Pensieri su "L'impero dei dannati" di Jay Kristoff



Gabriel de León è riuscito a salvare dalla morte il Santo Graal, ma non ha più alcuna possibilità di fermare la notte senza fine. Dopo aver voltato le spalle ai suoi confratelli Santi d'argento una volta per tutte, insieme al Graal Gabriel si mette alla ricerca del modo per porre fine al sine die. Ma l'ultimo dei Santi d'argento dovrà affrontare molti pericoli, interni ed esterni. Inseguito dai figli del Re Sempiterno, trascinato dentro conflitti e intrighi intessuti attraverso i secoli, tormentato dalla sua stessa crescente sete di sangue, Gabriel potrebbe non vivere abbastanza a lungo da vedere rivelata la verità del Graal. Una verità forse troppo orrenda anche solo da immaginare.

L'impero dei dannati
Autore: Jay Kristoff
Serie: Empire of the Vampire #2
Editore: Mondadori
Pagine: 720
Uscita: 9 aprile 2024


LA TRILOGIA:
1) L'IMPERO DEL VAMPIRO
2) L'IMPERO DEI DANNATI
3) untitled




Non sei un uomo cattivo, Gabriel de Leon. 

Solo che a volte fai cose cattive.


Ammetto che ci ho messo parecchio a terminare questo volume rispetto ai miei standard, ma non per fatica; semplicemente, perché la mole è davvero impressionante, ed è densa, ricca di eventi e personaggi da assorbire e assaporare.
Sono oltre 720 pagine che varrebbero come due romanzi di un qualsiasi altro autore comune mortale. Tuttavia, Jay è nell'Olimpo da tempo e non mi aspettavo davvero niente di meno.

Anzi, un anno è stato lungo per attendere di ritornare nelle terre dolorose contese tra umani e vampiri, rese semibuie dopo l'avvento del Sine Die, e ormai quasi spopolate di prede "vive". I succhiasangue sono voraci, devastano gli ultimi villaggi e espugnano le ultime fortezze, conducono via carri carichi di "bestiame", mentre l'Ordine d'Argento è quasi impotente, decimato da troppe guerre, e l'Imperatore si è asserragliato in un ultimo lembo a est.

Dopo un primo volume giocato su almeno tre piani temporali, ero curiosa di vedere cos'avrebbe escogitato Kristoff per proseguire la narrazione delle avventure di Gabriel de León , ex Santo d'Argento, ex marito e padre, figlio di un vampiro e di un'umana, tradito e traditore (a seconda delle differenti forze in campo). Ebbene, anche stavolta la scelta narrativa è scaltra ed efficace, in quanto riusciamo a seguire gli innumerevoli sviluppi da più punti di vista (non dirò di chi e in che modo).

Resta il clima cupo e oscuro, con deragliamenti splatter e sanguinolenti; resta l'enorme grandezza tormentata di Gabriel, il suo peso sulle spalle, la sua angoscia, il suo coraggio, il suo sarcasmo sprezzante, la sua speranza esile e mai sopita, il suo essere un guastafeste anticonvenzionale, senza ipocrisie e servilismi. Uno che ci crede e ci prova sino in fondo, insomma.

Adorato. Non so come potrò tollerare un altro anno di pausa adesso.

Un uomo e la sua spada possono forgiare una leggenda. Un uomo e il suo esercito possono conquistare una nazione. Un uomo e il suo dio possono ricreare il mondo. Ma le spade si spezzano. Gli eserciti vacillano. Gli dei tradiscono.

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