Pensieri su "Talk bookish to me" di Kate Bromley

 
Autrice di bestseller romantici, il lieto fine è la sua specialità, almeno finché si tratta di rimanere tra le pagine di un libro.

Ma nella vita reale?

Un mezzo la sua migliore amica si sposerà tra una settimana e per di più si sta avvicinando la scadenza della consegna del suo nuovo romanzo, e Kara non ha scritto neanche una riga.
L'ultima cosa di cui ha bisogno è di rivedere il suo primo amore...
e se invece quell'incontro casuale celasse la soluzione a tutti i suoi guai, e magari anche un lieto fine vero, tutto per lei?

Talk bookish to me
Kate Bromley
Editore: Mondadori
Pagine 329
Uscita: 27 giugno 2023



Inizio la settimana con un paio di letture da cui mi aspettavo molto di più.

Questo, ad esempio, è uno di quei romanzi che ti fanno sospettare che l’editor sia andato in vacanza troppo presto, prima di terminare la lettura del manoscritto, perché la sua struttura è sbilanciata e non ci voleva un occhio di lince per accorgersene.

Fino a tre quarti stavo trovando la storia di Kara accattivante e piena di ironia: una seconda chance contemporanea, dove lei è una scrittrice di successo di New York in crisi di ispirazione e lui il tipo stronzo che le ha crepato il cuore e che, dopo dieci anni, le fa ancora venire le palpitazioni.
Si trovano a un matrimonio, mentre Kara è alle prese con la stesura di un romance storico, e tutto è condito da battute pungenti e divertenti riflessioni sul romance, sui sottogeneri e su certi stereotipi comuni.
Poi però si arriva al climax di rottura e… boh. C’è un semestre assurdo in Italia (dove a quanto pare si vive di gelato e pizza e sorrisi, e la vita non costa nulla), francamente frustrante e poco utile per gli scopi narrativi. Forse anche l’autrice era in crisi?

Finale prevedibile e ancora surreale.
Tra le 4 stelle della prima parte e due le stelle per gli ultimi capitoli "italiani", vado di media e amen. Peccato. Bastava qualche integrazione tempestiva prima di mandare in stampa.

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