Pensieri su "HOARFROST" di Jordan L. Hawk

Lo stregone Percival Endicott Whyborne e suo marito Griffin Flaherty godono di un periodo di
pace e tranquillità senza precedenti. Sfortunatamente, la calma è stravolta dall’arrivo di un pacco da
parte di Jack, il fratello di Griffin, che ha dissotterrato uno strano oggetto mentre scavava in cerca d’oro in Alaska. 

La scoperta di una civiltà sino ad allora sconosciuta potrebbe ravvivare la carriera della loro
comune amica, la dottoressa Christine Putnam… o potrebbe ucciderli tutti, se gli indizi di magia nera che riguardano l’artefatto si riveleranno veri.

Insieme a Christine e al suo fidanzato Iskander, Whyborne e Griffin viaggeranno verso i più lontani anfratti dell’Artico per impedire a un’antica minaccia di reclamare la vita del fratello di Griffin.
Ma nel duro campo di minatori di Hoarfrost, i segreti corrono rapidi come una tempesta di neve e
Whyborne non è l’unico stregone attratto dalle voci di presenze magiche. 

Nella natura selvaggia fatta di ghiaccio e pietra, Griffin deve affrontare la sua più grande paura… o perdere tutti coloro che ama.

Titolo: Hoarfrost
Titolo originale: Hoarfrost
Serie: Whyborne & Griffin #6
Autrice: Jordan L. Hawk
Traduttrice: Mariangela Noto
Genere: Horror/Fantasy, Storico, Investigativo
Lunghezza: 280 pagine
ISBN ebook: 978-88-9312-645-8
Prezzo: € 4,99




Avevo toccato quel potere, l’anno appena passato. 

Mi aveva riempito, bruciando nel mio sangue e fuoriuscendo delle cicatrici sul mio braccio fino a incenerirmi la camicia. E, per un attimo, avevo percepito ogni creatura vivente della città, ogni battito di cuore, ogni passo, ogni respiro tremante.
Alcuni credevano che Widdershins possedesse una volontà propria. 
Che portasse lì le persone per motivi sconosciuti. E che una volta che aveva reclamato un essere umano, o una famiglia, o una linea di sangue, questi non sarebbero più stati capaci di allontanarsi per lunghi periodi. 


Come non tornare felici nel mondo di Widdershins e insieme a tutti i personaggi che circondano il nostro terzetto preferito di investigatori dell'occulto?
Anche se dovrei direi quartetto, ora, dato che a Ival, Griffin e Christine, si è aggiunto il neo-fidanzato anglo-egiziano di lei, Iskander.
In ogni caso, se in Stirpe molte rivelazioni erano state fatte e tanti segreti sul passato e sui rami familiari di Whyborne svelati (e che segreti: se pensavamo che il filone paterno fosse un fardello pesante da accettare, l'ascendenza materna è altrettanto particolare), parecchi fili erano rimasti ancora in sospeso e in attesa d'essere avvolti intrecciati.

Quindi stavolta è il fratello di Griffin a scatenare l'indagine.
In Alaska ha rinvenuto uno strano manufatto che potrebbe rappresentare la prova dell'esistenza di una civiltà perduta, ma anche di concreti collegamenti con altre scoperte ritrovato nel vecchio mondo (ricordate i due cuginetti puristi, intolleranti e sanguinari di Ival?) e con la cara magia arcana che da tempo viene sperimentata, studiata e - se occorre - combattuta.

Ma anche al freddo non si è al sicuro.
Perchè se le umbrae facevano paura sotto le piramidi, rinchiuse nel ghiaccio non sono da meno.
E stavolta Ival dovrà mettercela tutta per salvare tutti, anche se non è un ragazzo d'azione e vorrebbe soltanto godersi la vita a due con il suo innamoratissimo marito.

Come sempre, l'amore e l'effetto sarà la chiave di tutto, una magia molto più potente di quella nera, inesauribile e capace di compiere imprese leggendarie (anche se rimarranno in sordina, perché i nostri, vista la concentrazione di stregoni folli e avidi in giro, prediligono giustamente intimità e discrezione).
Sul finale, la Hawk ci rimanda al prossimo episodio della serie (Maelström) e io non vedo l'ora di cominciarlo.


E sebbene fosse attualmente dormiente, come una bestia inquieta, non potevo negare che mi ero abituato ai sussurri del potere sotto i miei piedi. Cosa sarebbe successo quando me ne fossi andato? Nulla, speravo. Magari sarebbe stato anche meglio. Forse, qualsiasi cosa io avessi risvegliato sarebbe tornata a dormire sonni profondi senza la mia presenza e, quando fossimo tornati, tutto sarebbe stato di nuovo normale come prima. 
O, quantomeno, normale quanto Widdershins potesse essere.
Forse. 
Ma alcune porte, una volta aperte, non posso più essere richiuse.

Amarilli

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