Pensieri e riflessioni su "Se potessi tornare indietro" di Kajsa Ingemarsson

Titolo: Se potessi tornare indietro
Autore: Kajsa Ingemarsson
Editore: Mondadori
Collana: Oscar
ISBN: 8804619139
ISBN-13: 9788804619130
Pagine: 432
Euro 9,90

Sinossi:
Quando tutto sembra finito, Rebecka riceve una preziosa seconda possibilità. Che dovrà usare per imparare a dire addio...
Una scogliera davanti alla città di Stoccolma, una donna si spinge sull'orlo del baratro. Si lascia dietro carriera, matrimonio, successo, denaro. Non è più tempo per i rimpianti, Rebecka è decisa e salta. Ma in quel preciso istante se ne pente e lancia un grido di aiuto. Qualcuno lo sente: Arayan, l'angelo custode del quale all'inizio la donna nega l'esistenza, fa di tutto perché lei riesca a riconciliarsi con se stessa, la sua vita e ciò che l'ha condotta a compiere quel gesto. A Rebecka viene data una preziosa, seconda occasione per rimanere ancora accanto al marito Mikael. Ma non si può mai davvero tornare indietro, e lentamente Rebecka capirà che, a volte, il modo più intenso di amare è lasciare andare. Il nuovo romanzo di Kajsa Ingemarsson è una storia commovente - ma che sa farci anche sorridere - sulla vita, la morte, il desiderio di possesso e soprattutto il vero significato dell'amore.

Il mio pensiero:
"Se potessi tornare indietro" di Kajsa Ingemarsson fa parte degli Oscar Mondadori ripubblicati lo scorsa estate per noi lettrici appassionate.

È uno di quei romanzi che ho saputo apprezzare a poco a poco e, quando ormai ero giunta alla fine, mi sono resa conto di quanto mi fosse entrato dentro. È un romanzo che difficilmente dimenticherò. 

Lo potrei definire come "equilibrato". Non troppo dolce, ne smielato, ne triste, diversamente da quanto il titolo e la sinossi lascino intendere. Niente lacrime, ma non posso escludere che non proverete, in qualche occasione, un leggero groppo in gola. 

Il romanzo, ambientato nella Svezia contemporanea, narra, mediante una voce fuori campo che si alterna al racconto della protagonista, il triste suicidio di una giovane moglie trentenne. Rebecka, bella e avvenente, decide di gettarsi da un ponte e troncare così la sua giovane vita, la sua carriera ed il suo matrimonio. 
Ma cosa succede quando si muore? Cosa passa nella mente di una persona che sta per suicidarsi nei pochi istanti che precedono la fine? 

Pregai come non avevo mai pregato prima.
E la mia preghiera fu esaudita, visto che qualcuno bloccò la mia caduta sull'asfalto.

Arayan, il suo angelo custode, le terrà compagnia e l'aiuterà ad affrontare il percorso verso la luce. Le sarà vicino per consolarla e per farla riflettere, riportando anche a galla situazioni passate e presentandole altre anime tormentate che, come lei, non riescono a recidere definitivamente quei legami con la terra che le rendono prigioniere di un passato che non può più tornare.
Una giovane mamma morta prematuramente di cancro; un giovane padre morto a causa della sua dipendenza dall'alcol; un vecchio preside vittima d'infarto. Queste anime continuano a vagare sulla terra perché ancora legate alle persone che hanno amato quando erano in vita. Così anche Rebecka, o meglio  il suo fantasma, seguirà in modo quasi ossessivo suo marito Mikael. Ma allora perché si è suicidata se ancora è così innamorata di lui? 
Perché? Tutto ruota intorno a questa domanda.

Un romanzo deve sempre avere un tasto su cui battere per tenere vivo l'interesse del lettore durante la narrazione. Credo di aver dovuto aspettare di leggere le prime cento pagine prima di intravedere quel tasto, il primo bagliore di curiosità che mi ha spinto a continuare avidamente la lettura. Ecco il punto: una volta svelato l'accaduto e presentati i personaggi, il lettore è finalmente curioso di scoprire il perché ed i retroscena.

Non vi è mai capitato di pensare che i nostri cari, passati a miglior vita, ci osservano o siano in un certo senso ancora legati a noi?
Oppure, non vi siete mai fatti prendere da quell'insana curiosità che vi spinge a fantasticare sul vostro funerale? Beh, io l'ho fatto e anche Nicolò Fabi con la sua canzone "Rosso"... 

Hai presente quando sogni di morire 
per vedere chi verrà al tuo funerale 
per capire chi ti ha voluto bene 
e chi ti ha voluto male hai presente? 

Chi ti vuole bene dopo di me? 
Chi ti vuole bene? 
e capire poi che hai sbagliato tutto 
che non manchi a nessuno 
lei non è vestita a lutto

Pensare come sarà la vita degli altri senza di voi? Si può dire che anche la Ingemarsson ci abbia riflettuto narrando il dramma di una morte cercata, passando da quelle che sono state le giustificazioni attraverso la rassegnazione per giungere ad un insegnamento che lascia alle sue lettrici: esistono aspetti dell'amore che vanno al di là del desiderio di reciproco possesso.

Una storia dolce, romantica dove la tristezza è stemperata dal tono utilizzato dall'autrice nel dipingere la protagonista.

Mi trovavo in uno spazio vuoto, in compagnia di una figura astratta, 
che sosteneva di essere un angelo e che mi aveva appena dichiarata morta. 
Era più che un giorno di merda, era una vera e propria catastrofe.

Un romanzo molto scorrevole e accattivante. Un libro di cui ci si innamora. Una lettura particolare ed indimenticabile che consiglio senza esitazioni alle inguaribili romantiche.
Confermo: davvero un best seller da non farsi scappare.
Stefania

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