Pensieri su "The Atlas Paradox" di Olivie Blake



Ai sei maghi più talentuosi della loro generazione è stata data l'opportunità della vita: entrare nella Società Alessandrina, la società più segreta ed elitaria del mondo magico. Cinque di loro, ora, ne sono membri, e basta poco perché si rendano conto che essa custodisce un potere in grado di sovvertire le regole dell'universo. Non solo, l'uomo che ne è a capo progetta di mutare le leggi stesse dell'esistenza e i suoi piani sono già in atto. Ma un potere e una conoscenza tanto sconfinati hanno sempre un prezzo altissimo. I nuovi iniziati saranno disposti a pagarlo, pur sacrificando amicizie e alleanze all'apparenza solide? 

Titolo: The Atlas Paradox
Olivie Blake
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine 480
Uscita: 26 settembre 2023

La trilogia di "The Atlas Six":
1) THE ATLAS SIX
2) THE ATLAS PARADOX
3) THE ATLAS COMPLEX




Si trova sempre un destino tragico se è un destino tragico che si cerca.


Lettura difficile, non sempre carica di tensione, però a tratti entusiasmante.

Certi libri divertono e svagano, altri fanno commuovere; questo mi ha fatto pensare.
E non a sciocchezze, tanto per dire: il libero arbitrio, la casualità dell'universo o la causalità dell'origine dell'universo.

Se la vita non era casuale, allora gli umani, qualunque cosa fossero, 
erano bravissimi a prendere appunti.

La Blake sfrutta l'ambientazione #darkacademia, con sei maghi talentuosi, talmente potenti da poter resettare il mondo e ricostruirlo, rinchiusi in un luogo inaccessibile e protetto, alle prese con una biblioteca universale e (forse) senziente, e più di un (forse) cattivo maestro.

Il secondo anno è tosto, dopo la perdita e il sacrificio, e tutti (forse) i candidati hanno perso la loro innocenza.
Ma, al di là del tempo e dello spazio, c'è un piano che si sta realizzando, anche contro la loro volontà, e un grande burattinaio che manipola vite in nome di uno scopo non ancora chiaro.

Noi siamo il nostro mito, la nostra leggenda. 
Noi diamo una ragione alle cose.
 Siamo creature dotate di ragione e così tutto deve avere il suo posto, il suo scopo; 
ma siamo anche creature egoiste, e quindi diamo a noi stessi ragioni che non esistono.


Ripeto, un libro non facile e che richiede attenzione.
Alcune parti sono volutamente prolisse, quasi estenuanti, ma poi arriva la frase-gioiello che ti fa risvegliare.

I sei sono resi così bene che ormai li conosci e senti quando parlano con voci diverse.
Adoro Nico, Parisa e Gideon. Trovo insopportabile Libby.
Atlas continua a restare sulfureo, ma (perdonate l'età) è un sulfureo sexy-sinistro che continua a intrigarmi.
Scene di passione (cerebrale e non) da incorniciare.
Assolutamente curiosa di concludere la trilogia.

«Dai a un uomo il mondo e lo nutrirai per un giorno» mormorò Atlas. 
«Insegnagli a creare mondi e lo nutrirai per tutta la vita.»


Le mormorava cose, cose imbarazzanti, tutte imprudente dolcezza e imminente disperazione.



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