Pensieri su "Skyward: Conquista le stelle" di Brandon Sanderson
Spensa sogna di diventare pilota di caccia stellari… esattamente come il padre. Ma è proprio l’ombra del padre, tacciato di tradimento e sparito nel nulla dopo un’ultima battaglia con i Krell alieni, che le impedisce di realizzare il suo sogno e di rivelare a tutti il suo dono.
Le cose, però, stanno per cambiare. Su Detritus, tutti i ragazzi della sua età si addestrano alla guerra contro quegli alieni sanguinari che hanno distrutto le loro astronavi e li tengono ostaggi su quel pianeta spoglio. Ma un giorno, lassù in cielo, le cose prenderanno un nuovo corso. Spensa capirà che le cose non stanno come tutti credono e anche suo padre, in realtà…
Skyward: Conquista le stelle
di Brandon Sanderson
Editore: Armenia
Pagine 442
Uscita: 29 aprile 2019
Avevo questa serie in attesa da anni e credo che, benché Sanderson mi abbia spesso dato soddisfazioni, le cover orride abbiano funzionato a lungo da deterrente. Le trovo di un brutto, con le figure che sembrano di plastica, una specie di anticipo di quelle create con l'IA in modo maldestro...
Chiusi gli occhi e iniziato il primo volume, la storia mi è abbastanza piaciuta.
Forse è un po' troppo ricca di stereotipi (la squadra di aspiranti piloti, divisi per classi sociali; la selezione dura e impietosa, che falcia cadetti a ogni missione; la protagonista, che parte in disgrazia, per poi scoprirsi ricca di talenti nascosti; la dirigente cattiva e l'istruttore ferito e buono; lo pseudo robot-umanoide... se dovessi continuare, non mi fermerei più).
E, forse, quando l'autore aveva iniziato, non erano così frequenti, ma ormai ne ho già lette di storie basate su premesse simili.
Per dire: le vibes di Aurora Rising ci sono praticamente tutte.
Peraltro, a costo di essere accusata di pessimi gusti letterari, dirò anche che Aurora Rising mi è piaciuto mooolto di più (almeno il primo volume).
Ho trovato Skyward intervallato da tanti tempi morti; molte pagine sono dedicate agli aspetti tecnici, poche a mio avviso per approfondire il carattere dei ragazzi della squadra.
Alla fine, quando ci sono le prime perdite, per me erano solo nomi, subito dimenticati.
Si salvano le battaglie aeree (affascinanti) e le aspettative create dal finale, per cui sono decisa a proseguire con il seguito.
Chiusi gli occhi e iniziato il primo volume, la storia mi è abbastanza piaciuta.
Forse è un po' troppo ricca di stereotipi (la squadra di aspiranti piloti, divisi per classi sociali; la selezione dura e impietosa, che falcia cadetti a ogni missione; la protagonista, che parte in disgrazia, per poi scoprirsi ricca di talenti nascosti; la dirigente cattiva e l'istruttore ferito e buono; lo pseudo robot-umanoide... se dovessi continuare, non mi fermerei più).
E, forse, quando l'autore aveva iniziato, non erano così frequenti, ma ormai ne ho già lette di storie basate su premesse simili.
Per dire: le vibes di Aurora Rising ci sono praticamente tutte.
Peraltro, a costo di essere accusata di pessimi gusti letterari, dirò anche che Aurora Rising mi è piaciuto mooolto di più (almeno il primo volume).
Ho trovato Skyward intervallato da tanti tempi morti; molte pagine sono dedicate agli aspetti tecnici, poche a mio avviso per approfondire il carattere dei ragazzi della squadra.
Alla fine, quando ci sono le prime perdite, per me erano solo nomi, subito dimenticati.
Si salvano le battaglie aeree (affascinanti) e le aspettative create dal finale, per cui sono decisa a proseguire con il seguito.
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