Pensieri su "Inganni d’amore" di Ornella Albanese


Ferito e sanguinante, dopo cinque mesi di combattimenti, il conte Jacopo di Fossalta torna a casa. La sua amata dimora è stata però venduta dallo zio al ricco e spregiudicato Matteo Neri, che si è anche fidanzato con la marchesa di Sassoferrato, la donna che Jacopo amava. Rimasto solo, senza soldi e senza casa, Jacopo si fa travolgere da un profondo senso di ingiustizia e medita vendetta: riprenderà ciò che gli apparteneva seducendo la giovane Lucrezia, figlia di Neri. Generosa ma determinata, arrendevole ma inflessibile, da preda designata pian piano Lucrezia si trasforma in un affascinante enigma capace di rubargli il cuore. E forse, tra balli in maschera e magici incontri al chiaro di luna, proprio lei diventerà la strada per ritrovare la felicità…


Titolo: Inganni d’amore
Autrice: Ornella Albanese
Editore: Mondadori
Collana: I romanzi – Oro 275
Ambientazione: Italia, 1848
Uscita: novembre 2025



Anche se siamo giunti all'edizione negli Oro, non conoscevo questo romanzo di Ornella Albanese, per cui mi sono lanciata nella lettura senza sapere praticamente nulla, a parte che ci troviamo in epoca risorgimentale, e precisamente nel 1848, all'indomani di Custoza (per chi non ha gli eventi cristallizzati nella memoria, mi limito a qualche flash scolastico, tipo: terza guerra d'indipendenza, il generale La Marmora e sonora sconfitta italiana).

Per fortuna, la guerra resta soltanto mero contesto. Ciò che ci interessa è che il giovane conte Jacopo di Fossalta, dopo aver combattute con le truppe volontarie toscane, rientra a casa (ancora dolorante per i postumi di una ferita) e ritrova il proprio mondo sottosopra: lo zio rimasto a vegliare sulle terre le ha perse al gioco, insieme alla propria sanità mentale, mentre il nuovo proprietario si è già insediato, imponendosi su domestici e contadini.
E, come se non bastasse, questo Neri si è pure attivato per prendersi anche l'amante del conte, in una sorta di pigliatutto traumatico e inaccettabile.

Non che il conte, a questo punto, abbia tante alternative; non può subire e farsi uomo di pace (come vorrebbero suggerirgli amici un po' miopi), ma decide senza esitazione per due obiettivi: riscatto e vendetta.
Entrambi gli obiettivi passano per la seduzione della figlia del Neri, una fanciulla virtuosa che va sacrificata per il ritorno al prestigio e al potere.
Eppure, se vi aspettavate il solito cliché dell'eroe che arriva e vince, vi devo deludere: Lucrezia Neri non è nata ieri, anzi. E non è disposta a fare la comprimaria in una storia che la riguarda così da vicino. Forse non avrà combattuto come Jacopo, ma sa vincere con astuzia le proprie battaglie, nonostante il padre severo, la futura matrigna e il pretendente belloccio.

Romanzo agevole (duecento pagine), che mi ha divertito e fatto tifare per un personaggio sorprendente, in una girandola di inganni, sospetti ed equilibri da risistemare (magari grazie anche alla Casina di caccia...). 
Forse eravamo agli inizi della carriera dell'autrice, ma il guizzo originale e innovatore c'era tutto.

Nessun commento:

Powered by Blogger.