Pensieri su "IL MERCANTE DI LONDRA" di Barbara Taylor Bradford

Londra, 1884. 
Un giovane ambizioso e promettente, un destino ancora da scrivere. L'Inghilterra della regina Vittoria è un Paese profondamente diviso tra ricchi e poveri, ma James Falconer vuole sottrarsi al destino già scritto della sua famiglia di umili origini. 
Da quando era bambino, lavora instancabilmente come ambulante al banco del padre in un fiorente mercato londinese e, sebbene abbia solo quattordici anni, sogna in grande. Ambisce a costruire un impero di negozi come i celebri grandi magazzini Fortnum & Mason e a diventare un famoso mercante. 
Già alla sua giovane età, infatti, James possiede tutto ciò che serve per diventare un uomo di successo: di bell'aspetto, ma non vanesio, è intelligente e pieno di fascino; determinato e ambizioso, antepone il dovere al piacere. 

Le sue capacità non rimarranno indifferenti alle attenzioni di Henry Malvern, proprietario del mercato in cui i Falconer lavorano: quando la sua unica figlia nonché erede, Alexis, verrà colpita da un'inaspettata tragedia, la strada di lei e quella di James finiranno per incontrarsi. E il giovane Falconer, dopo aver fatto i conti con minacce alla reputazione e alla vita, dovrà dimostrare di essere veramente padrone del suo destino. 

Le sorti delle famiglie inglesi dei Falconer e dei Malvern s'intrecciano in modi inaspettati tra scandali, amori e passioni, intrighi e tradimenti, in questo romanzo, il primo di una nuova saga.

Barbara Taylor Bradford
IL MERCANTE DI LONDRA
La saga dei Falconer #1
Sperling & Kupfer
Pagine: 384
Uscita: Febbraio 2020



Quando ero ragazzina mia madre leggeva sempre i libri di quest'autrice e poi ho cominciato anch'io, tanto che ne ho ancora in libreria (alcuni molto belli).
Quando ho visto che usciva di nuovo, a parte chiedermi l'età dell'autrice (è del 1933, quindi ha ben 87 anni!!) e farle i complimenti perché persevera nello scrivere, ho subito pensato di leggerlo.

In realtà questo libro è molto ma molto distante dalla sua precedente produzione, per non dire bruttino. Diciamo che unisce i peggiori stereotipi del romanzo rosa (se visto da chi non apprezza il rosa) all'eccesso di infodump di un romanzo storico (scritto da chi storico non è e che quindi ritiene che occorra infarcire ogni scena di didascalie).

L'impressione a freddo che ne ho avuto è che si tratti molto di un lavoro redazionale, dove la Taylor Bradford si è limitata a imprimere le sue linee guida (che, sostanzialmente, riflettevano la volontà di raccontare le storie parallele di James e Alexis per farle congiungere alla fine del primo libro).

Diciamo che dopo aver scelto l'epoca, si è deciso di condensare tutto lo scibile trovato in giro  in giro per supportare una storia che in realtà è deboluccia.

Mi spiego. Il primo libro inizia con la storia di James sedicenne e si conclude con lui diciannovenne, un ragazzino quindi. Ebbene, il libro è una carrellata di avvenimenti che lo riguardano che però non riescono a dare alcuna profondità al personaggio. E la spiegazione è che tutto risulta edulcorato e ... noioso. James è retto, buono, bello, intelligente. Sembra un santo. 
C'è suo padre che ogni giorno ringrazia Iddio per avere un figlio simile, ci sono i nonni che stanno lì a rimirarselo come nipote preferito, ci sono gli amici che cercano di stargli accanto perchè vedono che sarà un uomo di successo (a 16-17 anni e sta solo facendo l'aiuto di suo padre al banco di un mercato... mah). James ha una mente "acuta" (si intende di cedimenti strutturali di edifici, di vino grazie alla lettura delle riviste del nonno, di gioielli Cartier, di logistica e marketing, di frodi), James ha relazioni con donne più grandi (a 17 anni...) ed è ovviamente un amante malizioso ed esperto... i suoi datori di lavoro lo amano...
Conclusione: James è antipatico e gli riesce tutto ma proprio tutto in  modo facile.

Ma il problema principale è che ogni volta che James incontra qualcuno si apre lo spiegone sulla storia di quel qualcuno, ogni volta che si mangia si apre una parentesi sulla ricetta. Un tizio si ammala di polmonite, si apre la parentesi sulle malattie dell'epoca, una tizia va in depressione, tutti i dialoghi si concentrano su Freud. I protagonisti conversano di commercio e il narratore parte a raccontare che nel 1886 in Inghilterra i maggiori porti si trovavano a...

Insomma, un libro tutto raccontato e non mostrato.
Figurarsi che mentre leggevo e pensavo alle date ho pensato: manca solo Jack lo squartatore... tac, nel capitolo dopo si è trovato il modo per inserirlo!!

Se vedete che sinora non ho menzionato Alexis, è perchè in realtà viene definita da subito "bella, intelligente, bravissima negli affari", ma poi la troviamo descritta minuziosamente nei suoi vestiti, dichiara di non voler sposarsi e si innamora all'istante nella scena successiva e tutti gli eventi che la riguardano sono idilliaci-eroici.

Un romanzo ameno, come direbbe mia madre. Divulgativo, se vogliamo. 
Piacerà molto a chi cerca sentimenti pacati, niente volgarità, serenità, pochi lutti e necessari alla gloria dei protagonisti.
Per questo la sufficienza c'è, poi l'entusiasmo di lettura è soggettivo.

Amarilli

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