Pensieri su “Una moglie all’improvviso” di Sophie Jordan

Alyse Bell, secondo un’usanza scozzese, viene messa all’asta nella piazza del paese dal signor Beard, l’uomo che l’aveva presa in moglie quindicenne onorando una promessa fatta al padre di lei sul letto di morte. 
In realtà, il loro non era mai stato un vero matrimonio e da quando Beard si è innamorato di una vedova del paese, Alyse ha capito di essere di troppo e confida nell’antica proposta di matrimonio di un amico d’infanzia, che però non si presenta all’asta. 

Per fortuna Marcus Weatherton, duca di Autenberry, assiste alla scena e, impietositosi, si aggiudica la ragazza, salvo poi pentirsene subito, ma ormai…

Una moglie all’improvviso
Autrice: Sophie Jordan
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Passione 186
Ambientazione: Inghilterra, 1800
Uscita: aprile 2020 


La serie ROGUE FILES:
1) UN DUCA IMPREVISTO (While the Duke Was Sleeping);
2) SCANDALI E DESIDERI (The Scandal of It All);
3) UNA MOGLIE ALL’IMPROVVISO (The Duke Buys a Bride);
4) "This Scot of Mine”, di prossima pubblicazione.




Arrivata al terzo volume di questa serie, posso dire che la Jordan forse rende meglio nel paranormal fantasy, perchè per i miei gusti è un po' troppo elastica per quanto riguarda la credibilità storica.
Per carità, lo fa anche Tessa Dare, ma mentre quest'ultima confeziona poi trame sostanziose che ti fanno chiudere un occhio, ogni volta la Jordan parte bene, ti tiene avvinta sino a metà libro e poi annacqua tutto in un finale scontato.

Prima perplessità: l'inizio di questo libro è così particolare, con un'usanza a dir poco insolita (la vendita della moglie all'asta per sciogliere il matrimonio), che mi aspettavo una nota storica alla fine. Il fatto che non ci sia stata mi ha lasciato con il dubbio che fosse pura fantasia dell'autrice.
Sono dovuta andare a documentarmi da sola e ho trovato che in effetti era una pratica abbastanza diffusa nelle regioni rurali per evitare un divorzio costoso.
Un inizio in parte analogo si trova nel romanzo di Thomas Hardy "Il sindaco di Casterbridge", in cui il protagonista vende la consorte, struggendosi poi per i rimorsi.

Qui Marcus è pur sempre un duca e lui stesso dubita della liceità dell'usanza: quindi trovo forzato sia che non si ponga un minimo di scrupoli (penso solo al fatto di ritrovarsi sposato con una popolana, con problemi ereditari, ecc.) sia che il buon uomo subisca tutto ciò che gli accade in seguito.

In ogni caso, il romanzo parte divertente e accattivante, poi si avvita un po' sull'idea del viaggio, dove i due iniziano a conoscersi a causa della vicinanza forzata.
Dove la trama fa acqua è lei, Alyse: gli altri maschi del paese non vedevano l'ora di saltare addosso alla ragazzina, ma il vecchio vedovo non l'ha toccata per anni, in attesa di scaricarla e di sposarsi un'altrettanto vecchia vedova?? 
Successivamente, ci viene costantemente ribadito che è povera in canna, orfana, tutti le hanno voltato le spalle, e quando trova un duca che si invaghisce, la protegge, la mantiene, LEI, anzichè montare un altare e bruciare un sacrificio alla dea bendata (o a qualunque altra divinità all'orizzonte), fa la difficile e addirittura tentenna?
Evviva la realizzazione femminile in anticipo, ma Alyse non ha vera istruzione, non ha referenze, non ha conoscenze, non ha protezione: forse la Jordan poteva degnarsi di rendere più consistente e coerente il personaggio.

Da ultimo, l'Inserimento del ventenne highlander mi pare la solita trovata per continuare la serie, visto che dopo lo scozzese (comunque il mio preferito), Lord Strickland e Marcus i maschi disponibili si sono esauriti.
E dico già che mi sta più simpatica la nonna che il laird sbruffoncello.

Amarilli

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