Pensieri e riflessioni su "Diario di una sottomessa. La vera storia di un risveglio sessuale" di Sophie Morgan
Titolo: Diario di una sottomessa. La storia vera di un risveglio sessuale
Autore: Sophie Morgan
Editore: Bompiani
ISBN: 8845272168
ISBN-13: 9788845272165
Pagine: 332
Sophie Morgan è una trentenne indipendente e di successo. È una giornalista, intelligente, brillante e sarcastica. Potrebbe essere la ragazza della porta accanto. Ma Sophie è anche una sottomessa: in camera da letto le piace lasciare la sua libertà e il suo potere nelle mani di un uomo che la domini per il puro piacere di entrambi. Dopo lo scalpore di "Cinquanta sfumature di Grigio", questo memoir racconta dalla viva voce della sua protagonista cosa significhi essere una sottomessa. Dalla prima sculacciata alla consapevolezza che anche le punizioni più severe le provocano piacere, la protagonista ci guida in maniera diretta e senza veli lungo la via che sta seguendo. Ma è solo dopo il suo incontro con James che inizia a spingere sempre un po' più lontano i propri limiti. Man mano che la loro relazione si fa più coinvolgente, più audace, Sophie inizia a chiedersi dove tutto questo la porterà, se sarà possibile coniugare le sua sessualità con la vita di tutti i giorni e soprattutto se davvero l'uomo perfetto può essere animato anche da una crudeltà perfetta.
Il pensiero di Amarilli73:
“Essere sottomessa è solo un aspetto della mia personalità. Ma è una parte fondamentale di ciò che mi rende la persona che sono, nello stesso modo in cui lo è l’importanza che attribuisco agli amici e alla famiglia, il modo in cui amo il mio lavoro, la tendenza a essere indipendente e ostinata e persino la passione per la Nutella.”
Finalmente un punto di vista dannatamente sincero e dannatamente reale sul sesso BDSM, senza l’alibi di un romanzo da costruirci intorno.
Qui non ci sono ragazze ingenue da irretire e convertire, né miliardari annoiati con sfumature di grigio dentro di sé o traumi infantili da rimuovere, non c’è neppure (e per fortuna!) il solito mieloso happy end dove uno dei due dice all’altro “io ti salverò”, con contorno di lacrime e pentimenti. C’è invece una giovane donna normalissima, con buona istruzione, buon lavoro, senza particolari problemi ad interagire in società, e che crescendo diviene sempre più conscia di cosa piace a lei e al suo corpo.
E’ bene subito dirlo: in questo diario tutto viene chiamato con il suo nome, e ogni situazione viene descritta nel singolo dettaglio, per cui non c’è tempo per ipocrisie o finzioni. Di conseguenza, se pensate che la dolcezza trionfi sempre e comunque, se non siete in grado di sopportare scene intense e DAVVERO violente (in senso fisico-mentale-emotivo), lasciate perdere questo libro. Io non credo che questa lettura sia una sfida per mettere alla prova la nostra morale e il nostro senso di disagio; più semplicemente, può essere un’occasione in più per conoscere le mille sfumature degli altri.
Il diario di Sophie non insegue lo scandalo, e io non ho trovato esibizionismi, né scene scioccanti messe là, solo per spiazzare gratuitamente: tutte le descrizioni, gli atteggiamenti, i termini usati, le situazioni che si vengono a creare fanno parte di un percorso graduale, dalla semplice curiosità di Sophie ai tempi del college sino agli anni della vera consapevolezza, e sino agli incontri con persone altrettanto consapevoli dei propri desideri e dei propri divertimenti.
Il diario di Sophie è il racconto lucido, spietato, crudelmente sincero di una donna felice, contornata da uomini e donne ugualmente appagati.
L’unica riflessione che mi viene spontanea è questa: Sophie ci accompagna nel suo mondo fatto di desiderio che supera il limite, che va oltre quel confine sottile che ci spinge a dire “questo si può fare” e quello “non riuscirei”. Ma così non si corre il rischio di porre invece proprio un limite al desiderio stesso? Alla fine, Sophie è felice solo quando unisce il piacere al dolore, mai senza questa combinazione. E non è questo stesso un piacere che si autolimita?
Amarilli73 |
Dopo le 50 sfumature un pò tutte le case editrici hanno iniziato a pubblicare tale genere...ovviamente c'è libro più riuscito e quello meno riuscito ciò però molto spesso non va di pari passo con il successo ottenuto. Avevo intravisto questo libro in libreria ma le perplessità non me l'hanno fatto comprare, davvero una bella recensione e soprattutto ottimo spunto di riflessione la domanda finale :)
RispondiEliminaTi ringrazio davvero molto.
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