan. "Invidio l'uomo che è riuscito a conquistare il tuo cuore".
"Tu non mi conosci."

Libro gradevole e particolare, anche se non costante nell'andamento.
Se devo essere sincera, il fatto che fosse stato presentato come timetravel, all'inizio mi ha provocato una piccola delusione. Mi aspettavo un libro in cui i protagonisti avrebbero viaggiato nel tempo durante la narrazione (tipo Outlander o Brenda Joyce, o altri romanzi del genere). Invece qui la narrazione parte dal presente e ci resta, mentre gli squarci sul passato sono offerti semplicemente da ricorrenti flashback che fanno rivivere ai protagonisti ciò che è successo settecento anni prima.

In ogni, caso la storia prende subito e affascina, catapultando il lettore nel passato e lanciandogli subito addosso una sensazione di attesa spasmodica per proseguire: la parte medievale è curata e credibile, così come è ben resa tutta la scoperta dei vari accadimenti del passato da parte della coppia separata, quasi riavvicinata durante le varie epoche, e infine (e finalmente) ricongiunta nella nostra. Direi che questo è l'elemento senza dubbio più particolare e coinvolgente del romanzo.
Sia Phobos che Aidan sono ben delineati e mi sono piaciuti: soprattutto si coglie la differenza di età e maturità tra i due, con il cavaliere più protettivo e quasi rassegnato alla solitudine, e Phobos più incattivito e straziato dallo scoprire che avrebbero potuto ritrovarsi già molte volte.

Per mio gusto personale, se il libro fosse rimasto soltanto storico e romance (lo so: i lettori sono a volte incontentabili), e quindi più breve, sarebbe stato perfetto.
Al contrario, ho trovato un po' allungata e trascinata la parte centrale, soprattutto la parte di azione nell'età moderna, dove l'originalità che tanto mi intrigava all'inizio ha lasciato il passo a una trama abbastanza prevedibile (ad esempio, si capisce chi sarà il traditore appena appare) e già vista.
Come conseguenza pratica, il libro risulta diviso in due parti, con quella storica nettamente superiore, struggente e che rende partecipi (sempre a mio parere, si nota pure un coinvolgimento maggiore della stessa autrice).

Il finale è però di nuovo molto bello e dolce, regalando più di una soddisfazione.
Un buon primo capitolo nel complesso.

"Dio, Phobos, cosa facciamo?"
Phobos fece spallucce, passando le mani sulla sua schiena. "Restiamo abbracciati, così finalmente non sentiremo più dolore."

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