Pensieri su "Cuore fossile" di Anna Martin

Quando al paleontologo Nick Eisenberg giunge la notizia che qualcuno crede di aver trovato le ossa di un velociraptor nell’Alberta, la sua curiosità prevale sul desiderio di restare a Londra. Dopotutto, è uno dei più grandi esperti al mondo di predatori preistorici e ha sempre voluto trovare i cugini nordamericani dei velociraptor. C’è solo un problema: l’ambientalista Hunter Joseph. Mentre Nick supervisiona lo scavo, Hunter si aggiudica il sostegno degli abitanti della zona e si oppone alla distruzione del paesaggio portata avanti dai paleontologi alla ricerca di ossa di dinosauri.

Nick e Hunter non riescono proprio ad andare d’accordo. Hunter è un integralista perennemente imbronciato. Nick è un nerd dalle vedute ristrette. Ma devono trovare il modo di lavorare nello stesso sito senza uccidersi a vicenda, perché c’è qualcun altro lì fuori che sembra determinato a causare a Nick più problemi di quanti possa immaginare.


Cuore fossile
Autore: Anna Martin
Copertina: Garrett Leigh
Traduzione di: Veronica Zana

Editore: Dreamspinner Press
Pagine 196
ISBN-13: 978-1-64405-158-0
Genere: contemporaneo, suspense, MM
Edizione originale: Jurassic Heart, 27 dicembre 2013





Hunter ignorò il bicchiere che aveva versato per sé e mi diede una spinta al petto, poi mi afferrò per la camicia, mi strattonò in avanti e premette le labbra contro le mie in un brusco bacio. Mi aggrappai alla sua camicia e ricambiai con la stessa moneta. Dato che era più alto di me, fui costretto a inclinare il mento e a sollevarmi sulle punte dei piedi per incontrare le sue labbra. Mi godetti il suo sapore virile e sensuale sulla lingua e lasciai che esplorasse la mia bocca mentre ci spintonavamo a vicenda; poi ci scambiammo baci e ci mordicchiammo le labbra, i lobi delle orecchie e la curva delicata di una mascella. Se volevo fare qualcosa con quest’uomo, non poteva essere né semplice né gentile. Non ci comportavamo mai bene l’uno con l’altro. Lui non tirava fuori il meglio di me. Eppure, per qualche ragione, non aveva importanza. Non mi preoccupava il fatto che Hunter non potesse essere definito un ‘brav’uomo’. A dirla tutta, era una delle cose che mi eccitavano della situazione. 


Dopo qualche mese di blocco del lettore per questo genere, ho ricominciato avendo la fortuna di incappare in due titoli molto belli.
Il primo è questo, il secondo lo troverete recensito tra qualche giorno.

Questo romanzo mi è piaciuto parecchio e non tanto (o, meglio, non solo) per l'aspetto romantico, ma soprattutto per la storia. Se l'autrice rivela di avere un'anima nerd e amante dei dinosauri, devo averla anch'io, perché sono sempre stata affascinata dalle ricerche, dalle mostre e dai libri dedicate a queste bestie ancora sconosciute e dal favoloso lavoro dei paleontologi.
La Martin ricostruisce alla perfezione l'attività di una delle tante squadre di ricercatori alle prese con uno scavo, quindi impegnata a combattere contro polvere, fango, impazienza di disotterrare e interferenze esterne.
Ore e ore di lavoro per riportare alla luce un singolo frammento di osso, e poi analizzarlo, classificarlo, capire a quale specie attribuirlo. Si tratta di un'attività faticosa che molto spesso fornisce qualche risultato soltanto dopo anni e tentativi infruttuosi.

Proprio in questo ambiente si muovono i personaggi, meravigliosamente delineati: Nick Eisenberg, il ricercatore coscienzioso e ancora alla ricerca della svolta del carriera; il suo delizioso amico del cuore Bomer (Alzabandiera, e dovete leggerne il motivo...); gli altri componenti della squadra e... lui, il muscoloso e affascinante Joseph Hunter, discendente dei Piedi Neri e ambientalista, nonché nemico giurato (almeno all'inizio) dei paleontologi.

Tra incomprensioni e colpi di scena la narrazione fila via che è un piacere, arricchita dal giusto corredo di scene hot e (perché no?) pure romantiche.
Siccome, appena concluso, avevo già voglia di rileggerlo, per me il giudizio è 5 stelline piene.

“Stai bene?” biascicò, scostandomi i capelli scompigliati dal viso. “Sì,” risposi, con voce roca. “Sto bene.” Hunter si abbassò e strofinò le labbra sulle mie. “Anch’io.”

Amarilli



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