Pensieri su “L’azzardo del cuore” di Jo Beverley (Saga MALLOREN #2)

Portia St Claire è letteralmente sul lastrico. 
Suo fratello ha perso tutto il loro patrimonio al tavolo da gioco e ora, pur di salvare il buon nome e i possedimenti della famiglia, Portia è disposta a concedersi a Bryght Malloren. Il loro primo incontro non è stato certo esaltante: penetrato nottetempo nella casa di Maidenhead, convinto che fosse deserta, Bryght si era ritrovato davanti quella piccola amazzone dai capelli infuocati che brandiva una pistola.

Da quel momento l’uomo aveva preso a coinvolgerla in un gioco di seduzione da togliere il fiato. 
Ma quelli che tentano la fortuna, è noto, rischiano di perdere tutto, compreso il loro cuore…

L’AZZARDO DEL CUORE (Tempting Fortune) è il secondo romanzo della saga Malloren, dedicata ai componenti dell’omonima famiglia e ai loro amici.

La serie:
1) LADY NOTORIOUS;
2) L’AZZARDO DEL CUORE;
3) PER I SUOI OCCHI;
4) I SEGRETI DELLA NOTTE;
5) IL CONSIGLIERE DEL RE;
6) FUOCO D’INVERNO;
7) UN UOMO DA EVITARE;
8) UN CUORE PROIBITO;
9) NOZZE SEGRETE;
10) IL DUCA SEGRETO;
11) UNA STRANA CONTESSA;
12) UN ATTESO RISCATTO;
13) FINALMENTE A CASA.



Titolo: “L’azzardo del cuore”
Autore: Jo Beverley
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Oro 200
Ambientazione: Inghilterra, 1761 (periodo georgiano)
Premi e riconoscimenti della critica: Premio Reviewer’s Choice Award di Romantic Times nel 1995 come Miglior Romanzo Storico ambientato nelle Isole Britanniche (British Isles Historical Romance)




Forse non era proprio un volgare scassinatore, dopotutto. 

— Come avrete notato, mi sono fermato. — Il tono era gentile e il suo accento parlava di ricchezza e buona educazione. La voce aveva l’inflessione di un uomo alla moda, ma era insolitamente profonda, e modulata a tal punto da non calmare i nervi tesi della donna. 
— Vi siete fermato — replicò secca Portia — ora vi volterete e ve ne andrete. 
— Oppure? 
— Oppure chiamerò la guardia, signore! Ho udito dei vetri infrangersi, voi siete senza alcun dubbio uno scassinatore. — Vide apparire sul volto dell’uomo l’accenno di un sorriso. 
— Suppongo di esserlo. Ma come intendete chiamare la guardia e al tempo stesso tenermi d’occhio, mignonne? 
Portia serrò i denti. — Andatevene, adesso! 
— Oppure? — domandò lui di nuovo. 
— Oppure vi sparerò. 
— Molto meglio — approvò l’uomo. — Questo potreste farlo.




Proseguo nella lettura della saga, anche se ho trovato questo secondo episodio (dedicato peraltro al secondogenito della famiglia, Bryght) lievemente inferiore al precedente.

In realtà il romanzo ha un avvio molto promettente, con una bella scena di equivoci e battutine (con lady temeraria che scopre un ladro e lo tiene sotto tiro con una pistola) e anche lo spunto narrativo è interessante: Portia è intraprendente e intelligente, ma deve contrastare un fratello con il vizio del gioco che ha sperperato, come già fece il padre, le ultime risorse familiari. Purtroppo è una donna del suo tempo e non riesce a bloccarlo, se non nascondendo i solidi, ma è davvero inerme perchè è lui il capofamiglia con diritto di cedere/ipotecare le proprietà. Così deve assistere alla lenta rovina, odiando tutti quelli che giocano o irretiscono suo fratello.
Tra cui - guarda casa - c'è Bryght (che pure gioca per aiutare un amico in un progetto e tenta di salvare il fratello di Portia, dopo averla presa in simpatia).

Poi, come al solito, la Beverley ci inserisce divagazioni sopra le righe, con scene confuse e ripetute, la protagonista che respinge, si lascia sedurre, poi ci ripensa, poi viene compromessa ma non vuole cedere subito...
Mamma mia. Il tira-molla finale mi ha abbastanza annoiato.

In effetti la seconda parte si salva soltanto perchè compare il primogenito dei Malloren, con la sua spigliatezza e la determinazione di rimettere al suo posto le cose (pure le quasi-cognate pasticcione).
Elf mi piace sempre di più, così pure Fort. Ma Rothgart che spunta con i suoi sorrisi melliflui m'intriga...

Amarilli

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