Pensieri e riflessioni su LA RAGAZZA CHE GIOCAVA CON IL FUOCO di Stieg Larsson

Ho terminato questo secondo capitolo della trilogia "Millenium" di Stieg Larsson già la scorsa settimana, ma non sono riuscita a postare subito il mio parere tanta è stata la foga di leggerne subito il seguito, cioè "La regina dei castelli di carta". Ma oggi, appena terminato anche questo terzo capitolo, con quella tristezza che sempre mi rimane in bocca quando a lettura completata devo separarmi dai personaggi a cui mi sono affezionata, son pronta a lasciarvi qualche mia impressione.
  • Titolo: La ragazza che giocava con il fuoco
  • Autore: Stieg Larsson
  • Editore: Marsilio
  • Collana: Farfalle 
  • Data di Pubblicazione: 2008
  • ISBN: 8831794981
  • ISBN-13: 9788831794985
  • Pagine: 754
Trama:
Mikael Blomkvist è tornato vittorioso alla guida di Millennium, pronto a lanciare un numero  speciale su un vasto traffico di prostituzione dai paesi dell'Est. L'inchiesta si preannuncia esplosiva: la denuncia riguarda un intero sistema di violenze e soprusi, e non risparmia poliziotti, giudici e politici, perfino esponenti dei servizi segreti. Ma poco prima di andare in stampa, un triplice omicidio fa sospendere la pubblicazione, mentre si scatena una vera e propria caccia all'uomo: l'attenzione di polizia e media nazionali si concentra su Lisbeth Salander, la giovane hacker, "così impeccabilmente competente e al tempo stesso così socialmente irrecuperabile", ora principale sospettata. Blomkvist, incurante di quanto tutti sembrano credere, dà il via a un'indagine per accertare le responsabilità di Lisbeth, "la donna che odia gli uomini che odiano le donne". È lei la vera protagonista di questo nuovo episodio della Millennium Trilogy, un thriller serrato che all'intrigo diabolico unisce un'acuta descrizione della società moderna, con le sue contraddizioni e deviazioni, consegnandoci con Lisbeth Salander un personaggio femminile unico, commovente e indimenticabile.

Per le informazioni sull'autore ed il precedente volume vi rimando QUI.

La mia riflessione:
Come anticipato sopra, sono pienamente soddisfatta di questa lettura. Era parecchio che non mi gustavo qualcosa del genere: uno stile che ti fa crescere l'adrenalina nel corpo, che ti fa stare sveglio fino a tardi a leggere, che ti appassiona talmente tanto da sfruttare ogni singolo attimo libero per proseguire nella storia.
Letteralmente mozzafiato.
Parte dei personaggi di questo secondo capitolo già li avevamo incontrati nel precedente "Uomini che odiano le donne", ma la trama si arricchisce anche di "nuovi arrivi", come Dag Svensson e Mia Bergman.
Come nel precedente, anche qui assistiamo al concatenarsi di due storie parallele, altrettanto avvincenti, che andranno a concatenarsi; un binario prosegue lungo la strada della denuncia di trafficking (traffico di prostituzione proveniente dai paesi dell'est Europa) avviata ad opera del giornalista free-lance Dag Svensson mentre il secondo binario prosegue sulle tracce della vicenda personale di Lisbeth facendo luce sugli anni della sua vita in cui fu commesso "tutto il male".
Riusciremo a conoscere meglio la cara Lisbeth e soffriremo con lei durante il racconto, senza far a meno di provare un certo affetto per questa protagonista; seguiremo Mikael lungo il suo investigare, senza evitare di rimanere colpiti dalla fiducia che lo stesso ripone nella denuncia delle ingiustizie ad opera dei mass media, ed in particolare del suo giornale.
"Assisteremo" ancora a scene cruente, dolorose, di puro odio, ma anche attimi di amicizia, fiducia, lealtà e come sempre passione.
Anche in questo capitolo ho sospirato e tifato per Lisbeth: una ragazza esile, minuta, alta poco più che un metro e cinquanta, con tatuaggi e piercing e con grossi problemi a raffrontarsi con gli altri (la si può ben capire). Mi ha colpito il suo sangue freddo, la sua mente calcolatrice, le sue capacità e soprattutto la sua forza d'animo e freddezza con cui ha reagito agli ostacoli incontrati... la sua morale di vendetta che scatta con la massima potenza quando qualcuno la provoca... 
Ottima narrazione quella di Larsson: anche qui tutto è descritto così bene, tutto è così vivido senza che nessun dettaglio venga trascurato che ci è facile entrare nelle case e nelle abitudini di vita di uno "svedese tipo".
Non manca neppure un finale a sorpresa; un finale di quelli che ti farebbe impazzire se non si avesse disponibile già il seguito.
Ottimo, sotto tutti i punti di vista ed assolutamente consigliato.
Tutti meritati i 5 quadrifogli!


  



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