Pensieri e Riflessioni su "La memoria dei fiori. Il diario di Rywka Lipszyc" di Lipszyc Rywka

Lipszyc Rywka 
La memoria dei fiori
Il diario di Rywka Lipszyc 
Garzanti
Narratori Moderni 
Traduzione dall'inglese di Letizia Sacchini 
208 pagine 
€ 14.90 
ISBN 978881168831-0 

TRAMA
La vera storia di una bambina ebrea del ghetto di Łódź
È l'aprile del 1944, l'ultima neve del lungo inverno polacco attanaglia ancora le vie del ghetto di Łódź: i fiocchi candidi scendono sulle nere e informi divise degli operai ebrei che lavorano per i nazisti. Ma c'è un fragile fiore che, in questo paesaggio desolato, con tutta la forza cerca di sbocciare. 
Rywka Lipszyc ha solo quattordici anni. Ogni giorno deve farsi strada tra le recinzioni di filo spinato, incalzata dalle armi dei soldati e dagli ululati laceranti dei cani. Dopo la morte dei genitori, è lei a prendersi cura della sorellina Cipka. La sua città, la casa che tanto amava, gli amici di scuola, sono ormai un pallido ricordo; al loro posto ci sono il lavoro, il freddo, la fame, gli orrori del ghetto e della segregazione. In mano Rywka stringe l'unica cosa che è rimasta veramente sua: il suo diario, l'unica illusione di speranza e di salvezza da un nemico che, semplicemente, vuole che il suo popolo smetta di esistere. In queste commoventi pagine prende vita il ritratto di una bambina costretta ad affrontare l'impossibile compito di diventare donna in un mondo dominato dalla violenza e dall'ingiustizia. Ma Rywka deve resistere. Per sé stessa, per la sua famiglia, per le tante persone che, a rischio della loro stessa vita, ogni giorno le offrono aiuto. E l'unico modo per resistere è non smettere di sognare: la libertà per sé e per Cipka, una casa, un piccolo studio avvolto dall'ombra della sera, una penna, qualche foglio bianco per coltivare la sua più grande passione, la scrittura. Sogni che le danno la forza, nonostante la sofferenza che la circonda, di emozionarsi per il ritorno della primavera, per la lettura di un libro, per il calore di un sorriso che arriva inaspettato. Ritrovato nella primavera del 1945 tra le rovine dei crematori di Auschwitz, il diario di Rywka Lipszyc è stato pubblicato per la prima volta negli Stati Uniti nel 2014, suscitando un'intensa ondata di commozione e interesse. Nulla, invece, si sa della sorte della piccola Rywka, se non che è sopravvissuta – forse solo per pochi mesi – alla guerra. Questo diario, documento di inestimabile valore storico e umano, è oggi l'unico modo di conoscere il più drammatico frammento della storia della sua vita, e di ascoltare la sua voce mentre si unisce al coro delle testimonianze dei sopravvissuti all'Olocausto. 

Il pensiero di Whatsername:

Ricorda: Quelli che se ne vanno per primi si prendono cura dei vivi e li preparano al futuro. (Epigrafe scritta all'entrata del Centro per l'Olocausto e per le famiglie ebree di San Francisco).

Il diario di Rywka fu trovato da un medico, come un fiore solitario, tra le macerie dei crematori di Auschwitz nella primavera del 1945. Passò per numerose mani prima di essere pubblicato nel 2014.
Rywka scriveva in polacco su un quaderno scolastico; il diario conta 110 pagine. 

Conosciamo numerosi diari scritti da vittime dell'Olocausto. Molti senza un nome, ma tutti accomunati dalla voglia di trascrivere i propri pensieri, le proprie emozioni senza limitarsi solamente ad una mera cronaca di ciò che accadeva intorno a loro.

Quando iniziò a scrivere il suo diario, Rywka aveva solo 14 anni. Il fatto che il diario sia stato trovato tra le macerie dei forni crematori fa purtroppo pensare alla triste fine della giovane ragazza...

Le sue pagine raccontano la vita di Rywka dopo la morte dei genitori e dopo la separazione da due dei suoi tre fratelli. 
Di punto in bianco si ritrova sola con la sorella Cipka, più piccola di lei, senza la comprensione e l'amore famigliare.
Andarono così a vivere a casa delle cugine, con le quali spesso si ritrovavano in conflitto.

Nel diario, la giovane, da voce ai suoi sentimenti attraverso la penna. Oltre a questo, per sfogarsi, Rywka scrive anche delle lettere alla sua amica Surcia, confidandole tutti i suoi più intimi pensieri, fino quasi ad esternare il proprio amore per lei, che si suppone sia stato platonico, ma comunque molto importante per la vita della ragazza.
La sua famiglia era ebrea ortodossa praticante e spesso ci parla della sua grande devozione per la sua religione e la grande fede in Dio.

"Io amo il Signore!Posso confidare in Dio sempre e ovunque, ma non devo mai smettere di impegnarmi, perchè le cose non succedono da sole! Ho la certezza che Lui si prenderà cura di me. Sono fortunata a essere una ragazza ebrea a cui è stato insegnato ad amare il Signore, e per questo sono profondamente grata. Ti ringrazio Signore!"

Il diario di Rywka è la cronaca di una delle tante vittime dell'Olocausto, il tributo a una generazione falciata dalla guerra ed una storia in grado di toccare la mente e il cuore dei ragazzi di oggi e non solo.

Un libro bellissimo e ovviamente molto importante anche dal punto di vista storico. 

Un libro che ti fa capire l'importanza di un abbraccio o di un sorriso e che la speranza non deve morire mai.

Rywka Lipszyc non rimarrà una delle tante vittime senza nome dell'Olocausto. Le sue parole adesso vivranno per sempre anche grazie a noi lettori.
Whatsername

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