Pensieri su "Mrs England" di Stacey Halls




Riposta la graziosa divisa del Norland Institute, la prestigiosa scuola londinese di bambinaie qualificate in cui si è diplomata, e indossatigli abiti adatti a un faticoso viaggio in treno, in un giorno del 1904 Ruby May giunge nello Yorkshire per prendere servizio presso la famiglia di Mrs England. Ha accettato l’incarico senza batter ciglio. Benché è la direttrice dell’istituto le abbia detto che nessuna famiglia è perfetta, gli England, con i loro bambini, la nursery separata dal resto della casa, una fabbrica tessile di proprietà e una grande dimora di campagna, le sono sembrati davvero la famiglia perfetta per una giovane bambinaia alle prime armi. Ad accoglierla nella fitta oscurità della notte è Charles England in persona. Grandi baffi neri, panciotto verde e l’aria di un avvenente locandiere venuto a prendere una cliente, nell’aria densa e umida dello Yorkshire, Mr England la conduce in carrozza fino a una grande casa incastonata nel fianco di una collina, poi scompare lasciandola sola in una stanza al buio con un vago odore di muffa.
Di lì a poco, Ruby si ritrova al cospetto di Mrs England, una giovane donna con la vestaglia aperta sopra la camicia da notte, i capelli lunghi fino alla vita, un naso aggraziato e grandi occhi scuri. Soprattutto, una donna così sorpresa e impaurita da quell’incontro che a Ruby viene il dubbio di aver sbagliato casa. Una sensazione che si accrescerà nei giorni seguenti nei quali, in quella dimora silenziosa come una tomba e cupa, cinta com’è da una fitta foresta, Lilian England, così misteriosamente indifferente alla cura con cui una madre dovrebbe trattare i suoi figli, la guarderà non più con occhi smarriti, ma con ferocia e risentimento allorchè Mr England si concederα un atteggiamento troppo confidenziale nei suoi confronti.
Romanzo accolto al suo apparire in Inghilterra da un grande successo di pubblico e di critica, Mrs England è il ritratto di un matrimonio inglese di inizio Novecento: un matrimonio che cova, sotto la cenere delle relazioni fallite, le braci dell’inganno e della brama di potere. Sullo sfondo della brughiera dello Yorkshire si staglia così una storia di relazioni velenose, di raggiri e misteri ma anche di coraggio, con cui Stacey Halls si conferma come uno dei maggiori talenti della narrativa inglese contemporanea.

Mrs England
di Stacey Halls
Editore: Neri Pozza
Pagine 336
Uscita: 24 gennaio 2023

 

«Sembrano una famiglia perfetta» dissi, provando a essere vivace.
Sim fece una risata sardonica. «Le famiglie perfette non esistono, Miss May.»


Qualche mese fa avevo preso la versione inglese del libro, ma poi, per la solita mancanza di tempo, sono stata raggiunta dalla pubblicazione italiana, che ho ugualmente preso. Quindi, alla fine, nonostante la card, l'ho letto in italiano (come si vede dalla foto).

Ruby May è una giovane bambinaia per famiglie altolocate, diplomata in un prestigioso istituto dove ha voluto studiare con tutte le sue forze. 
Il lavoro è la sua vita, i bambini di cui si occupa il suo unico orizzonte, e sappiamo che ha una famiglia a casa, fratelli che ama molto, ma che non va a trovare da anni.

Dopo che la precedente famiglia decide di trasferirsi in America, Ruby si trasferisce a sua volta dalla Londra di inizio novecento alla sperduta brughiera dello Yorkshire. 
Gli England sono la famiglia più ricca del luogo, ma abitano lontano da tutto e tutti, con pochi domestici diffidenti e scontrosi, una nidiata di bimbi lasciati soli e bisognosi d'affetto, una padrona di casa che se ne sta sempre chiusa in casa e, quando esce, appare viziata e non proprio psicologicamente stabile. Tra tutti, il marito è l'unico che gestisce con abilità ogni cosa: la conduzione della filanda di proprietà, l'istruzione dei bambini, le regole della casa e della servitù.

Pian piano, giorno dopo giorno, Ruby si ambienta, scoprendo piccoli dettagli e interrogandosi sul non detto che riesce a percepire, anche attraverso incontri casuali e sprazzi di conversazione.
Non è un libro con una tensione evidente, né ha un ritmo aggressivo: piuttosto, c'è una trama pervasa da un'inquietudine strisciante, che cresce sino a divenire densa, come la nebbia dei boschi e della campagna circostante. E si procede, sempre più curiosi.
Gli England non sono una famiglia felice, ma malinconica, e tutto è gravato da qualcosa, allo stesso modo in cui Ruby si porta dietro un fardello altrettanto pesante.

Un romanzo gotico e intimista, con un tocco femminile; alcuni lo hanno ritenuto anche femminista, perché inneggia alla libertà e al diritto di una donna di decidere della propria vita. 

Personalmente, mi chiedo se inserire questi temi in contrasto a convenzioni sociali che erano completamente diverse da quelle attuali non sia una forzatura: è logico che, con i nostri occhi, certi comportamenti appaiano ottusi o addirittura misogini, però per l'epoca non erano così sconvolgenti. 
Quindi questo è l'unico elemento debole di un libro altrimenti molto bello: il dover individuare un antagonista a tutti i costi per esaltare altri personaggi, quasi dovendo andare sopra alle righe per riuscire a gestire un certo sviluppo prefissato.

Amarilli

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