Pensieri su "THE WINNER'S CRIME - LA VENDETTA" di Marie Rutkoski

Un matrimonio reale è il sogno di ogni ragazza: sfarzo, festeggiamenti e balli fino all'alba. Ma non per la bella Kestrel, per la quale invece le nozze ormai prossime con il principe Verex rappresentano una gabbia che non le lascia via di scampo. Con l'avvicinarsi del matrimonio, vorrebbe ardentemente raccontare all'amato Arin la verità sul suo fidanzamento, se solo potesse contare su di lui... Ma di chi può ancora fidarsi, se non può credere neanche più a sé stessa? 

Spia in incognito alla corte imperiale, Kestrel è diventata una professionista dell'inganno: vive nella menzogna, per trasmettere informazioni agli herrani, il popolo che dovrebbe considerare suo nemico, ed è finalmente vicina a scoprire un terribile segreto.
Nel frattempo Arin, che da semplice schiavo è diventato governatore di Herran, arruola alleati per allontanare dal suo Paese un pericoloso nemico ed è attanagliato dal sospetto che Kestrel sappia molto più di quanto dica, e che menta... 


La verità, però, può fare più male delle menzogne, e quando verrà a galla, Kestrel e Arin dovranno fare i conti con le conseguenze delle proprie scelte.



"THE WINNER'S CRIME - LA VENDETTA" 
Autore: Marie Rutkoski
Editore: Leggereditore
Collana: Narrativa
Traduttore: Frulla F.
Data di Pubblicazione: maggio 2019
ISBN:8865089091
Pagine:304
Formato: rilegato
** grazie a Giulia e a Leggereditore





Arin riconobbe il richiamo del sangue, ma distolse lo sguardo dalla donna. "So quali sono i miei interessi" le disse.Lei sorrise, appoggiando gli stivali di nuovo sul tavolo. "Un giorno capirai."



C'è voluto un po' per proseguire la lettura di questa serie, ma direi che ne è valsa la pena.
Anche il secondo volume regala una trama avvincente e originale, con uno sviluppo narrativo assolutamente non scontato.

Già la prima parte mi era piaciuta proprio per il non indulgere troppo nei soliti dettagli romantici-giovanili che ci si aspetterebbe da un fantasy YA: Kestrel e Arin sono nemici. Punto. Quando si è trattato di uccidere, la famiglia di Kestrel (generale in testa) si è impegnata parecchio e, quando poi la fortuna si è invertita, Arin e i suoi non hanno esitato a colpire gli amici e i conoscenti di Kestrel, facendola prigioniera. Altra cosa che mi è piaciuta è la non facilità delle azioni dei protagonisti: niente accade per magia, ma è frutto di piani preordinati, di intuizioni, di comprensione dei trabocchetti che sono stati preparati per loro.

Nel secondo volume Kestrel si trova ad affrontare un nuovo ambiente, la corte imperiale, dove le pedine sono diverse, dove persino i servi sono legati ai vari centri d'interesse e ogni gesto, ogni espressione viene riferita all'Imperatore, e quindi studiata e analizzata.
Tutto sommato, come figura negativa l'Imperatore mi è parso realistico e coerente: lui bada al suo potere, non può permettersi debolezze e tradimenti; in questo senso persino avere un figlio come Verex, idealista e apparentemente buono (oppure è una finta per sopravvivere incolume?), è un po' una zavorra familiare. Inoltre si trova tra i piedi Kestrel, che è una futura nuora per nulla facile da gestire, e - soprattutto - con un forte odore di sospetto addosso.

Ecco, Kestrel mi ha lasciato un po' perplessa: tutto questo farla vedere che è scaltra, coglie le sottotrame della corte, gioca con le tessere di un gioco improntato a logica e strategia militare-politica, ma poi - boh- in certi momenti mi ritorna una quasi diciottenne ingenuotta. Immagino che la Rutkoski non volesse trasformarla in una stratega troppo perfetta, per consentirle di incappare in buschi scivoloni del destino.

L'evoluzione di Arin, al contrario, è molto bella, con picchi suggestivi quando arriva all'est.

Nel complesso trovo che l'elemento vincente della serie sia proprio l'intrigo "cerebrale", dove l'avventura è sì in azioni e agguati, ma soprattutto in mosse teoriche che riescono a produrre effetti a medio-lungo termine.(Se poi uno deve guardare i ringraziamenti, direi che parecchie "teste" hanno contribuito a sciogliere tanti nodi narrativi...)

Nel complesso, molto godibile e avvincente.
I need the third one!!!

Mi fermo a quattro stelline e non di più, a causa di uno sviluppo sul Kestrel/Arin sul finale che ho trovato "insoddisfacente" (= non all'altezza del resto).

***SPOILER [proseguite a vostro rischio]

ovvero la scena in cui lui si dichiara appassionatamente DOPO che per DUECENTO pagine è stato costantemente ripetuto che tutti sono spie, ti controllano , mezzo mondo ti sta ascoltando, diffidano di te, ecc.... 
Quindi: Herran chiama Arin... Herran chiama Arin....
Cioè, Kestrel gli vorrebbe fare pure i cartelli. SONO IN ASCOLTO.... Ma che sveglione!!!!!!!!!!!

Ci fu un grido sordo sulle sue labbra e orrore nei suoi occhi.Arin ora ricordò. Un mostro le stava davanti,E quel mostro era lui.




Amarilli

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