REVIEW PARTY per "LA NONA CASA" di Leigh Bardugo



Galaxy "Alex" Stern è la matricola più atipica di tutta Yale. Cresciuta nei sobborghi di Los Angeles con una madre hippie, abbandona molto presto la scuola e, giovanissima, entra in un mondo fatto di fidanzati loschi e spacciatori, lavoretti senza futuro e di molto, molto peggio. A soli vent'anni, è l'unica superstite di un orribile e irrisolto omicidio multiplo. Ma è a questo punto che accade l'impensabile. Ancora costretta in un letto d'ospedale, le viene offerta una seconda possibilità: una borsa di studio a copertura totale per frequentare una delle università più prestigiose del mondo. Dov'è l'inganno? E perché proprio lei?

Ancora alla ricerca di risposte, Alex arriva a New Haven con un compito ben preciso affidatole dai suoi misteriosi benefattori: monitorare le attività occulte delle società segrete che gravitano intorno a Yale. Le famose otto "tombe" senza finestre sono i luoghi dove si ritrovano ricchi e potenti, dai politici di alto rango ai grandi di Wall Street. E le loro attività occulte sono più sinistre e fuori dal comune di quanto qualunque mente, anche la più paranoica, possa immaginare. Fanno danni utilizzando la magia proibita. Resuscitano i morti. E, a volte, prendono di mira i vivi.


Leigh Bardugo
LA NONA CASA
Serie: Alex Stern #1
Editore: Mondadori
Uscita: 5 maggio 2020




La tirava a sé e le sue dita le scavavano nella pancia. 
Lei sentì che terminavano con artigli. 
Lui le sussurrò nell’orecchio: “Ti servirò fino alla fine dei giorni”.
“E mi amerai” disse lei con una risata audace nel sogno, impavida.
Ma lui rispose: “Non è la stessa cosa”.

Dopo Sei di Corvi, mi sono letteralmente infatuata della scrittura della Bardugo, e più ancora del suo personaggio eccentrico e talentuoso, nonché dei suoi universi sempre sulla linea di confine tra realtà e magia, razionalismo e cultura contro la tranquilla accettazione di una dimensione ulteriore sempre in attesa/agguato al di là del velo.

Ok, quando si tratta di fantasy cedo spesso all'entusiasmo, ma se la dilogia dei Sei di Corvi mi era comunque parsa indirizzata a un target giovane, con citazioni letterarie che comunque si potevano cogliere e amare senza pretese, questo primo volume appartiene senza dubbio a una serie "adulta", dove la Bardugo attinge dal suo stesso background di studentessa di Yale, entrata in una sorta di sottomondo culturale elitario pur provenendo da un ambiente opposto. 
La sensazione di spaesamento che prova Alex all'inizio è forse quella che ha provato Leigh e possiamo credere che anche lei ebbe la stessa determinazione di imporsi, sebbene non certo per investigare nell'occulto (... mmh ... questo in realtà non lo sappiamo per certo).

E forse lui voleva che lei fosse il genere di ragazza che si vestiva da regina Mab, che amava le parole e che aveva le stelle nel sangue. 
“Facciamo un giro del pian terreno prima di affrontare quello che c’è sotto.”

Trovo che la cover sia assolutamente azzeccata, perchè questo libro ha davvero una struttura a spirale, entra ed esce dal passato in un presente che si avvia al gran finale, come un serpente che si morde la coda, con una narrazione che si interseca con la voce di Alex e di Darlington, facendoceli conoscere a poco.
Alex viene da una sorta d'inferno e neppure lei ha ben chiaro a quale titolo le venga concessa l'ammissione in una università tanto esclusiva. Ma lei ha talenti nascosti, forse sospettati da chi la recluta all'inizio, in realtà compresi solo in seguito proprio dallo studente di buona famiglia a cui viene affidata perchè le faccia da mentore.
Alex e Darlington sono una sorta di team di controllori, sorvegliano che tutte le case (le varie confraternite, ciascuna con poteri, rituali e lati oscuri specifici) rispettino le regole, in una serie incredibile di esperienze, sino a quando qualcosa va storto.
Qualcosa va MOLTO storto.

E proprio Alex la stramba è l'unica che - forse - può porvi rimedio.
Un libro stellare, mozzafiato, tra spettri, maledizioni, incubi e tradimenti, con una Yale gotica e cinematografica a fare da sfondo.

E Darlington... è quasi una sofferenza chiudere il libro: per me Darlington è il nuovo Jericho Barrons.... (solo chi ha amato la saga della Moning mi potrà capire!)


Questa è una notte di patti. Tra chi vede e chi viene visto, una notte in cui la gente
stringe volontariamente falsi accordi, sperando di essere ingannata e
di ingannare a sua volta per il piacere di sentirsi valorosa o sexy o bella
o solo desiderata. Non importa quanto fugacemente.”

Amarilli



4 commenti:

  1. Jericoooooo! Qualcosa lo ricorda! Ho adorato questo libro, tantissimo

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  2. il paragone con il serpente è azzeccatissimo!
    Comunque anche a me è piaciuto tanto *w*

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