Pensieri su “Mio unico amore” di Mary Balogh

Per la prima volta dalla morte del figlio e della moglie, George Crabbe, duca di Stanbrook, prende in considerazione l’idea di risposarsi. Riaffiora così nella sua mente l’immagine di una donna conosciuta un anno prima e mai più rivista: Dora Debbins. Dora, da parte sua, ha perso ogni speranza di contrarre matrimonio dopo lo scandalo che aveva investito la sua famiglia e i lunghi anni in cui si era dovuta occupare della sorella minore. 

Ora vive da sola nel Gloucestershire, dove insegna musica per guadagnarsi da vivere. 
Ma la visita del duca penetra nella sua vita come un raggio di sole…

Con MIO UNICO AMORE ( Only Beloved ) si conclude la serie Survivors’ Club, che racconta le storie di un gruppo di uomini e donne rimasti gravemente feriti nel corso delle guerre napoleoniche.

Mio unico amore
Autore: Mary Balogh
Editore: Mondadori
Collana: I Romanzi – Classic 1172
Uscita: Settembre 2018

I romanzi precedenti della serie:

1) LA PROPOSTA                                              4 stelline
2) LA LUCE DELL’AMORE                            5 stelline
3) DUE CUORI IN FUGA                                 4 stelline
4) PURO INCANTO                                          4 stelline
5) UNA PROMESSA SOLTANTO                   2,5 stelline
6) UN BACIO SOLTANTO                               3,5 stelline
7) MIO UNICO AMORE                                  3,5 stelline




Un Balogh classico, con matrimonio improvviso, delicato innamoramento e felicità raggiunta sul finale.
Però, dopo sei libri sui SURVIVORS, mi aspettavo i fuochi d'artificio, un po' come il Duca di Ghiaccio.

Anche George, in effetti, è stato il personaggio che unito tutte le varie storie della serie, l'uomo più anziano e maturo che ha avuto l'idea di salvare e dare protezione a un gruppo di sopravvissuti (ma distrutti nello spirito o nel fisico) alla guerra.
Nei vari libri George ha assistito alle loro storie d'amore e ai matrimoni (sei anni molto intensi da quando hanno lasciato la dimora dove lui li aveva raccolti e curati) ed era giusto che anche lui avesse il suo lieto fine (come marito e padre).
Sapevamo anche la predestinata, già apparsa in precedenza: Dora è giusta per lui.
Eppure, avrei voluto un filo di movimento in più. Pur apprezzando la verosimiglianza di un amore "maturo", in cui entrambi non fanno finta di non essere ciò che sono - avevo desiderio di qualche emozione non scontata. 
Insomma, i due sono così equilibrati, luminosi e comprensivi, e pure orgogliosi della loro età e di ciò che sono, che in certe scene ricordano un po' la pubblicità del noto shampoo ("perchè io valgo").

Sì, rispetto agli ultimi volumi, qui la Balogh è ritornata amabile, però manca ancora qualcosina...
Epilogo molto pro-life e tenerone, sullo stile di quelli della stessa Balogh o della Quinn.

Amarilli

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