CLASSIFICA #TOP #HISTORICAL #ROMANCE 2019



Ed eccomi qua con la seconda classifica dedicata al vecchio 2019.
Stavolta mi sono messa a "perlustrare" le mie letture Historical Romance (e devo dire che sono davvero tante...) per scegliere i miei HR 5 preferiti.
Ammetto di aver faticato perchè avevo tanti 4 e 4,5 stelline: è stato un anno che mi ha soddisfatto nel complesso.
Le autrici sono tutte donne, una è italiana (una vera scoperta per me, sono già al suo terzo romanzo dopo il primo). 
Tutti i libri hanno in comune un elemento: sono libri che mi hanno fatto emozionare e sognare, spesso ridere e sorridere.

Siete d'accordo? 
Lasciatemi i vostri commenti.



LA PERFETTA ISTITUTRICE di Tessa Dare

Alla prima scena in cui compare Chase ho immaginato Hugh Grant nei suoi panni, e da lì in poi mi sono vista il suo volto e le sue smorfie in ogni dialogo o situazione buffa.
In realtà, ho sorriso sino alla fine.

Anche stavolta la Dare è riuscita a creare un piacevolissimo romanzo, con personaggi al di sopra delle righe, informali, negazione di ogni regola sociale del tempo, eppure straordinari.
Così, se da un lato l'erede di un ducato è un giovane tutto sommato amabile, generoso e abile a livello pratico, che cerca di impersonare ad ogni costo il ruolo dell'ozioso trasandato, perché così gli viene richiesto dalla classe di appartenenza, dall'altra Alex cerca di sopravvivere come caricatrice di pendole e orologi, nonché poi istitutrice, nelle dimore nobiliari, pur avendo un passato esotico e marinaresco, e una mente scientifica che non conosce limiti e discriminazioni.
La storia tra i due è punteggiata di una serie continua di dialoghi brillanti, anche se spesso con un fondo di tristezza, perché, come lascia trapelare la stessa Dare, sono tante le anime sole, bisognose di trovare un porto sicuro di affetto e stabilità. A unirli, come un collante inaspettato, due bambine, Rosamunde e Daisy, che non si sentono nemmeno loro bambine del loro tempo e che non vogliono accettare libri, giochi e ruoli femminili predefiniti.
Fate così, chiudete gli occhi e lasciate perdere la coerenza storica: vi resterà un romanzo assolutamente divertente e romantico- frizzante, da tenere a portata di mano per riprendervi dal malumore. 
Ci troverete pirati, bambole contagiose, cacciatrici di comete e il famigerato…. Libertino della Libreria.



DUCA DEL MIO CUORE di Kelly Bowen

Nonostante fosse il primo libro di Kelly Bowen che leggevo, la sua scrittura mi ha conquistata.

Magari non perchè sia una storia sofferta o di passioni viscerali. Anzi. Proprio per la sua capacità di riuscire a passare dall'ironia più riuscita a una parte giallo-romantica, sino a un gran finale avvincente, un mix che mi ha permesso di leggere (e godermi) questo libro in un pomeriggio di pioggia.
Già l'inizio è bellissimo, e se anche avrete provato l'estratto, non potrete smettere.
Scena del delitto, con una specialista CSI in versione regency. Un uomo, un conte addirittura è stato ucciso, e in circostanze più che sospette e conturbanti; una giovane lady è scomparsa, lasciando il vestito della festa dietro di sé e nessun indizio. Il palazzo è pieno di ospiti per il gran ballo del debutto.
Una coppia di donne - non le definirei tanto investigatrici, quanto esperte in "eventi sgradevoli con protagonisti della nobiltà" - è già all'opera per prevenire lo spaventoso scandalo che potrà derivarne.
Hanno tutto sotto controllo, sarà un gioco da ragazze...
E poi arriva l'imprevisto, il padrone di casa rientrato dopo anni di viaggi in mare, un duca-pirata che si trova preso un po' alla sprovvista, sia dal fattaccio in sé, sia dall'intrepida signorina Moore che pare destreggiarsi assai meglio di lui.
Ne nasce, come anticipato, un romanzo con i fiocchi, dove - è proprio il caso di dirlo - ciascuno dei personaggi risulterà ben diverso dalle apparenze, facendo trasparire un mondo di segreti e di emozioni che teneva ben a fondo nascosto dentro.

Mi sono appassionata all'indagine, mi sono divertita. La Bowen tesse abilmente i propri fili, riuscendo a tenere desto l'interesse, pagina dopo pagina.
Ivory è forse moderna per l'epoca, ma davvero un bel esempio femminile. Max è un uomo che irradia sicurezza e protezione.





UNA VENERE IN VELLUTO
SENSUALISSIMO INCANTO di Loretta Chase


Non un singolo libro, ma due, per omaggiare una serie che è andata a mio parere in crescendo.
Descrivendo protagoniste che sono solo nobildonne o a ragazze da marito, ma sane lavoratrici, piene di intraprendenza, iniziativa imprenditoriale e per nulla spaventate dalla fatica, la Chase ci ha regalato un gruppetto di eroine favolose e una serie di trame fresche e originali.
La Chase è la Chase, ma ogni volta ha sempre una marcia in più.

Trattandosi dei volumi 3 e 4, forse urge un breve ripasso.
Allora: le tre sorelle Noirot, sarte anticonformiste e senza ipocrisie hanno già raggiunto vari bersagli, accalappiando prima il duca di Clavendon, poi il conte di Longmore. Tutto questo, senza rinunciare al loro mestiere e alla loro autonomia, e con buona pace dei mariti.
Il ton, però, non perdona gli incroci con le "bottegaie" e basta il minimo scandalo perchè l'atelier perda clienti e vada in malora.
L'ultima sorella nubile, dunque, la precisissima e scaltra Leonie, cerca ogni occasione per mettere in luce i modelli e farsi pubblicità. Fortuna vuole che il suo destino si incroci con l'arrivo a Londra di un giovane poeta maledetto (le pagine sulla sua ode al pettirosso intirizzito sono una meraviglia di spasso...), inseguito da orde di aristocratiche ammiratrici che spasimano e svengono, e accompagnato dal ben più smaliziato cugino (e qui vorrei innalzare io un'ode in venticinque strofe a Simon Blair, quarto marchese di Lisburne…).
Se aggiungete la presenza fissa della nostra lady Clara (altra ragazza tosta: per intenderci, quella che ha fatto la sfuriata a Clavendon, scaricandolo in mezzo al ballo, perchè lei "merità di più") e della terribile cugina Gladys, potrete capire perché anche stavolta le Noirot non resteranno a guardare, perdendo tempo in moine pizzi e trine, ma diventeranno ancora una volta protagoniste.

Il gran finale della serie arriva proprio con Lady Clara, l'ultima vera lady, rimasta da sposare a causa di troppa bellezza e intelligenza che mettono soggezione.
Ci voleva un tipo tosto, sarcastico e pungente per farla capitolare, ed ecco infatti l'IRRITANTE avvocato di strada Oliver Radford, l'uomo adatto a lei.
Due libri divertenti, irriverenti al punto giusto, romantici e belli da leggere.




LA CHIOMA DI BERENICE di Amalia Frontali


Questo non è un romanzo storico in senso stretto, ma è piuttosto un historical romance, dove la componente romantica è predominante. E tuttavia la ricostruzione dell'epoca è minuziosa, accurata, ma soprattutto viva: se in certi romanzi avete l'impressione di perdervi in lunghe parti didascaliche e un po' pedanti, in questo libro vi ritroverete invece immerse in atmosfere inglesi e poi egiziane che pulsano di figure a tutto tondo: non paesaggi, ma quadri viventi, non sagome sullo sfondo, ma città afose, villaggi di beduini, oasi e cumuli di sabbia che entrano di prepotenza nella trama.

E che trama.
Non era facile selezionare fatti in un'esistenza lunga e ricchissima di avvenimenti: Belzoni è stato ingegnere idraulico, girovago e artista circense, inventore di macchine idrauliche, l'uomo più forte della Patagonia, archeologo-Indiana Jones e storico, amante appassionato del mondo antico e uomo del suo tempo, virile, orgoglioso, ambizioso, intrepido.
Un uomo e mille vite in una sola esistenza.

Il colpo di genio di Amalia Frontali è quello di aver scelto un punto di vista particolare, la moglie Sarah Bane, una giovane britannica di cui si sa poco, se non che lo sposò giovanissima, lo amò, lo capiì e lo seguì ovunque, anche nei contesti più selvaggi e pericolosi, divenendo poi la custode e la protettice della sua memoria.
Perchè Belzoni fu un precursore dei suoi tempi, ma anche sfortunato: non ebbe grandi appoggi politici, non ebbe mecenati e musei finanziatori. In buona sostanza, dovette sempre autofinanziarsi, riuscendo comunque a scoprire, da solo e a proprio rischio e percolo, incredibili meraviglie perdute.
Sarah, nel romanzo, viene costretta all'unione, quasi data a Gianbatta come compenso, inizia gradualmente ad apprezzare e amare quest'uomo altissimo, corpulento, con questa barbona e queste frasi dialettali improvvise e feroci. Ma di Giambatta la colpiscono gli occhi, azzurri, tersi, sinceri. Lei gli crede e gli rimarrà fedele sempre, anche se la loro unione non porterà figli e la loro attività non porterà ricchezza, successo e fama.
Un amore magnifico e azardòso.

La cosa che mi ha sempre rattristato di Belzoni è il suo essere finito in ombra, spesso dimenticato, morto lontano, senza una tomba conosciuta, quindi da solo alla fine.
Avrebbe meritato gli onori, un riscatto. Spero che anche questo romanzo possa aiutare a coglierne qualche sfumatura in più, a farvi incuriosire sul personaggio.
Ma, a prescindere da questo, il romanzo è bellissimo di suo. Calibrato, lineare, elegante.
Anche le scene d'amore sono tratteggiate come pennellate su un quadro.
Da leggere. Un prodotto italiano self ma pressoché perfetto.




UN PRAGMATICO GENTILUOMO di Candace Camp

Premetto che avevo letto qualcosa di Candace Camp ricavandone una buona impressione e premetto che ho iniziato questa serie da questo secondo volume, senza incontrare grandi difficoltà di orientamento. Ebbene, pur essendo stato affrontato in fine d'anno mi è parso tra i migliori letti.


Merito direi di una coppia non più giovanissima e sognatrice, ormai rassegnata ad affrontare con pragmatismo (e pochi ideali romantici) la vita.
Sir James è un capofamiglia suo malgrado, molto ricco e molto solo, che si scopre malato grave e avverte per la prima volta il bisogno di qualcuno che gli resti accanto senza falsità e non per puro calcolo (come tutti i suoi numerosi parenti, ad esempio).
Laura è la figlia di un medico, abituata dal padre a ragionare con la propria testa e a non perdersi d'animo, ma anche messa alla prova dalle avversità economiche: è una donna, nubile, orfana e senza una protezione maschile, perciò non può mantenersi lavorando neanche se volesse.
Cosa ci potrebbe essere di meglio di un'unione di convenienza tra loro, finalizzata a supportarsi nei bisogni di ciascuno? Anzi, sarebbe il matrimonio d'interesse perfetto: niente sentimenti né bugie, solo un accordo a breve termine.

Eppure anche qui pure James e Laura si sono scordati di prevedere che gli uomini sono esseri razionali solo sulla carta e nei testi di filosofia, ci sono tutta una serie di dinamiche non gestibili e di fattori non prevedibili. Tra veri e propri attentati alla vita e indagini destinate a salvare James, la vita di Laura tra i de Vere non sarà affatto un ritiro in un luogo sicuro...
E James, il freddo controllato James, dovrà reimparare l'arte di convivere e dividere il destino in due.
Avvincente, romantico, ben scritto, godibile.

Amarilli

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