Pensieri e riflessioni su "Il mistero del teschio" di Charlaine Harris

Autore: Charlains Harris
Titolo: Real Murders: Il mistero del teschio
ISBN 9788865302675
Titolo originale: Real Murders: A Bone to Pick
editore Delos Books
collana Odissea Novels
Pagine 264
Euro 14,90
Sinossi:
Aurora Teagarden, che nel precedente romanzo di questo ciclo (Real Murders: il club dei delitti irrisolti) ha fatto il suo strepitoso debutto, trasformandosi da bibliotecaria in investigatore dilettante, si ritrova improvvisamente a essere molto ricca quando un’anziana parente, Jane Engle, muore e le lascia il proprio patrimonio. Quando va a prendere possesso della casa ereditata, Aurora scopre che il posto è stato messo a soqquadro, e frugando in giro scopre un macabro oggetto sfuggito alle ricerche dell’intruso: un teschio umano, sfondato, nascosto in una cassapanca astutamente mascherata da sedile, sotto una finestra. Aurora comincia allora a scavare nella vita dei vicini, mascherando le proprie indagini e scopre che nel corso degli anni nel vicinato sono scomparsi due uomini.

Il mio pensiero:
"Il mistero del teschio perduto" è il secondo romanzo del ciclo Real Murders - I misteri di Aurora Teagarden - della nuova collana, Odissea Novels, inaugurata lo scorso marzo dalla Casa Editrice Delos Books e nato dalla penna della famosissima autrice Charlaine Harris.

Questo romanzo, che mi è piaciuto davvero molto come il precedente (Il Club dei delitti irrisolti) mi da modo di spiegare cosa sia per me "una lettura che ti fa sentire a casa e a tuo agio". Ho già usato questa definizione in uno dei miei commenti ai libri letti e credo che calzi a pennello per questo coinvolgente romanzo. Quando mi regalo ore da dedicare alla mia passione, la lettura, e mi accomodo sul divano del salotto, dopo essermi immersa nelle pagine della Harris, è come se ciò che leggo si svolga in posti facili da immaginare e ciò che succede avvenga a persone che realmente esistono. Lo stile dell'autrice è limpido e scorrevole, le descrizioni dei personaggi e degli ambienti sono dettagliate, ma senza cadere nella noia, e ciò è senz'altro di aiuto, ma che rende la lettura tale è soprattutto il fatto che i personaggi e tutto ciò che ruota intorno a loro siano veri, reali e alla portata di tutti. Prendiamo la villetta che Roe ha in affitto: io non ho avuto nessuna difficoltà a figurarmela ed a sentirmi a mio agio negli ambienti descritti proprio perché comuni. Roe è una ragazza semplice e ordinaria (se escludiamo la sua innata capacità a trovarsi sempre in mezzo a qualche delitto), una bibliotecaria alle prese con i suoi capelli arruffati, gli occhiali dalla montatura pesante e amori che faticano a sbocciare. Una beniamina a cui ci si affeziona facilmente.

La protagonista creata dall'autrice ha un non so che che la rende semplice ma allo stesso tempo speciale. Leggere della sua quotidianità fa si che crei un rapporto con il lettore di complicità. Inoltre il suo amore per i libri me la fa apprezzare ancora di più:

«Avevo imparato da molto tempo che era meglio restare da sola a casa con un buon libro e un sacchetto di patatine che uscire con una persona che non ti interessa».

Il motto di questo secondo capitolo può benissimo essere: a caval donato non si guarda in bocca. Infatti Roe riceve inaspettatamente una grossa eredità lasciatale dall'anziana signora Jane Engle, anche lei appartenente al club dei Real Murders ormai sciolto. Il lascito comprende la sua villa, una grossa somma in denaro e alcuni gioielli. Ma badate bene che c'è sempre il retro della medaglia da controllare... Infatti la casa nasconde nelle sua mura il teschio di un uomo assassinato. 

«Pare che a Lowrenceton non si possa avere un omicidio senza che ci sia lei di mezzo».

È così che tra inviti del suo nuovo pretendente, questa volta un ministro del culto, la gatta della signora Jane che partorisce i suoi gattini nell'armadio di casa, la nascita della figlia del suo ex fidanzato, a cui Roe assisterà direttamente, si arriverà a risolvere brillantemente anche questo mistero.

Caratteristica di questi gialli è il fatto che il colpevole sia presente sempre fin dall'inizio della narrazione, così che il lettore possa a poco a poco creare le sue congetture ed arrivare insieme a Roe alla soluzione del caso.
Non è complicato perché i personaggi non sono mai troppi da ricordare.

Ho percepito un lieve salto temporale tra il primo capitolo pubblicato a marzo e questo. Il Club dei delitti irrisolti si interrompe con Roe alle prese con due pretendenti. Si può solo intuire dove penda maggiormente l'ago della bilancia della scelta e cosa aspettarsi da Roe, ma questo secondo volume si apre con Roe di nuovo single. Qualche spiegazione viene data, certo, ma è come se l'autrice sia stata comunque più interessata al caso da risolvere che alla vita privata della nostra protagonista. Comunque è solo un piccolo dettaglio che non va di certo ad intaccare il mio giudizio su questa piacevole lettura. Chissà, magari nel prossimo capitolo (Tre camere e un corpo), previsto per settembre, l'autrice soddisferà di più questa mia curiosità.

In conclusione non posso che consigliare, come fatto per il precedente, anche questo secondo volume del ciclo di Aurora Teagarden: una lettura davvero piacevole e scorrevole. Esorto chi non avesse letto il precedente a recuperarlo ed a non lasciarsi sfuggire questa nuova serie: fidatevi, merita. 

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